PROLOGO

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Londra, fine maggio

Il ghiaccio gira nel bicchiere di whiskey, mentre con una mano muovo il bicchiere creando dei piccoli tsunami con il liquido ambrato. Lo fisso da un quarto d'ora, sperando che almeno lui sappia darmi la soluzione a tutti i miei problemi. Peccato che nessun tipo di alcol sappia rispondere al perché io mi sia ritrovato a ventotto anni, senza uno straccio di ragazza, senza un appartamento e al momento anche con il conto in rosso. Ho giusto i soldi per pagarmi da bere ma se non la smetto di farmi versare whiskey scozzese, temo che non avrò più nemmeno quelli.

Come diavolo sia successo che io, Thomas Gilbert, architetto di successo mi sia ritrovato in una condizione simile davvero non so spiegarlo, fatto sta che da quando sono tornato in Inghilterra, dopo la fine del progetto in Danimarca, abito a casa dei miei a Chesham, lo studio di architetti dove lavoravo ha fallito e ho investito praticamente tutti i miei risparmi in un investimento che si è rivelato una truffa. Ovviamente, la situazione sentimentale non è messa meglio: dopo che Inge mi ha lasciato per fare la bella vita con il nostro collega danese ricco sfondato, non ho più avuto una relazione. Non una seria almeno. Perché per quanto riguarda il sesso, diciamo che non posso lamentarmi.

- Lo bevi quello o hai intenzione di annacquarlo indegnamente con quel ghiaccio?

La voce di una ragazza mi distoglie dai miei pensieri e fa sì che dopo una spropositata quantità di minuti io stacchi gli occhi dal bicchiere.

La tipa che mi sta davanti è piuttosto carina. Ha una cascata di riccioli scuri che le incorniciano la faccia, due grandi occhi neri e l'espressione imbronciata. Le labbra, carnose e a forma di cuore, sono disegnate perfettamente da un rossetto scuro, di quelli che andavano di moda negli anni Novanta, quando tutte le ragazze fingevano di essere un membro delle Spice Girls. Anche mia sorella ha avuto la sua fase scarponi con la zeppa e codini, d'altronde. Becky però non ha mai portato un make-up del genere.

- Perché, vuoi farmi compagnia?

La ragazza scrolla le spalle, con non curanza ma noto il mezzo sorriso che le incurva le labbra. Senza che io la inviti a restare, prende posto sullo sgabello accanto al mio e solo allora noto che indossa una giacca bordeaux con taglio maschile, un paio di calzoncini neri cortissimi, dei collant piuttosto sensuali che lasciano intravedere delle belle cosce sode e un paio di stivaletti da soldato che la rendono sexy, nemmeno indossasse i tacchi a spillo.

- Scusa? – Chiedo al ragazzo dietro il bancone – Un whiskey on the rock anche per la ragazza.

- Grazie ma me lo pago da sola.

- D'accordo ma non si dica poi che la cavalleria è morta.

La tipa, di cui ancora non conosco il nome, fa una mezza risatina ironica poi svogliatamente si volta verso di me e mi pianta i suoi occhioni neri sulla faccia.

- Senti, il fatto che io e te stasera faremo sesso non implica necessariamente che tu debba pagarmi da bere. Posso provvedere a me stessa senza che ti sforzi di fare il gentiluomo. Anche perché, scusa se te lo dico, ma hai tutta l'aria di un disperato.

- F-Faremo sesso?

Di nuovo, la ragazza fa spallucce. – Tu sei disperato, io sono incazzata. Mi sembra una buona soluzione. E poi io ti piaccio.

Mi intriga, questo è poco ma sicuro ma non posso negare di essere altrettanto sorpreso. La sfacciataggine e la sicurezza con cui ha deciso che io e lei andremo a letto insieme mi ha spiazzato ma sì, dannazione, lei mi piace. Quelle maledette labbra sono incredibilmente sensuali e la scollatura che intravedo dalla giacca mi fa venir voglia di strappargliela di dosso. Tutto sommato è vero che sono piuttosto disperato, un po' di sesso con una sconosciuta potrebbe essere una buona idea. Non capita mica tutti i giorni che una ragazza carina si proponga di sua spontanea volontà per venire a letto con te, no?

Di' Sì al Testimone - Bridal Series #2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora