CAPITOLO 41

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Dopo la mia ultima provocazione.

Lui non risponde, come, conoscendolo, dopo quell'affermazione si zittisce, ma allo stesso tempo non toglie gli occhi su di me.

Nemmeno per sbaglio.

Peró poco dopo, reagisce al contrario di ogni mia aspettativa.

Chiude la porta d'ingresso,  lascia i suoi borsoni ai lati del divano, e  si avvicina sempre di più a me.

Lo odio quando fa così, perché non riesco a resistergli....e questo lui lo sa bene (o forse credo)

I nostri occhi si guardano, si scrutano e le nostre labbra si vogliono assaporare....ma non è ora il momento giusto.

Non proprio.

Non così.

<<Dybala>> gli dico per cercare di fermarlo, ma, allo stesso tempo, di fermare i miei ormoni, che sono come sulle montagne russe!

<<ho detto di no!>>aggiungo io, alzando un po' troppo la voce.

Mi giro di schiena, perché i nostri corpi sono troppo vicini e ho paura data la poca distanza di non riuscire a tenere il punto della situazione.

Quindi, mi volto,  ma Paulo, agilmente, mi prende dal polso e ritorniamo nella stessa posizione di "partenza".

<<Serena.... io ti capisco che sei incazzata con me, terribilmente incazzata... 
Però, prima di stasera, pensavo che ci tenessi a me e alla nostra storia, però dopo prima...ora sono io quello ad essere incazzato.>> mi dice guardandomi dritto negli occhi.

Quegli occhi azzurri dei quali mi sono innamorata, ma sono li stessi che mi hanno distrutta.

<<Non è possibile, che quando hai aperto la porta non hai provato niente... Non ci posso credere. Non ci voglio credere>>aggiunge poi.

Ha perfettamente ragione, ma io non riesco a vederlo con gli occhi di prima, nonostante mi sforzi.
Perché come si dice il proverbio: " il lupo perde il pelo ma non il vizio".
Quindi, almeno all'inizio, è meglio non fidarsi, non voglio dargli troppe sicurezze.
Non voglio autoilludermi.

La mia mente oscilla tra quello che dice la parte razionale e allo stesso tempo quello che  sussurra il cuore.

<<Sere... Vuoi dire una parola!>> esclama lui arrabbiato, ma allo stesso tempo deluso, data la mia non reazione alle sue parole.

Però, dopo quelle sue parole nella mia testa c'è solo più una risposta, o meglio una strada, quella che, per una volta, devo mettere via, devo sotterrare, devo calpestare, devo nascondere il mio fottutissimo orgoglio.

Quindi, inaspettatamente anche per me, decido, o meglio desidero, di sentire ancora il suo profumo, anche solo per l'ultima volta.

<<Abbracciami>> esclamo io.

Lo vedo è stupito, ma allo stesso tempo accenna un piccolo sorriso.

<<ti prego>> aggiungo io, data la sua reazione brusca e fredda.
Probabilmente penserà che io sia completamente pazza. Magari, anzi, ha perfettamente ragione!

Grazie al cielo, lui non si fa supplicare più di tanto e mi abbraccia.

Riconosco lo stesso profumo, lo shampoo della Nike, rocinosco lui.

Inoltre, i nostri corpi, una volta vicini, è come se diventassero "scossa elettrica", come un tutt'uno che può produce solo cose belle!

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