trentuno

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Luke's pov

Finalmente, e sottolineo finalmente, l'ultimo giorno di scuola prima delle vacanze era giunto al termine e potevamo, grazie a non so quale forza divina, andare via.
Stavamo uscendo dal cancello per raggiungere le nostre rispettive case e preparare la valigia.
Avevamo visto sia Ashton sia Michael oggi a scuola e il primo aveva provato a parlare con il mio migliore amico ma Calum non ne aveva voluto sapere, Michael si era limitato a guardarmi da lontano senza rivolgermi nemmeno una parola, ma forse era stato meglio così, rimanendo con lui gli avrei solo rovinato la vita.
Tralasciando questo, io e Calum eravamo sulla strada per tornare a casa, mentre ci mettevamo d'accordo per il pomeriggio.
"Mali ha detto che può accompagnarci perché poi deve andare dal suo ragazzo che sta lì vicino, quindi adesso vai a casa, prepari la valigia e tra un'ora passiamo a prenderti, d'accordo?", disse, e nel mentre tirò fuori una sigaretta dal pacchetto delle sue Lucky Strike, dandole vita con una fiamma.
"Va bene, ci vediamo tra un'ora.", dissi con un mezzo sorriso, lasciandogli un bacio sulla guancia quando mi resi conto di essere arrivato difronte casa mia.
Mi sorrise e entrai in casa, abbandonando lo zaino vicino al divano, dirigendomi successivamente in cucina.
Mi avvicinai al frigo, aprendolo e prendendo le lasagne avanzate di ieri, scaldandole velocemente sui fornelli e, una volta pronte, mangiai rapidamente, mettendo il piatto sporco nel lavello.
Salì le scale e raggiunsi camera mia
abbassandomi e tirando fuori la mia valigia azzurra da sotto il letto, ma proprio nel momento in cui stavo per prendere il telefono per accendere la musica, il dispositivo elettronico, suonò, riproducendo le prime note di American Idiot ad un volume spropositato.
Il respiro mi morì in gola quando lessi sullo schermo la scritta "Mikey" e rimasi a fissare il mio Iphone per due minuti buoni e anche se sapevo che Calum mi avrebbe probabilmente strangolato, risposi.
"Piccolo?", chiusi gli occhi quando la sua voce roca mi riempì le orecchie, mentre sentivo le lacrime salire, riprese a parlare quando si accorse che io non ne avevo intenzione, facendo scivolare una lacrima salata lungo la guancia.
"Mi dispiace, non sapevo cosa Crystal volesse fare, lei vuole che torniamo insieme, ma io le ho detto che voglio stare con te, solo con te e che quello che c'era fra lei e me non ha mai avuto nessun importanza.
Ti prego, io non posso stare senza di te.", non potevo cedere e non dovevo, quindi per quanto male mi facesse, raccolsi tutta la forza che mi era rimasta e parlai, con il cuore in gola e la voce che tremava.
"I-Io non posso Michael, per quanto voglia stare con te, non posso.", un lamento frustrato lasciò le sue labbra, prima che parlasse di nuovo.
"Non lasciarmi."
"Mi dispiace."
Chiusi la chiamata senza dire altro poiché ero sicuro che se avessi continuato avrei ceduto e non potevo.
Sarebbe stato meglio, per lui.
Misi nella valigia le prime cose che mi capitarono sotto mano, e prima di uscire, lavai i denti, misi una felpa -tirai su col naso quando mi resi conto che era di Michael- e scesi le scale, uscì di casa e misi le cuffie facendo partire una canzone dalla riproduzione casuale.
Vidi l'auto di Mali arrivare in lontananza e mi asciugai gli occhi, togliendomi gli auricolari.
Salutai sia Calum sia Mali, e salì in macchina, mettendomi nei sedili dietro: il mio migliore amico si sedette accanto a me, mi strinse tra le sue braccia e lì cedetti.
Scoppiai in lacrime bagnando la sua maglia blu scuro, mentre volevo solo che tutto finisse.
"Ti voglio bene, piccoletto."
Consideravo Calum come un fratello, non era una di quelle di persone che quando stavi male ti diceva "andrà bene" o "passerà", perché lo sapeva anche lui che non sarebbe passata così velocemente.
"T-Te ne v-voglio anche io, Cal."
Scusami Michael.

broken pieces;;mukeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora