CAPITOLO 18

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Quelle parole mi sono venute di getto, senza pensarci troppo, senza troppi giri di parole e soprattutto, senza sembrare una bambina capricciosa e viziata.

Lui, alle mie parole, si zittisce e vedo nei suoi occhi tristezza.

Perché gli mancherò? O perché resterà da solo?

<<Ora non parli più? Hai finito le cavolate da dire?>> gli urlo io, dirigendomi verso la camera.

Non potevo continuare a guardarlo, mi avrebbe fatto pentire del male, che gli stavo procurando e io mi sarei addolcita troppo, così sono fuggita per riprendere le mie cose.

Arrivo nella sua grande camera da letto.

Le lenzuola penzolano dal materasso, il mio vestito sul pavimento e tutte le mie cose, orecchini, bracciali e il cellulare sono sparpagliati negli angoli della stanza.

Quella sera, in realtà, non è successo niente di che, se non semplici abbracci e alcuni baci, però ci sono stati sguardi e sorrisi che valevano più di ogni altra cosa.

Prendo tutte le mie cose, mentre Paulo é appoggiato sull' uscio della stanza, che mi osserva con le lacrime agli occhi.

Ci vediamo, ma non diciamo nulla.

Odio queste situazioni, odio il mio carattere, odio la mia vita, odio me stessa.

Voglio andare a casa mia, e stare con mia madre, lei é la mia ancora, la mia salvezza, la mia luce nei momenti bui, la persona alla quale tengo di più, ma soprattutto lei é la mia famiglia.

Non mi ha mai voltato le spalle, nonostante i casini che ho cambinato molto tempo fa, durante l'adolescenza.

Non sto piangendo, anzi sono felice perché so quanto valgo e non devo sprecarmi per uno come lui, per Paulo.

Prendo tutte le mie cose, percorro il corridoio verso l'uscita, quando Paulo, si volta verso di me.

<<Mi dispiace Sere per quello che ho detto, stasera se segneró lo faròper te, perché io a te ci tengo.
Io sono qui, quando vorrai potrai sempre venire.>> mi sussurra con un pelo di voce, visibilmente colpito dall'accaduto, però ha fatto tutto lui.

<<Buona fortuna per tutto Dybala>> esclamo io.

Odio chiamarlo con il cognome, però mi é venuto spontaneo, d'ora in poi, per me lui sarà, solo più Dybala, non Paulo.

Chiudo il portone, vedendo per l'ultima volta quel corridoio, e l'immagine di Paulo che come un palo, mi guarda senza dire nulla, è straziante.

Su questo lato del carattere, siamo molto simili, entrambi in determinate situazione, preferiamo non parlare per non complicare ulteriormente le cose.

Il tragitto verso casa mia, é abbastanza lungo, perché ho deciso di passare per via Roma, via molto trafficata, e ne approfitto per fare un po' di shopping.

L' unico mezzo per distrarmi, adoro entrata da un negozio all'altro, anche provare abiti che mai e poi mai mi potrò permettere, ma solo per il gusto di sognare e divertirmi!

L'unico scopo di oggi è quello di distrarmi, spendendo anche una fortuna se occorre!

Questa mattinata é molto proficua, ho comprato una serie di camice e maglie eleganti per usare tutti i giorni a lavoro, inoltre ho acquistato un paio di decolleté, tacco dodici, nere lucide, una grande tamarrata!

O meglio, sono super sexy per i miei gusti, però ogni tanto é bene cambiare e stravolgersi.

La camicia, la indosseró domani, dato che riprenderanno gli allenamenti, come da routine dopo la partita di Champions League contro gli young boys.

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