Uscii di casa, cercando di chiudere il più possibile il giacchetto. L'aria fresca mattutina è la cosa peggiore dell'andare ancora a scuola. Appena sveglio devi fare il salto dal caldo del tuo letto al freddo che raggiunge ogni poro della pelle facendolo tremare. Sarebbe successo ancora per poco. Avrei dovuto durare ancora un po', altri tre mesi e avrei abbandonato anche quella sensazione.
Sollevai lo sguardo, certo il pensiero del freddo ancora mi turbava, ma uscire di casa e camminare senza vedere nessuno, solo io e me, e un paio di ragazzi della fermata adiacente troppo addormentati per starmi a notare, mi facevano sentire libera. Cinque minuti di pace prima che iniziasse la frenetica giornata. Mi accorsi delle incredibili sfumature che l'alba aveva dipinto nel cielo. Era stupendo come l'oscura notte potesse essere così velocemente rimpiazzata da quei colori armoniosi. Era come un urlo, come se il cielo urlasse. Noi siamo abituati a vedere l'urlo nel suo più negativo aspetto, e invece quel momento unico era un grido esultante di emozioni forti, intense, e gioiose, che mi meravigliarono a tal punto da farmi restare lì ancora e ancora per osservarlo. Era un'attrazione, il cielo mi aveva stregata con quel suo fascino narcisista. Mi fece pensare. Mi rispecchiai in quelle vivide sfumature, non in tutte, perché alcune erano troppo colorate rispetto alla mia personalità. Ad esempio, riuscivo e vedere il mio riflesso nell'arancione e nel celeste, ma non nel rosa. Rivedevo le risate e le gioie provate, gli amori e le sensazioni più intense vissute di lì a poco prima, rividi anche lui. Caspita, quest'alba che rapisce, mi fece passare al pensare di me stesa a lui. Alle sue braccia che quasi più timorose delle mie mi stringevano forte, in quel momento speciale, mi dimenticai tutto e tutti, io e lui eravamo li dopo tanti errori, e affiorava il bianco, tante parole dette e mai avverate, tante condizioni, vincoli, e mi venne all'occhio il grigetto di uno straccio di nuvola. Sentii il suo profumo, non il ricordo, inalai il suo odore, per un secondo. Ripensai a quanto fossimo stati timidi nel dimostrarci i nostri sentimenti in un bel rosa tenue che si mischia all'azzurro, nel ricordarci che eravamo due abissi di emozioni contrastanti, paure e ferite passate il quale l'insieme di tutti i colori, come un vortice pronto ad abbattersi sulla mia giornata. Che insieme componemmo quel dramma noioso e triste, ma a noi che importava, infondo, eravamo così belli, eravamo un'esplosione, ma una di quelle che va contro la natura, senza fuoco, ma con tanto tanto amore proibito da noi stessi e dalle nostre menti, ma amato dal cuore. Che peccato averlo perso, sentivo il vuoto. Mi scese una lacrima. Dannata alba.
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Unstoppable, You
RomanceEmily Lewis è una ragazza appena arrivata a New York, quando una certa ragazza morta le stravolge la vita. Era lì solo per il matrimonio della madre, per ricominciare con un nuovo fratellastro. Ma è proprio questo ragazzo così innamorato che ha port...