CAPITOLO 1

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Oggi, una normale giornata d'inverno per gli altri, mentre per me era un giusto mix di emozione, ansia, paura e la voglia di mettercela tutta in questa nuova avventura, anche se la parte negativa prendeva il sopravvsopravvento in me quel pomeriggio.
Sono le 15, sono a casa di mia mamma, la quale si é trasferita da poco dopo la separazione da mio papà, con lui non ho più rapporti da quando ho scoperto che aveva tradito soprattutto mia madre, ma anche me, perché mi viene tutt'ora la pelle d'oca all'idea che possa anche solo guardare un film con un'altra famiglia o ridere con altre persone.
Fortunatamente, non lo vedo spesso perché si é trasferito con la sua compagna e la mia "sorellastra", se così si può chiamare, dato che non l'ho mai vista nemmeno in foto, so solo che si chiama Federica e ha la mia stessa età, ovvero ventidue anni.
Quando i miei genitori si sono separati avevo solo 2 anni, quindi mia mamma é tutta la mia famiglia, si chiama Roberta, é una donna molto forte, perché ha saputo farmi anche da padre, nonostante i problemi che ho avuto nel corso dell'adolescenza.

Ci siamo trasferite perché la nostra vecchia "casa" é stata venduta ad un'importante imprenditore per farne di quelle piccole stanze uno studio dentistico alla periferia di Torino.
La nostra futura casa si trova nel cuore della città, dove sono nata e da sempre vivo, adoro il giusto equilibrio tra il freddo dell'inverno e il caldo dell'estate, soprattutto quando durante la settimana di ferragosto tutti gli abitanti partono per le vacanze, rendendo anche solo una passeggiata più piacevole o magari anche una giornata di shopping, senza dover fare code chilometriche per acquistare due sciocchezze.
Sto facendo avanti in dietro lungo la mia stanza con il telefono appoggiato ad una scatola, probabilmente contenete vestiti o libri, reduce dal trasloco concluso questa mattina.
Ad un certo punto, il telefono squilla, il mio respiro si fa più affannoso, l' ansia comincia a salire, rispondo con la voce tremante.
X: Salve, parlo con Serena.
S: Si, sono io.
X: le parlo a nome dell'università, lei, signorina ha vinto una borsa di studio, o meglio un vero e proprio stage come fisioterapista al Medical Lab della nota squadra torinese: la Juventus.
All'inizio il contratto, se così lo possiamo chiamare durerà all'incirca 3 mesi e lei sarà sotto l' attenta supervisione di Veronica, la storica fisioterapista della squadra.
S: grazie mille.
Sono contentissima fra meno di due giorni, sarei entrata nel Medical Lab della mia squadra preferita.
X: Ah dimenticavo, dovrà presentarsi Lunedì mattina alle 9
Arrivederci Roberta e miraccomando abbiamo parlato molto bene di lei alla sua "insegnante", non ce ne faccia pentire .
S:Certo certo, grazie mille. Arrivederci.

Finita la chiamata urlai dalla gioia con mia mamma, la quale aveva sempre creduto nel mio sogno, ovvero quello di diventare una fisioterapista della "Vecchia Signora".

La serata passò ad aprire scatoloni e sistemare le miriadi di cose che dovevo posizionare sulla libreria e nell'armadio.
La mia stanza è piccolina, le pareti sono bianche, un letto matrimoniale, una scrivania con vicino la mia piccola "dispensa" di libri, un armadio e un piccolo comodino con una foto mia e della mia migliore amica Mia.
Mi addormentai con fatica, dato che il giorno seguente sarebbe stato l'inizio della mia carriera.

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Spazio Autrice
Ciau, sono Alice, questa é la mia prima fanfiction, spero che vi piaccia.
Alla prossima
-Ali❤

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