Cenerentola

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Suona la sveglia, apro gli occhi con difficoltà. Mi alzo e mi preparo, scendo dalla soffitta in cui dormo, a preparare la colazione. Quando è pronta sveglio le mie sorelle e la signora madre, loro mangiano e si preparano, riordino le loro stanze. è cominciata la scuola, finalmente ne più di stare sempre ai loro servigi come quando è estate. Esco di casa per prendere l'autobus e saluto i miei topolini, i bambini del vicinato a cui sono affezionata.
Il primo giorno di scuola e sempre emozionante, non sai mai cosa potrà capitare, appena messo piede alla Disney High Schoolcorro da Rosaspina che mi racconta tutto ciò che ha fatto quest'estate e in più mi chiede se avevo un'ora buca per poterla aiutare nell'orientamento dei nuovi studenti. "Ci sarò, non ti preoccupare" le rispondo. Dopo aver preso il mio orario e il codice dell'armadietto in segreteria corro in classe di francese. Finita la lezione, vado all'armadietto per posare i libri e dirigermi da Rosaspina e la nuova ragazza. Mi accorgo che il ragazzo dell'armadietto difronte al mio, timidamente mi sorride. Accenno un saluto con la mano, quando sta per avvicinarsi, un gruppo di ragazzi arriva per salutarlo e portarlo via. Incontro Rosaspina che mi presenta Bianca Snow, facciamo una lunga passeggiata quando sedute ad un tavolino del pranzo mi arriva una chiamata di una delle mie sorelle, non rispondo e mi scuso con Bianca per l'interruzione. Rimane un po' basita dal fatto che avevo delle sorellestre, così senza neanche accorgermene le racconto la mia storia: "Abito in una casa in periferia non è una reggia ma, è abbastanza ampia da avere nel retro un bel giardino. Quando ero piccola, mia madre ci teneva una serra con dei fiori magnifici e papà aveva un piccolo orto. Mi ricordo, che da bambina passavo il tempo in quella serra a osservare ogni cosa, quella bellezza non rimase per sempre, perché mia madre incominciò ad ammalarsi e con il tempo peggiorò ea dieci anni mi e mio padre soli. Dopo il lutto decisi con mio padre di far tornare quella serra bella com'era, in modo che il suo profumo della mamma potesse restare con noi. Negli anni successivi mio padre era sempre fuori casa per lavoro,Madame Tremaine, una signora rimasta vedova con due bambine Anastasia e Genoveffa, si trasferirono da noi e subito capii che io e loro non eravamo fatti per stare insieme ma, per la felicità di mio padre accettai la convivenza. Una sera, dopo aver cenato e lavato i piatti, annunciano alla TV che l'aereo su cui viaggiava mio padre era precipitato e nessuno dei passeggeri si era salvato. Da quel giorno la mia matrigna incominciò a trattarmi come una domestica, spostando tutte le mie cose in soffitta. Lì l'inverno fa freddo e, avvolte mi addormento davanti alle braci spende del camino, per questo le mie sorellestre mi chiamano Cenerentola. Adesso la serra non c'è più, tutto ciò che ho dei miei genitori è il loro ricordo." "Ma è terribile, perché non scappi da quella casa?" Chiede Bianca "Vedi, Bianca ho promesso alla mia mamma e al mio papà , con loro, e coraggiosa e non voglio deluderli." "Sappi che se un giorno arriverai al limite, casa mia sarà aperta" mi abbraccia, e rimango stupita dall'empatia che mi ha scatenato.
La prima settimana vola veloce, e dopo aver pulito tutta casa e giocato con i miei topolini, la domenica mi arriva un messaggio da Rosaspina.
Vieni al parco è importante!
Subito prendo il primo pullman per raggiungerla. Quando arrivo, con lei ci sono Bianca e Philip. "Cos'è successo? Ti vedo sconvolta?" le dico. Rosaspina si siede su una panchina vicino a lei e comincia a raccontare che ha trovato un documento che certifica il suo affido alle zie... questo significa che i suoi genitori sono vivi. " è fantastico! Se vuoi posso darti una mano nelle ricerche, li troveremo vedere " dice Philip. "Oh! Sono così felice per te" dico abbracciandola forte, "più tardi inviami un messaggio con i pochi dati dei tuoi genitori, li invierò a Hunter per fare delle ricerche" dice Bianca.

