THE CONSPIRACY
Capitolo Tre. – The beginning.
Jason's pov.
"Il pesce ha abboccato"
Quella frase risvegliò in me un'adrenalina pazzesca, il piano che avevo in mente stava funzionando alla perfezione.
Avrei ottenuto il controllo dei Racket in pochissimo tempo, non avrei fatto alcuno sforzo, avevo praticamente tutto l'aiuto necessario e tutti erano dalla mia parte.
Posai il mio cellulare nella tasca anteriore dei miei jeans e portai lo sguardo nuovamente sui ragazzi dinanzi a me, dove appunto, stavo effettuando una delle mie solite riunioni.
Avevano più o meno tutti la stessa età, chi sedici, chi diciassette, non volevo ragazzi maggiorenni, avrebbero rischiato di più e non volevo altri problemi durante il mio percorso.
"Ascoltate bene, stasera arriverà tutta la merce necessaria alla vendita, due di voi resteranno a controllare chi arriva, in caso ci fosse qualche sbirro, tu -nel pronunciare l'ultima parola, indicai con un cenno di capo e portando i miei occhi sul ragazzino di fronte a me, sembrava quello più astuto- hai il compito di consegnare la droga a chi viene a comprarla in piazza, tu invece, controllerai i soldi"
Nel parlare, guardavo ognuno di loro negli occhi, vedevo in questi ultimi la mia stessa brama di potere, quei ragazzini erano facilmente corruttibili e quella era l'età giusta per poterli corrompere e fare loro false promesse, avrebbero ascoltato ogni mia parola.
Quasi quasi rivedevo me alla loro stessa età, non si sarebbero mai tirati indietro, c'erano troppi soldi in ballo e quei ragazzini non desideravano altro che ricchezza, ecco perché sceglievo sempre quella fascia d'età, avrebbero fatto di tutto pur di avere un po' di visibilità e pur di sentirsi superiori.
"Io controllerò tutto da dietro le quinte, non pensate mai che io non sia lì, state molto attenti a ciò che fate o che dite, un solo passo falso e siete morti" dissi, senza mezzi termini, dovevano sapere con chi avevano a che fare.
Mi guardarono con occhi consenzienti, quasi colmi di terrore, ma desiderosi di approdare in quella malavita da cui, probabilmente, i genitori volevano ne stessero lontani.
Era quasi un senso di ribellione nei confronti di chi li aveva cresciuti, facevano l'esatto contrario che i genitori imponevano, ed in questo caso, si avvicinavano a ciò che avrebbe rovinato la loro vita per il semplice gusto di andare contro le parole e le imposizioni dei loro cari.
Non sapevo cosa aspettarmi dalle loro menti premature, probabilmente avrebbero sbagliato, probabilmente avrebbero invece fatto un buon lavoro, ma sapevano, e sapevo, che non avrei accettato neanche un piccolo errore di distrazione, tutto doveva essere perfetto, ogni minimo dettaglio doveva essere curato, non volevo errori, o l'avrebbero pagata con la vita ed io ero uno che non scherzava.
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THE CONSPIRACY. → Justin Bieber as Jason McCann.
Fiksi Penggemar"La malavita è come un virus, non puoi decidere di averlo, ti perseguita, ti lacera dall'interno, ti divora l'anima a tal punto da non lasciarti più fiato, ma non puoi liberartene, è un gene maligno che non ti lascia scelta, non puoi combatterlo, de...