La solita combina guai

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-Non dire niente a Gab, è gia incazzato nero-
Joseph mi aveva svegliato appena tornato, sembrava arrabbiato e preoccupato e non capivo bene il perché o almeno fino a stamattina.
-Lo sono anche io, quell'idiota si spacciava per il vostro autista, mi ha preso in giro-
Non ci potevo credere, avevo confidato a un estraneo le mie paure e segreti, le mie insicurezze mentre lui si fingeva un'altro. Poteva essere un pazzo, un pedofilo o chissà cosa e io come sempre mi ero fidata.
-Almeno era carino-
-E anche etero-
-Da come parlava non credo-
Jo mi fece un occhilino, ovviamente gli avevo raccontato il nostro discorso non potevo mentire, era il mio migliore amico lo avrebbe scoperto prima del dovuto.
Arrivammo a scuola, questa volta con il vero autista degli Stone, ci dirigemmo verso l'entrata ma qualcuno mi trascinò per lo zaino prima che potessi metterci piede.
-Dove cazzo eri finita-
Gabriel sembrava arrabbiato, furioso anche più di Joseph forse.
-Ero stanca e sono andata via-
Cercai di nascondermi abbassando il capo e puntando lo sguardo sulle mie converse lilla.
-Con chi te ne sei andata eh? Perché non mi hai chiamato?-
Gab posò un braccio sulla sinistra della mia testa mentre io ero con le spalle inchiodate a un albero del giardino. Alzava sempre più la voce e tutti iniziarono a interessarsi alla nostra conversazione.
-È stato molto gentile non mi ha fatto niente, è stato gentile davvero-
Quelle parole sembrarono farlo infuriare ancora si più.
-Eri con un ragazzo?-
Il suo sguardo adesso sembrava carico di rancore.
Annuì semplicemente e abbassai di nuovo la testa.
-Stiamo dando spettacolo, smettila poi ti racconto-
Dissi con un tono leggero e carico di paura.
Si allontanò alcuni centimetri e si guardò attorno per poi far tornare il suo sguardo su di me.
-Non m'importa, lo capisci? Ero preoccupato e tu invece eri a divertirti con qualche imbecille-
-Non mi stavo divertendo, ero da Jo ed Emma-
-Stronzate-
Sputò quest'ultima parola con rabbia e se ne andò lasciandomi sola con ancora gli sguardi puntati su di me. Jo ed Emma erano all'entrata e appena Gab fu fuori dal loro radar cercarono di avvicinarsi ma non ne ebbero il tempo. Corsi via e andai verso il campo da Lacrosse. Arrivai sotto le gradinate degli spettatori e mi ranicchiai sotto di esse. Chiusi gli occhi e provai a pensare ma niente, Gab aveva ragione ero stata stupida ma quel ragazzo, quelle parole mi giravano ancora in testa, era un male non sentirmi pentita per averlo incontrato?
Al suono della campanella mi asciugai le lacrime e corsi verso l'aula di informatica per la mia lezione.
Pensai per tutta l'ora a come potevo farmi perdonare da Gab ma nulla, riuscivo a pensare solo al fatto che era furioso con me.
-Hey piccola combina guai ti muovi?-
Joseph mi riportò alla realtà, la classe si era ormai svuotata e come sempre non avevo seguito la lezione per niente.
-Devo trovare un modo per farmi perdonare da Gab-
Dissi a Joseph che per risposta annuì senza dire niente.
-Ma come?-
-Vedrai che gli passerà-
-Non credo, era davvero arrabbiato-
Entrammo nel laboratorio di chimica dove trovammo Emma e Gab che conversavano animatamente su non so cosa.
-Hey Cenerentola è da ieri sera che non ti vedo-
Salutai la mia amica e rivolsi il mio sguardo a Gab che per tutta risposta si alzò e andò a sedersi vicino a Lana Connor.
-Non sapevo le piacessero quel tipo di ragazze-
Osservò Emma. Lana non era proprio il genere di Gab, era una nerd, carina ma con troppi vestiti addosso e poi non gli sbavava dietro.
-Lo fa per evitare Alex-
Joseph si sedette al banco dietro Emma e iniziò a smanettare con suo iPhone.
-Perché?-
-Eh chi lo capisce, sembra geloso del ragazzo che l'accompagnata ieri sera-
-Quale ragazzo-
Maledetto Joseph e la sua boccaccia, Emma era mia amica ma non sapeva mantenere un segreto e parlarle di quel ragazzo avrebbe solo alimentato una questione ormai chiusa.
-Nessuno di importante-
Pregai Joseph con un semplice sguardo di tacere e così fece. Rivolsi un ultimo sguardo a Gab ma era troppo occupato a scarabocchiare sul suo quaderno per accorgersene.
Perché era tanto arrabbiato? Stavo bene perché tante preoccupazioni?
Dovevo farmi perdonare, il prima possibile.

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