Il gobbo di Notre Dame

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"Ascoltate... vi racconterò una storia, a Parigi nella chiesa di Notre Dame là su, in alto in alto, nell'oscurità del campanile vive il misterioso campanaro. Chi è questa creatura? Che cos'è? Come ha fatto a trovarsi lì? Clopin vi dirà tutto. E' un racconto, il racconto di un uomo e di un  mostro."  Disse la mano coperta dalla marionetta del cantastorie "Parigi si sveglia e si sentono già le campane a Notre Dame. Il pane è già caldo e c'è gente che va per le vie della città. Le campane dai forti rintocchi, come canti risuonano in ciel e tutti lo sanno, il segreto è nel lento pulsar delle campane a Notre Dame." Mi avvicinai per ascoltare ancora una volta la storia di Victor Hugo. "Tutto è iniziato una notte, sui moli vicino a Notre Dame. Quattro gitani, una barca solcava le acque a Notre Dame. Ma li stava aspettando un agguato, così caddero in mano di lui, la cui stretta è più dura del ferro che tu toccherai delle campane a Notre Dame." Quell'uomo..Frollo che dai vizi il mondo voleva ripulir, che vedeva il male in ogni cosa tranne che in lui. Anche se può sembrare una vecchia storia, in realtà è estremamente attuale, molto spesso mi sento osservata da gente come Frollo. Tutti mi guardano con disprezzo perché non ho una casa fatta di mattoni e non ho radici in nessun posto ma, sono libera. Libera di andare dove voglio, libera di fare ciò che voglio e se la libertà di essere se stessi ha questo prezzo beh... Cosa importa. Intanto Clopin continuò la sua canzone "Ma ecco un quesito: scoprite chi è il vero mostro a Notre Dame, chi è brutto a vedersi o chi è brutto in realtà? Ma chi è, chi è, il mostro a Notre Dame?" Bella domanda amico mio. Purtroppo organizzare questi spettacoli per i bambini non ci permette di sfamarci così mi avvicinai di soppiatto ai genitori che stavano guardando le marionette e, con molta delicatezza, sfilai il portafogli ad alcuni signori e presi le banconote con i numeri a due cifre in modo che, quando Clopin sarebbe passato a prendere l'offerta non sarebbe rimasto a vuoto. E' questo il prezzo della nostra arte pochi miseri spiccioli.

Lo spettacolo era finito e io me ne stavo andando confondendomi tra la gente. "Dove vai?" mi chiede Clopin divertito "beh, volevo tornare a casa..." dico con la mia faccina innocente "puoi ingannare quei ricconi, ma so che hai preso loro qualche bigliettone" fa porgendomi la mano "ok, ok sono anche tuoi" vado per tirare i soldi dalla borsetta "se li riesci a prendere" dico iniziando a correre il più velocemente possibile. Sono molto agile e riesco a infilarmi anche nei più piccoli vicoli della citta, conosco tante scorciatoie e tanti cunicoli per arrivare alla Corte. E' casa mia, non è difficile da raggiungere... se sei uno zingaro. Facciamo molta attenzione su questo, nessuno oltre al nostro popolo deve conoscerne la posizione esatta,  la Corte dei miracoli è il luogo più ambito del mondo perché lì, chi è cieco riacquista la vista, chi è zoppo torna a camminare normalmente... miracolosamente. Purtroppo però ero rimasta senza fiato e dovetti fermarmi, Clopin mi raggiunse prendendo la metà dei soldi che avevo rubato. Non mi piaceva farlo ma, con gli spettacoli non guadagni molto.   

