un giorno pieno

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Mio padre aprí l'armadio e...

il suo telefono da sotto squilló.

"vado a vedere chi ti chiama?" gli chiesi , sicura della risposta che mi avrebbe dato.

"no! ehm...vado io!"rispose un po' nervoso.

Uscì dalla mia camera per poi scendere in salotto.

Sentii un rumore nel mio armadio.

Mi avvicinai.

Spuntó di colpo quello stupido di Loris provocandomi uno shock.

"eccomi!" mi sorrise.

"ma sei impazzito?! non eri nemmeno un po' agitato?!"gli dissi piú a bassa voce possibile, per non farmi sentire.

"no, perché?" rispose con un'irritante tranquillitá.

"ok, ora io vado che é meglio"

"ecco bravo!"gli dissi.

Sentimmo dinuovo dei passi provenire dalle scale.

La porta si aprí.

Il mio sguardo rimase fisso alla porta.

Il mio cuore batteva a mille.

"papà non é quello che pensi!" gli dissi velocemente.

"che intendi?" mi chiese stranito.

Mi girai dietro sicura di vedere Loris ,ma per mio gran stupore non c'era piú.

Ma si teletrasporta?!

Mi rigirai verso mio padre.

"ehm...é che...in realtá prima é venuta Carla, abbiamo sporcato un po' e avevo paura della tua reazione...scusa se non te l'avevo detto prima."

"perché la tua finestra é aperta?"

"avevo caldo"

Lui mi guardó con occhi  che mi dicevano 'strano...' ma per mia gran fortuna lasció la stanza senza fare altre domande.

Mi buttai sul letto e dopo 2 minuti mi ritrovai nel mondo dei sogni.

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Mi svegliai.

Guardai l'ora ed erano le 17:00.

Cavolo!

"Ma sono andata in letargo?" pensai ad alta voce.

Mi alzai dal letto per incamminarmi al bagno.

Dovevo farmi la doccia! Assolutamente!

Restai sotto l'acqua come minimo 40 minuti.

Era cosí rilassante il contatto del mio corpo con il calore dell'acqua calda.

Iniziai a cantare la nuova canzone del Club-dogo e Arisa.

"siamo fragili se tutti ci toccano...siamo fatti di... sogni che non ci fanno dormire ...cose che non si possono dire ...insieme siamo l'inizio e la fine..."

Sentii il campanello suonare.

Suonava.

Suonava.

Suonava.

Ma dove cavolo é finito Luigi?!

Uscii dalla vasca e mi vestii velocemente.

Il campanello continuava a suonare.

"Arrivo arrivo!"urlai scocciata.

Aprii la porta.

il respiro del cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora