Gabriele colpì con la massiccia testa il petto del mascherato come fosse un proiettile, i due caddero dunque rovinosamente al suolo, l'inamovibile cemento bagnato si abbatté sulla povera schiena di Pietro che, ancora incredulo, stava per partecipare alla sua prima scazzottata.
Il bullo l'afferrò per il collo cercando di strozzarlo, percepiva quelle ossuta dita fin dentro la gola mentre l'anima tentava di fuoriuscirgli dal naso e delle lacrime scalfivano le guance, fortunatamente la maschera copriva quell'espressione impaurita e dolorante.
Sentiva d'essere impotente ed inerme dinnanzi quel corpo robusto, tuttavia l'istinto di sopravvivenza si risvegliò, probabilmente per via della rabbia che lentamente gli cresceva lombi, troppo tempo aveva passato immobile ad osservare le terribili azioni di quel ragazzo che, ingiustamente, scaricava la rabbia su chi lo circondava.
Con entrambe le mani s'avvinghiò al collo dell'assalitore stringendo con estrema foga, credeva d'aver davanti la leva di comando di quel treno che tanto lo tormentava e, proprio come per cambiar binario, lo scaraventò alla sua destra riuscendo così a districarsi.
Pietro s'alzò in piedi cercando di riprender fiato, stessa cosa fece l'assalitore che puliva la faccia dai brecciolini dell'asfalto.
-"Ti piace difendere i negri eh?!" ironizzò Gabriele indicando il livido ragazzo che gattonava verso la panchina.
-"Mi piace difendere le persone dagli stronzi come te" rispose massaggiandosi il collo.
-"Perché non ti togli la maschera?" sorrise sputando a terra "Sono sicuro che sei un muso nero anche tu!"
Detta questa frase, il bullo, posò delicatamente lo zaino che teneva in spalla e si lanciò sull'avversario, il quale, con estrema goffaggine, riuscì ad evitare il pugno e spintonarlo indietro.
-"Basta!" esortò Pietro con le vene stracolme d'adrenalina "Che problemi hai?!"
-"Io?!" batté sul petto come un orangotango imbestialito "Sei un clown mascherato che difende un essere ignobile ed io ho problemi?!"
-"Sei tu l'ignobile!" in quei momenti esternava tutta la collera repressa nei decenni "Ti sembra normale quel che stai facendo?!" domandò aspramente indicando il povero ragazzo di colore che asciugava il sangue dal labbro.
-"Non è normale che sia in libertà!" spiegò il bullo con estrema ferocia "Sono solo delle scimmie poco evolute" sputò nella sua direzione "Devono stare in uno zoo e tu in un circo!"
Queste parole suscitarono grande sdegno nelle interiora del mascherato che partì all'attacco senza rifletterci troppo, fu la sua prima vera presa di posizione, come il suo primo pugno che sferrò in pieno zigomo all'incredulo razzista.
Le nocche urtarono violentemente contro il resistente osso causandogli un intenso dolore, come quello che percepiva nel petto, ormai senza ossigeno e stanco di battere all'impazzata.
Gabriele indietreggiò di qualche passo a causa della collisione, successivamente sfiorò la parte colpita e, imbestialito, si scagliò contro il pietrificato eroe che incassò tre colpi nelle costole.
L'acuta sofferenza non gli permise di respirare per qualche secondo, tuttavia riuscì a respingere l'avversario con una ginocchiata ben assestata, successivamente partì al contrattacco con un calcio prontamente evitato da Gabriele e che, inaspettatamente, colpì lo zainetto nero appartenente a quest'ultimo facendolo volare per svariati metri.
-"No!" gridò il bullo avvicinandosi allo zaino immerso in una pozzanghera "Fanculo, fanculo!" l'adagiò fuori dall'acqua "Figlio di puttana che non sei altro!" ruggì stringendo Pietro per la felpa e scaraventandolo con forza disumana verso la macchina parcheggiata.
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Becoming Spider-Man
FanfictionUn ragazzo annoiato dalla monotonia della vita ed alla ricerca di un suo posto nel mondo si rifugia in ciò che ama, leggere i fumetti che più lo appassionano, finché un giorno decide di seguire le orme del suo eroe preferito: Spider-Man. Ben presto...