Ormai era da più di una settimana che provavamo per la festa dei folli. E' una nostra usanza, in questo giorno non esistono più regole e, per quanto assurdo comandiamo solo noi, possiamo fare l'impossibile! E la follia diventa un ordine buttando all'aria tutta la città.
Così come ogni anno, alla vigilia dell'inizio della scuola prendiamo possesso della pizza centrale, e intorno alle dodici di ogni anno Clopin inizia a cantare "L'occasione è questa qua per scoprire la beltà, per voi cè lei, un entità per bellezza e rarità ecco a voi Esmeralda" e per magia mi ritrovavo a danzare sul palco e poi tra il pubblico cercando le maschere più strampalate. Notai che in un angolino Gas e la sua banda stava minacciando un bambino, dovevo fare qualcosa. Incomincia a ballare verso il loro gruppo e afferrai un tipino grassottello dallo sguardo un po' svampito e lo portai sul palco. "Ecco a voi il meglio delle maschere, è il momento di morir dal ridere, dei buffoni sceglieremo il re" disse Clopin con la corona in mano "Fate faccie orribili e sarete voi " raccomandò ai partecipanti "Tra i buffoni adesso amici sceglieremo il re! " disse posando la corona sulla testa del componente della banda di Gas. Evidentemente questo riconoscimento non piacque al capo-banda che cominciò a ribaltare tutte le bancarelle che avevamo allestito portando le forze dell'ordine ad intervenire. Quando arrivarono la rissa era già iniziata e non sapendo chi punire dei due gruppi decisero di prendersela con chi aveva organizzato la festa. I poliziotti iniziarono a diramarsi per tutta la piazza, arrestando anche chi stava cercando di recuperare la sua roba, quando un gruppo di questi cominciò a venire verso di me il panico cominciò a salire ma, dovevo muovermi "dunque vediamo... uno due tre quattro cinque sei sette otto nove, siete dieci voi e io una invece" si avvicinarono ancora "una poverina cosa può fare?" presi un fazzoletto e cominciai a piangere, aspettai che si avvicinassero un altro po' e poi sganciai la mia bomba di fumo che li confuse permettendomi di fuggire. Dopo che si erano ripresi dallo stordimento mi cercarono nella piazza "ragazzi sono quiiii!"dissi sbucando dietro una bancarella "eccola! Prendiamola!!" esclamo uno nel gruppo. Cominciai a correre a zig zag disperdendomi tra la folla dovevo trovare qualche scorciatoia per tornare alla Corte. Nel mio cammino inciampai su una botte presi, in prestito, uno skate-board, usai un fresbee come arma per rallentarli. Dopo aver attraversato la piazza presi un vicoletto li vicino per nascondermi e riposarmi. Ormai solo silenzio si sentiva, perciò pensai di ritornare a casa per vedere quanti danni e quante persone avevano preso quegli idioti. Camminando senti qualcuno seguirmi, mi fermai e con la coda dell'occhio notai che stava avvicinando la sua mano a me, mi voltai di scatto e gli sfilai la pistola con una mano e con l'altra lo scaraventai a terra "tu!" dissi arrabbiata puntandogli la pistola alla gola. Lui indietreggio mettendo una mano davavti al foro d'uscita del proiettile "piano, piano, cerca di calmarti, dammi la possibilità di scusarmi" chiese "per cosa?" ribattei confusa. "Per questo ad esempio? " il ragazzo ne approfitto per disarmarmi e buttarmi a terra . Mi alzai il più in fretta possibile aiutandomi con un bastone "sei sempre così affascinante o sono fortunata" dissi cercando di colpirlo. Lui indietreggiò schivando e parando i colpi successivi. Afferrò il palo con entrambe le mani bloccandomi, "oh! Ti batti bene quasi quanto un uomo" disse compiaciuto "strano stavo per dire la stessa cosa riguardo a te" gli risposi liberandomi dalla sua presa "questo e colpire un po' sotto la cintura non credi?" "No, questo lo è" dissi cecando di colpirlo là sotto ma, riuscì a schivare il colpo spingendomi indietro "ah, permettimi sono Febo, significa... dio sole " disse con tono arrogante "e tu sei... ? " "cos'è un interrogatorio?" risposi stizzita. "Si chiama presentazione" disse puntualizzando, "non vuoi arrestarmi?!? " chiesi stupita "no, non hai fatto niente di male" "ah" posai il bastone a terra "non somigli affatto agli altri " lui mi ringraziò per il complimento "allora, se non intendi arrestarmi, cosa vuoi? " chiesi avvicinandomi lentamente "mi accontento del tuo nome" rispose sognante, senza pensarci due volte dissi "Esmeralda" a quel suono la sua espressione s' ingentilì "bellissimo, è molto meglio di Febo comunque" risi di gusto a quello strano complimento. "Ben fatto " disse un signore poco lontano da noi "e ora arrestatela! " gli ordinò. "Mi hai ingannato" gli dissi tentando fi fulminarlo con lo sguardo "sto aspettando" lo incalzò l'uomo, "mi dispiace signore ma, non ha commesso nessun atto di violenza, non posso fare niente ". "Voi non la toccherete! " si intromise un pastore che passava da quelle parti che allontanò la squadra di poliziotti intorno a me "credi di avermi messo nel sacco? Ma io sono un uomo paziente" disse avvicinandosi a me con fare minaccioso. Ringraziai il pastore che mi aveva salvato e mi disse che però avrei dovuto partecipare ad alcuni incontri che si tenevano a scuola.

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