VI. Il richiamo della pietra

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•William

Come aveva osato quel verme picchiare la mia Tess? Come si permette di incolparla per degli amori di secoli prima? Non so se Tessa ami ancora me o Jem, ma sicuramente dopo il mio Parabatai la sua scelta in fatto di fidanzati ha cominciato a diventare pessima.
Quel bastardo ha alzato le mani contro di lei, contro la mia Tess, non la passerà liscia, per niente.
La rabbia cominciò a salirmi nelle vene,  bruciava e c'era solo un modo per farla sparire; spaccare il naso a quel bastardo.
Mi misi di fretta i pantaloni e velocemente cercai di seguire Isaac fuori per fargli capire una volta per tutte che se fa del male a Tessa, l'ultimo dei suoi problemi sarà scegliere prima che sia troppo tardi la sua bara, la sua comodissima futura bara.
Per fortuna di Isaac, James Carstairs che mi conosce meglio di se stesso si era già parato davanti all'uscita.
-James spostati.-
-No William, sai che non è la cosa giusta da fare.-
-JAMES COME PUOI DIRE UNA COSA DEL GENERE? ISAAC L'HA PICCHIATA NON POSSO PERMETTERE CHE RIMANGA IMPUNITO!-
-Will, uno non urlare, due non dobbiamo intrometterci nei loro problemi, devo ricordarti che è per colpa nostra che ora Tessa sta piangendo?-
-JAME...-
-Will ti ho detto di parlare piano.-
-Ok, ma come fai a stare così calmo? La donna che ami sta male, non vuoi punire il colpevole?-
Jem non mi rispose subito, anzi camminò verso di me liberando l'uscita. Aveva un volto triste, segnato dallo stress di quella situazione e anche le sue parole uscirono rotte, come forse il suo cuore. Il nostro cuore.
-Va bene Will fai come vuoi, come al solito...- borbottò.
-Ma non dimenticare che tutto quello che è successo è colpa nostra, noi potevamo decidere se resuscitare al richiamo della pietra oppure se rimanere negli inferi... abbiamo deciso di tornare, ne abbiamo parlato, sapevamo i rischi che potevamo o che Tessa poteva correre. Ora questo è il risultato.- e aggiunto questo se ne andò.
Ora non avevo la minima idea di cosa fare. Sapevo che Jem aveva ragione, ma non volevo ammetterlo. Mi appoggiai con la schiena al muro e piano piano mi lasciai scivolare giù. Passai una mano tra i capelli corvini e mi guardai allo specchio davanti a me che giaceva ancora a terra in attesa di una sistemazione. Volevo scomparire, non volevo più provocare dolore con la mia presenza. Era sempre successo così... "Tutti quelli che amerai moriranno..." o forse sarebbe meglio dire soffriranno anche solo in tua presenza?.

You'll be in my heart || ~HerongraystairsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora