THE CONSPIRACY
Capitolo Otto. – Past.
Jason's pov.
Confusione.
La confusione era tutto ciò che avevo dall'istante in cui Thomas era stato ucciso.
Non riuscivo a pensare ad altro oltre la vendetta, inconsapevole che tutto ciò avrebbe sicuramente rovinato tutti i miei piani, ma infondo, nulla di tutto questo faceva parte dei miei piani, dei nostri piani, quindi cosa importava se, per una volta, potevo fare uno strappo alla regola e cambiare completamente le mie carte in tavola?
Continuavo a rigirare il ghiaccio all'interno del mio bicchiere, fissandone il contenuto all'interno ed attendendo che quest'ultimo si facesse più freddo, probabilmente fredda come la mia testa in quel momento, siccome intorno a me era tutto gelido, a partire dalla mia anima.
Ero in quel locale ormai da tutta la notte, cercavo con tutto me stesso di concentrarmi per poter elaborare un piano perfetto per uccidere Drake DiMaggio, proprio come aveva fatto lui con Thomas, e non solo, dovevo trovare un nuovo luogo dove poter creare la mia droga, poiché il precedente posto era ormai stato scoperto e non potevo rischiare altre imboscate.
Ma non potevo e non riuscivo concentrarmi visto l'enorme fracasso accompagnato dalla presenza della pazzesca mora al mio fianco, che continuava a parlarmi, e cristo era bella da impazzire, ma ero totalmente fatto e l'unica cosa a cui riuscivo a pensare era la vendetta.
Dovevo combattere non solo per me, ma per la memoria di Thomas, che per me era come un fratello, l'unico di cui realmente potevo fidarmi.
Sfortunatamente i funerali non potevano neanche essere svolti siccome era morto in mano a dei mafiosi, e la chiesa né tantomeno lo Stato, non ammetteva funerali di persone facenti parte di associazioni a delinquere come mafia e camorra, che stronzata.
Quel ricordo mi fece venire un pensiero avventato, quasi disperato, ma non riuscivo ad andare avanti col pensiero che Thomas fosse morto a causa mia, solo perché non volevo far vedere il mio volto, non era giusto, era da codardi, se volevo vincere, avrei dovuto giocare a carte scoperte, far sapere a tutti che ero tornato per riprendermi ciò che mi apparteneva.
Così afferrai velocemente il mio bicchiere contenente della tequila e lo portai alle mie labbra, che bruciarono leggermente al contatto col sale e con il limone, che insieme appunto, creavano un retrogusto acido, sentii il tutto scendere in gola e bruciare tanto da far male.
Poi mi alzai velocemente della sedia, offrendo un ultimo sguardo alla ragazza sconosciuta dinanzi a me, che mi guardò stranita quanto disgustata, come se l'avessi appena abbandonata nel bel mezzo di un appuntamento, ma lei sapeva meglio di me che non lo era, e che non poteva esserlo.
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THE CONSPIRACY. → Justin Bieber as Jason McCann.
Fanfiction"La malavita è come un virus, non puoi decidere di averlo, ti perseguita, ti lacera dall'interno, ti divora l'anima a tal punto da non lasciarti più fiato, ma non puoi liberartene, è un gene maligno che non ti lascia scelta, non puoi combatterlo, de...