La preoccupazione del Diavolo

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Correva.
Correva a perdifiato.
Sentiva l'aria opprimente diventare fredda tutta d'un colpo.
Tutto d'un colpo le entrava nei polmoni, iniziando a fare male.
Male come le gambe e i piedi, che ora sembravano camminare su vetri rotti.
Ogni passo era uno strazio.
Eppure doveva continuare a correre.
Sentiva una presenza opprimente alle spalle.
Sentiva l'oscuritá pronta ad inghiottirla se solo avesse esitato un secondo.
Teneva stretta la gonna dell'abito, oramai ridotto ad uno straccio.
Le nocche rosse, i pugni serrati e tremanti, il viso paonazzo.
Pian piano le forze la stavano abbandonando.
Il senso di terrore  invece stava aumentando esponenzialmente.
Improvvisamente il freddo aumentò.
La ragazza sentí sfiorarsi la caviglia.
Il suo cuore perse un battito.
Qualcosa l'afferrò.
Cadde.
Un tonfo che nella sua mente fu assordante.
Gli occhi spalancati, il fiato corto, ora tentava di sfuggire a quella presa gelida.
Le unghie sanguinavano per lo sforzo vano.
Sentí una miriade di mani che iniziava a circondare la gambe, iniziando a trascinarla verso l'oscuritá.
Le parole lette sulla statuetta di drago iniziarono a rimbombare in quel luogo sempre piú forti.
Con gli occhi nocciola spalancati e terrorizzati si voltò, vedendo degli occhi rossi scarlatti nell'oscuritá.

Urlò a squarciagola.

<<Lucy!!!>>

La ragazza aprí gli occhi.
Subito li direzionò piú volte nella stanza, per cercare di capire cosa fosse successo.
Tremava come una foglia.
Poteva avvertire il sudore sulla schiena, sulla fronte, in mezzo ai seni.
Il respiro irregolare sembrò stabilizzarsi non appena riconobbe al suo fianco Natsu, che la guardava con sguardo a dir poco preoccupato.

<< Stai bene?!?>>

Non lo aveva mai visto cosí: gli occhi verdi che facevano trasparire apprensione, la bocca storta in una smorfia di paura.
Lucy sentí il cuore rallentare.
Dopo quella sferzata di paura e di adrenalina, adesso sentiva gli occhi umidi e appannati.
Presa dai ricordi di quegli attimi terrificanti, non fece altro che gettarsi tra le braccia del marito, che subito la strinse piú forte a sè, facendole affondare il viso candido nel suo petto.

<< Ci sono qua io con te, hai fatto solo un brutto sogno. >>

Le appoggiò una mano sulla testa, accarezzandole dolcemente i capelli color del grano, inebriandosi del profumo delicato che essi sprigionavano.
Lucy, dopo qualche minuto, fece mente locale, scostandosi piano dal ragazzo, strofinandosi gli occhi e facendo un bel respiro, per poi analizzare meglio dove si trovasse.

I muri erano completamente bianchi , decorati solamente con qualche quadro.
La luce calda entrava dalla finestra aperta che si trovava dirimpetto al letto candido in cui si trovava. Quell'ambiente insipido e austero era ricalcato dalla presenza di un grosso crocifisso sopra la porta d'ingresso.
La ragazza si schiarí la voce portandosi una mano alla bocca, notando solo ora che era vestita con un camice bianco.

<< N-Natsu... Dove siamo? >>

La voce era flebile, ma sembrava pian piano riacquistare la sua solita energia.

<< In infermeria. Come ti senti? >>

Il ragazzo la guardava con insistenza, con i grandi occhi verdi ancora pieni di preoccupazione.

<< Bene, sono solo un po' confusa. E mi fa male la testa. >>

Abbozzò un sorriso sincero, toccandosi la fronte e avvertendo la presenza di un grosso cerotto su di essa.

<< Inizi giá a trovare scuse per non volerlo fare? >>

Sul volto del rosato si dipinse un sorriso malizioso, mentre questi si adagiava meglio sul letto, appoggiando il viso su una mano.
La biondina, dopo qualche secondo, capendo dove il ragazzo volesse andare a parare, avvampò, gonfiando le guance.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 23, 2018 ⏰

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I Diavoli Non Esistono Solo All'Inferno - A Victorian HistoryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora