Luke's pov
Io e Calum avevamo appena finito la lezione di filosofia, e ora stavamo cercando un tavolo per mangiare.
Ne adocchiai uno più appartato rispetto agli altri, così cominciai ad avvicinarmici insieme al mio migliore amico.
"Michael ha detto che dobbiamo parlare.", dissi un po' intimorito, non avevo idea di cosa volesse parlarmi, o forse sì, speravo non fosse quella cosa, altrimenti mi sarei sotterrato.
"Credo che sia proprio quello che pensi, ti ricordi quello che è successo con Grace ad inizio anno?", il mio sguardo si rabbuiò.
Un giorno di ottobre, stavo camminando verso la classe di matematica ma una ragazza mi era finita addosso facendoci cadere e facendo cadere anche tutti i miei appunti e tutti i miei libri, solo che la manica della mia felpa si era alzata e dopo essermi accorto che la ragazza che era davanti a me oltre ad essere la sorella di Michael, si era anche accorta dei segni sulle mie braccia ero corso via, senza nemmeno chiedere scusa.
"Sono nella merda."
Il nostro discorso fu interrotto dalla figura di una ragazza alta, con gli occhi azzurri e i capelli adesso rosa.
Si piazzò davanti a noi, poggiando le mani sul tavolo di plastica blu, fissando i suoi occhi nei nostri.
"Tu non hai ancora capito.", disse puntando lo sguardo sul mio.
"Devi stare lontano da Michael, lui non ti vuole.", il suo tono di voce era gelido e ogni sua parola si andava a piantare nel mio cuore come un coltello.
"E come biasimarlo, sei orribile.", nonostante avessi abbassato la testa per evitare di far vedere a tutti le lacrime che stavano salendo ai miei occhi, visto che tutte le persone presenti in quella stanza ora, stavano guardando verso il nostro tavolo, riuscì a vedere Calum alzarsi e fronteggiare la ragazza davanti a noi.
"Scusalo tesoro, ma Luke non è uno specchio.", un sorriso vittorioso si fece spazio sulle labbra del mio migliore amico, mentre la bocca di Crystal si spalancò per lo stupore.
"E per favore, chiudi quella bocca, so che sei abituata a tenerla aperta ma non mi sembra opportuno adesso."
"Tu stanne fuori, Hood.", disse a denti stretti la ragazza dai capelli rosa.
"Tu lo sai invece dove staresti bene?
Sulla tangenziale, ti sentiresti a tuo agio."
La mensa si era ammutolita, non volava nemmeno una mosca.
"Ti ho detto di starne fuori."
"Sì certo, devo starmene qui fermo immobile come un coglione mentre ti ascolto prendere in giro il mio migliore amico.", fece una pausa, ma si riprese subito.
"Ora scusaci, dobbiamo andare a farci sbattere dai nostri ragazzi, non abbiamo tempo da perdere con te."
Mi alzai dalla sedia quando Calum afferrò il mio polso, trascinandomi velocemente fuori dalla mensa, dove lo fermai e lo abbracciai stretto.
"Grazie Calum."
"Sei mio fratello Luke, farei tutto per te."
Ci staccammo quando in lontananza sentimmo la voce di Ashton richiamarlo.
Calum gli corse in contro, allacciando le sue braccia al suo collo lasciando un bacio a stampo sulle sue labbra.
Michael, invece, mi guardava di sottecchi, non capivo il suo comportamento, insomma cosa gli prendeva?
"Uhm p-posso darti un bacio?", sussurrai piano, con la paura che rispondesse di no.
Non rispose, si avvicinò, mi prese dai fianchi, facendomi alzare sulle punte dei piedi e mi baciò.
Affondai le mani tra i suoi capelli rossi, sospirando a quel contatto.
"Mi sei mancato.", arrossì velocemente a quelle tre parole, sorridendo ampiamente.
"N-non sei arrabbiato con me?"
"Perché dovrei?"
"Ieri sembravi arrabbiato."
"Mi dispiace, ero solo preoccupato."
Alzai le spalle alle sue parole, prima che la voce di Ashton ci riscuotesse dai nostri pensieri.
"Vi va se andiamo sul tetto?
Io e Mike abbiamo un'ora buca, e Calum ha detto che non ha voglia di andare a fare biologia."
Scoppiai a ridere, annuendo.
"Perché ridi?", chiese confuso il mio ragazzo.
"Calum non ha voglia di andare a biologia perché la professoressa gli fa paura e perché Gwen Abrams ci prova con lui per tutta l'ora."
"Gwen Abrams ci prova con te?"
"Sì amore, ma ho occhi solo per te."
Un bacio a stampo prima di una risata, mentre ci avviavamo verso il tetto, cercando di non farci vedere da nessuno.
Arrivammo al posto in questione, prima di sederci in cerchio per terra.
E mentre eravamo qui, sul tetto della nostra scuola, a fumare una sigaretta con il sole freddo di Marzo, in cerchio a ridere per le battute orribili mie e di Ashton, mi resi conto che avevo trovato le persone giuste.
STAI LEGGENDO
broken pieces;;muke
Fiksi PenggemarAbbiamo perso ancora questo tramonto. Nessuno stasera ci vide con le mani unite mentre il vento azzurro cadeva sopra il mondo. Ho visto dalla mia finestra la festa del ponente sui monti lontani. A volte, come una moneta si incendiava un pezzo di sol...