Chapter 4

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-Point of view of Diana

'Mmh? Ti conosco?'

Il ragazzo si incupisce.

Credevo si ricordasse di me

'No no, scusa'

'Come no? Eravate come due fratelli da bambini!'

Michael mi manda in confusione, non ricordo nulla, e quel poco che commemoravo pare essere sbagliato, o forse no.

'Ah si? Strano, non ricordo'

La freddezza nelle parole del biondo mi congela l'anima, non lo ricordavo così, anzi, non lo ricordavo quasi per niente.

Mi sembra come se mi fossi appena svegliata da un sogno, dove ero solita giocare con un bambino, mentre ora che mi sono svegliata mi ritrovo intrappolata in una sfida di sguardi di fuoco con un ragazzo totalmente differente.

L'aria si fa pesante e non sono per niente a mio agio, Michael pare leggermelo negli occhi.

'Luke perché non ti siedi? È da così tanto che non passi da Sidney'

'Davvero tanto, e pare che ci siano delle novità'

Dice guardandomi.

Comincio a sentirmi veramente di troppo così decido di lasciarli soli.

Questo ragazzo non mi piace.

'Vivo' qui con Michael da molto più di lui, eppure riesce a farmi sentire come se fossi io la terza in comodo.

Cerco di non pensarci e mi allontano dalla sala, salgo velocemente le scale e mi butto nel letto disfatto del verde dove sonnecchiavo poco prima.

Mi nascondo sotto le coperte.

'Fa che questo sia solo un dannato incubo'

-Point of view of Luke

La castana si affretta a salire le scale, mi lascio scappare un sospiro di sollievo, seguito da uno sguardo di Michael.

'Amico che succede?'

Sa che le domande mi innervosiscono, eppure non impara mai la lezione.

'Mmh?'

'Si può sapere che ti è preso? Sei diventato un pezzo di ghiaccio'

Il verde comincia ad innervosirmi.

'Sta zitto Michael, chiudi quella cazzo di bocca'

'Dio Luke era solo una fottuta domanda, sei strano'

Si giustifica, ammetto di averlo aggredito per un non nulla, ma non ho intenzione di ammetterlo.

'Non sono affari tuoi'

Cerco di sviare in tutti i modi l'argomento, invano a quanto pare, se c'è una cosa che io e Michael abbiamo in comune è la testardaggine, ma entrambi sapevamo che in una qualche maniera sarei sempre stato io ad averla vinta.

'Sei in casa mia e quella è mia sorella quindi-'

'È mia sorella'

mi irrigidisco involontariamente, mi sembra quasi di non avere più il controllo del mio corpo.

'Quindi cosa?'

Sputo con freddezza.

Il ragazzo mi guarda senza dire nulla, sapeva che sarebbe andata così, come ogni volta.

Mi alzo di scatto e mi precipito verso il portone sotto lo sguardo di Michael che rimane lì fermo.

Deve averci fatto l'abitudine ormai, infondo, è solo il mio terzo giorno di nuovo qui, ma non è di certo la prima volta dopo anni che lo vedo, il fatto che io abbia cambiato città, non ha di certo impedito al ragazzo di venire a farsi qualche tiro a casa mia o di partecipare ai miei affari.

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