Qualche giorno dopo, mentre Bianca mi spiega i punti del suo programma elettorale, visto che Rosaspina aveva rinunciato alla candidatura, all'armadietto difronte al mio, Philip stava convincendo il ragazzo che mi aveva ad entrare nella squadra di football. "Dai ti prego, vieni a fare una prova !Non accetto un no, non sei tu quello che voleva provare sempre cose nuove? quasi incredulo alle sue parole a che ora saranno gli chiederà. "Terra chiama Ella!" fa Bianca schioccando le dita "Ella mi stai ascoltando?" Le rispondo continuando a guardare i due organizzarsi "si sì, continua pure" rispondo ma, lei si accorge che è una bugia e seguendo il mio sguardo chiede "
È l'ultimo venerdì di settembre e dovendo aspettare l'autobus, decido di andare a studiare sugli spalti del campo di football. Salgo le gradinate e vedo che anche Belle, una ragazza della mia classe di letteratura stava lì a leggere. "Ciao Belle" "Ella, come mai qui?" "Beh era una bella giornata, non potessi non studiare all'aperto, tu invece? Pensavo ti piacesse molto di più stare in biblioteca " "purtroppo è ancora in fase di allestimento" gli potessi se potessi restare là, lei annuisce gentilmente. Comincio a leggere gli appunti quando, le urla del coach Fil e dei ragazzi in campo mi costringono a guardare. Noto il ragazzo dell'armadietto, andare una sgridata perché era a sbattere contro un compagno di squadra. Rido per l'accaduto, "Ti prego" fa Belle " non dirmi che ti piace uno di quegli idioti" la guardo un po' stranita "sono così stupidi che non si accorgono che c'è una ragazza fra loro" cerco di guardare attentamente ogni elemento della squadra, "neanche tu lo noti! Guarda il numero 13 non noti nulla nella sua corporatura?" in effetti è un po' gracile. Quando cominciarono l'azione il quarterback passa la palla al runningback col numero 13. È vero, grazie al suo esile corpo la velocità di quella ragazza era notevole rispetto agli altri, "vedi, lei al contrario degli altri giocatori non cerca lo scontro, perché perderebbe ma, con un po' furbizia evita che le prendano la palla". cerco di guardare attentamente ogni elemento della squadra, "neanche tu lo noti! Guarda il numero 13 non noti nulla nella sua corporatura?" in effetti è un po' gracile. Quando cominciarono l'azione il quarterback passa la palla al runningback col numero 13. È vero, grazie al suo esile corpo la velocità di quella ragazza era notevole rispetto agli altri, "vedi, lei al contrario degli altri giocatori non cerca lo scontro, perché perderebbe ma, con un po' furbizia evita che le prendano la palla". cerco di guardare attentamente ogni elemento della squadra, "neanche tu lo noti! Guarda il numero 13 non noti nulla nella sua corporatura?" in effetti è un po' gracile. Quando cominciarono l'azione il quarterback passa la palla al runningback col numero 13. È vero, grazie al suo esile corpo la velocità di quella ragazza era notevole rispetto agli altri, "vedi, lei al contrario degli altri giocatori non cerca lo scontro, perché perderebbe ma, con un po' furbizia evita che le prendano la palla".
Il pomeriggio passa in fretta, tanto che uscendo da scuola vedo il mio autobus andarsene, inizio a correre disperatamente ma, il mezzo non si ferma e sempre di più va verso la fine della strada. "Sei rimasta a piedi? " sobbalzo, dietro di me c'è il ragazzo dell'armadietto "scusa, non volevorti" dice sorridendo "sono Kit " "Ella". Preoccupato mi chiede, come farò tornare a casa "oh niente...camminerò fino al parco, so che là ne parte un altro" rispondo "anche io devo andarci, vuoi compagnia?" "Perché no". Arrivata alla fermata del pullman mi dispiacque salutarlo, ho parlato di tante cose, avevo scoperto che il football non era uno sport adatto a lui dato che, si era preso una sgridata dal coach per guardarmi. "Allora ci vediamo domani?" "

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