Il viaggio procede bene, mi duole dirlo.
Pensavo che mio padre sarebbe stato molto più apprensivo lasciandomi partire con la mamma.
Mille massaggi, seicento chiamate, trecento e-mail e cos'altro? No, devo dire che ha fatto il bravo. Ma poi, sto andando con mia madre mica con un alieno.
Dure le pratiche del divorzio, ma in fondo hanno fatto bene. Se ognuno ha l'amante da quando è nato Gandhi , il senso di sposarsi conoscendo ognuno la situazione dell'altro è alquanto strana.Mi volto verso il finestrino per osservare il bellissimo paesaggio di una discarica comunale.
L'accatastamento dei rifiuti , messi per verticale in un mucchio, l'altro in orizzontale, insieme a qualche desertico container non vi fanno pensare alla vita e alla gioia?
-Emy mancano dieci minuti, puoi pure chiamare tuo padre, non penso che nell'arco di 500 metri muoriamo- ha la fronte aggrottata, ma la faccia sorridente fa capire che ha in mente qualcosa. E' distratta e non pensa solo a guidare mi viene spontaneo quindi domandarglielo.
-Cosa hai in mente mamma?-
-Perché pensi che io abbia in mente qualcosa, o almeno qualcos'altro che non sia portarti in una biblioteca per studiare un pò?-
-No, il mio ragazzo mi viene a prendere appena arrivata nella nuova casa in camera mia, abita nel mio computer lo sai? Siamo vicinissimi di casa, si chiama Jace Wayland.-
-Dovrai prima conoscere il tuo futuro fratello, il tuo futuro padre....- la interrompo subito notando che quella casa familiare che avevo notato un attimo prima, è in realtà la nostra. E giustamente inizio a urlare contro la macchina che non si è fermata. Ma se provo a urlare contro mia madre mi ritrovo senza PC e non sarebbe preferibile al nullo risultato che ottengo urlando contro una povera Fiat Panda nera.
Mia madre va infondo alla strada e rigira, per poi fermarsi davanti a "casa".
Cada, dolce (no), nuova casa.
Apro lo sportello e con l'eleganza di una ragazza che è in macchina da nove ore prendo dall'auto alcuni scatoloni poggiandoli per terra. Nel frattempo sento che Leon, futuro marito di mia madre, ci sta salutando facendo svegliare mezzo vicinato. Prende ad abbracciarci tutti e ci aiuta a scaricare l'auto.
-Emily, la tua stanza è di sopra, terza porta a destra ok?-
-Okay e il bagno?- lo chiedo molto cortesemente, ma non ottengo risposta, quindi decido di entrare.
Un odore di pop corn giunge alle mie narici, ma data l'immensa quantità di roba che sto portando, non mi fermo ad osservare il panorama.
Mi carico due scatoloni in mano e inizio a fare le scale, e fare le scale senza vedere porta sempre guai. Un gradino, due gradini...., ......., ventidue gradini. Morta. Sono morta. Ma faccio forza.
Mi riprendo e rinizio quando qualcosa mi urta e i miei poveri libri cadono tutti a tera. Gesù, ma perché a me?
Mi vedo davanti un tizio vestito come una scacchiera che inizia a imprecare. Nerd, mio fratello è seriamente un nerd?
-Scusami molto, ah se vuoi ti faccio i compiti per una settimana, scusa, scusa, algebra? Scienze umane? Dimmi cosa e io te lo faccio....-
Mi sta chiedendo di fare i compiti?, Seriamente? Ma chi è?
-Sei tu Jace? -
-No, ehm, è di sopra in camera sua, ma stasera non ti consiglio di fargli visita è parecchio incazzato con me perché non ho finito i suoi compiti di Algebra-
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Unstoppable, You
RomansaEmily Lewis è una ragazza appena arrivata a New York, quando una certa ragazza morta le stravolge la vita. Era lì solo per il matrimonio della madre, per ricominciare con un nuovo fratellastro. Ma è proprio questo ragazzo così innamorato che ha port...