non mi abbandonare.

65 7 1
                                    

E ora come potevo fare?!

"heiii ci sei?" continuó quell'idiota che mi aiutava sempre.

Gli staccai senza nemmeno salutarlo.

La ragazza dalle traccie di color nero continuó a fissare il vuoto con una faccia terrorizzata.

"Carla...che hai?" le chiesi.

Era la domanda piú stupida che avessi mai fatto.

Lei non rispose.

"dai su...che ti accompagno a casa."

" tuo padre è un assassino?" mi guardó con occhi spaventati.

" puoi lasciar perdere sta storia?" le chiesi con buone intenzioni.

"no! Ora siamo amiche e anche se sono terrorizzata all'idea di avere  visto un presunto assassino e di poter essere la prossima vittima...ti aiuteró ,ormai ho deciso"

Un sorriso di gioia comparve sul mio viso. Ero felice di aver incontrato una persona cosí ,ma non potevo assolutamente farla rischiare.

L'abbracciai.

"stai tranquilla non ti lascieró entrare in questa storia" le sussurrai all'orecchio.

Lei mi strinse. Era da quando era morta mia madre che non ricevevo piú abbracci cosí confortanti.

"siamo amiche e ti voglio aiutare" mi urlo. Per poco non mi stordí.

"ma che cavolo urli?!" le dissi staccandomi dall'abbraccio.

"scusami...é che per essere sicura di qualcosa devo urlarlo con determinazione , e ora ne sono sicura! Ti aiuteró" mi disse dolcemente. Iniziavo a volerle bene.

TIN-TON

Il campanello suonó , mi girai un attimo verso Carla ed era immobile con gli occhi fissi sulla porta.

Probabilmente pensava fosse Luigi, mio 'padre' , e modestamente anchio pensavo fosse lui.

Mi avvicinai alla porta.

Sentii afferrarmi la mano da dietro ,mi girai e vidi la mia nuova amica precedermi e aprire la porta.

Wao ,si era fatta coraggio!

Nessuno aveva ancora aperto bocca ,allora mi avvicinai a Carla.

Mi stupii quando vidi Loris alla porta che fissava la mia compagna.

" cos'é tutto sto chiasso?!" feci l'ironica ,c'era troppo imbarazzo.

" lui chi é?..." mi chiese la ragazza.

" l'idiota che ho dovuto chiamare

poco fa' al telefono" 

Lei si mise a ridere.

"idiota a chi?! Avevi solo da non mettere il vivavoce ,in teoria la colpa é tua" si difese il ragazzo dai capelli castani.

Carla continuó a ridere.

" senti la colpa é tutta tua! Non potevo sapere che avresti detto quelle cose al telefono!"

" ma per cosa pensi che ti avessi dato il mio numero?! Per chiederti -che fai? come stai?- no cara!"

Mi aveva zittita.

Presi Carla per un braccio e la feci entrare a casa insieme a me.

" tu non puoi entrare! Ciao!"

e gli chiusi la porta in faccia.

Che bella sensazione ahahahaha.

"nooo...perché l'hai fatto?" mi guardó la ragazza.

il respiro del cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora