CAPITOLO 13

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<<Non é assolutamente vero, punto primo io non ho paura, o almeno non con te, punto secondo, quá quello che si sta' sbilanciando troppo sei tu, dato che sei fidanzato, punto terzo...>> le rispondo arrabbiata nella sua continua voglia, o bisogno (devo ancora capirlo) di ricevere certezze.

Lui, non mi fa' finire la frase, che mi bacia, ma io, presa alla sprovvista, non posso che non ricambiare.

Quando ad un certo punto, ad interrompere i nostri sguardi che valgono più di mille parole, é l'arrivo della moglie di Douglas, Louise, per l' arrivo della torta, lei non dice nulla inerente sull'accaduto.

La festa procede bene, ho parlato con parecchi giocatori, in particolare Bernardeschi, lui, é molto simile a me, abbiamo gli stessi obbiettivi e le stesse passioni, ed ad entrambi non piacciono le feste o i locali mondani, anzi, preferiamo una bella pizza, sul divano, magari con un bel film e amici.

Federico ed io siamo in un piccolo angolo della sala appartati, per sentirci e parlare meglio e con più calma, dato che c'è moltissima gente e la musica é altissima.

Vedo più volte, con la coda dell'occhio, lo sguardo di Paulo su di noi, in modo particolare su di me, però io non ci faccio casi più di tanto, anzi, mi diverte vederlo così.

Al termine della serata, saluto il festeggiato e sua moglie; con lei ho parlato buona parta della serata, é una ragazza molto semplice e gentile, ed ha un coraggio immenso, perché ha lasciato tutto, la sua famiglia, i suoi studi per amore e si é trasferita a Torino per supportarlo e stargli vicino il più possibile.

Ormai la festa é finita, decido di fare le scale, invece di prendere l'ascensore, perché così ho più tempo per pensare e rifletterci su, invece, ovviamente contro i miei piani, circa alla seconda rampa, sento chiamarmi da dietro, come non riconoscere quella voce, é Paulo.
Mi giro di scatto e lo vedo, con i primi bottoni della camicia sbottonati e la giacca tra le mani, nonostante il freddo.
<<Ehii, posso parlarti?>> mi chiede deluso.
Io annuisco, inoltre gli faccio cenno di iniziare.
<<Perché ti comporti così?? Io e te siamo solo amici, non é normale che mi eviti in continuazione, e ti comporti come se niente fosse>> esclama Paulo.

La mia mente é rimasta su quelle parole "siamo solo amici", sinceramente ci rimango subito male, senza farglielo notare più di tanto...

<<Ah per te siamo solo amici??? Cioè fammi capire, tu con una tua "amica" sei abituata a darle baci...abbiamo una concezione un po' diversa..>> rispondo io, sempre più nervosa ed arrabbiata, lui, riesce a farmi accendere, con una velocità mai vista prima.

Lui, corruga la fronte, probabilmente è dovuto al fatto, che deve stare particolarmente attento alla traduzione delle mie parole dette veloci e con una grande rabbia.

Però io non lo faccio finire che continuo a scenderele scale e lui fa' lo stesso...

Quando ad un certo punto...

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