Val sta bene. Se la caverà.
Continuo a ripetermelo, nella speranza di convincermi.
Mi appoggio al metallo arrugginito e quello cigola appena, poi sistemo il fucile accanto a me. Non ci dovrebbe essere nessun Immortale qui intorno, ma le precauzioni non sono mai troppe. Aeron l'ha detto: questa è zona di umani, ma la maggioranza preferisce parteggiare per gli Immortali. Spero non si sbagli perché questa volta Val me la farà pagare davvero se non la tiro fuori da lì.
Infilo una mano in tasca ed estraggo il pacchetto di sigarette, rigirandolo tra le dita: non ho mai visto quella marca, ma alla fine, il morto non si offenderà di questo furto. D'altra parte a lui non servono.
Ne estraggo una, stringendola tra le labbra mentre cerco l'accendino. Riesco ad accenderla al secondo tentativo. Socchiudo gli occhi, facendo un tiro: il sapore è parecchio diverso da quello a cui sono abituato. Rigiro di nuovo la scatola fra le dita prima di infilarla di nuovo in tasca. Non ho mai provato quella marca, ma di sicuro non l'avrei fumata di nuovo una volta finito questo pacchetto. È solo aria. La prendo fra le dita prima di buttare fuori una boccata di fumo, alzando gli occhi al cielo. Essere schizzinosi non cambierebbe le cose: al mondo non importa, continua a girare, mandando avanti quei giorni che continuavano a scorrere senza tregua.
Istintivamente piego il braccio verso l'esterno: la sigaretta rimane lì, a bruciare nel vuoto - non c'è nessuno a prenderla. Sono rimasto da solo, lei non è qui, non è con me.
Serro le labbra, prima di scuotere la cenere della punta e riportare la sigaretta alla bocca. Quando arrivo al filtro, la lascio cadere a terra, schiacciandola sotto la suola degli stivali. Sollevo il fucile, sistemando la tracolla sulla spalla prima di tornare alla macchina e ripartire.
Mi fermo quando arrivo di nuovo nei pressi dell'esplosione: la strada porta ancora i segni con detriti sparsi intorno alla crepa. Lascio la macchina in folle con il freno a mano inserito, prima di scendere: sulla strada sterrata a lato ci sono segni di pneumatici che vanno verso sinistra. Poco più avanti c'è un cartello con delle indicazioni stradali: c'è uno svincolo, ci potrebbero essere persone che sanno.
Tamburello con le dita sulla coscia. Non posso lasciarla indietro.
Ce la caveremo.
Ce la siamo sempre cavata
Non ho il tempo di fare un passo che un forte odore di bruciato mi invade le narici. Mi guardo intorno, nella speranza di trovare il punto da cui provenisse e alla fine lo trovo sotto forma di una colonna di fumo che si intravede tra gli scheletri di due edifici e va a mischiarsi al cielo scuro che promette pioggia.
Devo conviverci con questo odore, ma non ho affatto idea di andare a controllare. Non mi interessa cosa e perché sta bruciando: sarebbe solo una perdita di tempo ora che ritrovare Val è diventata la priorità.
Hanno preso Val. Potrebbero volere anche me prima o poi.
Infilo la mano nella giacca, rovistando con le dita nella tasca interna: un rotolino di vecchie banconote è ancora qui. Più ce ne sono, più sarà facile convincere eventuali disperati.
Non ho contatti, non ho nessuno che avrebbe potuto aiutarmi con uno sconto. Non so nemmeno in quale città mi trovi: i cartelli erano illeggibili e da tre giorni continuo a cambiare zona. Anche oggi non è niente di diverso.
Estraggo il pacchetto delle sigarette, tirandone fuori una con i denti: ne sono rimaste solo due ormai. Non sono molto, ma almeno mi fanno compagnia. È dura senza Val. Essere soli... è noioso. Mi appoggio allo sportello della macchina, accendendo la sigaretta: mi prometto che l'avrei finita prima di iniziare a esplorare i dintorni nella speranza di trovare qualcuno. La cittadina sembrava deserta, ma l'odore persistente di bruciato e le colonne di fumo verso l'alto mi lasciano intendere il contrario.

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Superstiti
خيال علميCiò che si conosce non esiste più sulla Terra dopo una guerra atomica che ha fatto precipitare il mondo nel caos. Niente più Stati. Niente più confini. Niente più nomi. Solo morte, guerra e distruzione. E se molti vedono nella morte un modo per sfug...