PROBLEMI

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Silente aveva un passo così spedito che Hermione era obbligata a correre leggermente a tratti. Non poteva crederlo se non l'avesse visto.

-Quanti anni avrà Silente? 150? Anno in più anno in meno-

Anche 200 anni erano troppo pochi per un mago come lui.
Incontrarono Arthur Weasley all'entrata del Ministero e dopo i veloci saluti, lui guidó i suoi ospiti al piano inferiore, nel Tribunale. Hermione seguì muta Silente ed il signor Weasley a sedersi sulle panche e ad assistere al giudizio su un uomo seduto al centro della stanza, proprio sotto il giudice. Era un mago anziano, forse anche più vecchio di Silente. Non aveva capelli e aveva un viso stanco e tranquillo; era goffo e parlava lentamente. Hermione si avvicinó di più a Silente e sussurró: -Chi è lui, professore?-
Silente non staccó gli occhi dalla causa in corso per rispondere a Hermione: -Quello lì, signorina Granger, è un mio vecchio amico ed è innocente- restó un attimo in silenzio prima di continuare -non appena saremo fuori ti racconteró tutto di lui-. Prese il Distillato e lo passó segretamente a Hermione senza che nessuno potesse accorgersi di nulla. Poi si alzó ed intervenne al giudizio. Agli occhi di Hermione sembrava una pazzia, che cosa doveva fare lei adesso? Notó che il giudice era infastidito dalla presenza di Silente, voleva dire che era successo già altre volte che Silente si intromettesse tra gli affari del Ministero.
-Hermione- sussurró il signor Weasley avvicinandosi alla ragazza. Lei si era quasi dimenticata che ci fosse anche lui. -Hermione, ora dobbiamo uscire. Subito-. Non se lo fece ripetere due volte e seguì il signor Weasley fuori dall'aula del Tribunale. Una volta fuori dalla portata delle orecchie di tutti, il signor Weasley spiegó il piano ad Hermione.
-Hai la pozione?-
-Si- la mostró. Lui le abbassó subito la mano timoroso di farsi vedere.
-Non mostrarla mai così apertamente, Hermione. Ora tu devi fare una cosa tanto semplice quanto rischiosa. Ti porteró con me all'Ufficio Misteri e dovrai fingerti un'infermiera del San Mungo. Daremo "la medicina" ad un Mangiamorte. È chiaro?-
-Si...signor Weasley, avró bisogno di un'uniforme-
-Ne ho una nel mio ufficio-
Hermione inizió a sentirsi tremare e col cuore in gola.

Ron ebbe un piccolo brivido mattutino non appena si sedette a fare colazione con Harry. Quando arrivó anche Ginny iniziarono a chiedersi dove fosse andata Hermione.
-Sul biglietto c'è scritto che andava in biblioteca- disse l'amica.
-Si sarà addormentata tra qualche scaffale quella squinternata, ve lo dico io- e con la sua solita delicatezza Ron inizió a riempirsi la bocca di qualsiasi cosa che fosse dolce. La sorella scosse la testa: -Ron, ho controllato tutte le sezioni tre volte e ti assicuro che non c'è. Dev'esserle successo qualcosa, potrebbe anche non essere a scuola-
-Ginny, forse stai esagerando- rispose Harry -Hermione non è il tipo che abbandona la scuola per qualche strano incarico. Per quello ci sono io...forse sarà nella Sezione Proibita-
Ron ridacchiò: -Anche tu, Harry, non scherzi. Nella Sezione Proibita Hermione? A malapena sale su una scopa-

-Ehy, Potter, Weasley!- chiamó qualcuno dal tavolo delle serpi. Non poteva non essere Malfoy -La vostra amichetta si è offesa e non si fa più vedere?- risate -La prossima volta che prova ad alzare le mani su di me si pentirà di essere nata Mezzosangue!-
Ron stava per alzarsi e riempirlo di pugni, ma Harry lo fermó e lo calmó con le sue stesse parole di qualche tempo prima: -Lascialo stare, Ron, è solo Malfoy-. Al contrario, Neville difese verbalmente la sua amica: -E tu non ti vergogni, Malfoy, a voler molestare una ragazza? Sarai puro di sangue, ma certamente non di animo-
I Serpeverde risero e schernirono i Grifondoro fingendo di essere spaventati. Malfoy si alzó e guardó Neville dall'alto verso il basso: -Tu prova a dire un'altra parola e ti faccio fuori come mia zia ha fatto con i tuoi genitori-
A quel punto non c'era più niente da fare: Neville si alzó e spinse Malfoy; questo, che aveva previsto l'azione, la sfruttó a suo vantaggio facendo cadere il Grifondoro. Non vide, però, il cazzotto di Ginny Weasley che, mossa dall'ira, seguì le orme di Hermione. Dalla bocca di Malfoy uscì un rivolo di sangue e tutta la Sala Grande ne rimase chi affascinato chi spaventato. Come sempre i Grifoni erano in maggioranza rispetto alle Serpi perché anche Ron finalmente riuscì a mettersi in mezzo, seguito da Harry che cercava di fermare la rissa. Fred e George si godevano lo spettacolo come due tifosi ad una partita di Quidditch.

-Adesso basta!!- tuonó Piton in tutta la Sala. Caló il silenzio e lui e la McGranitt presero i propri alunni per Casa e li trascinarono fuori dalla Sala Grande. La McGranitt si rivolse al resto della Sala pregando gli alunni di continuare la loro giornata senza creare problemi. Malfoy scomparve insieme a Piton mentre Harry, Ron, Ginny e Neville vennero scortati dalla McGranitt nel suo ufficio.

-Vi rendete conto che dando inizio a delle risse con i compagni delle altre Case infangate i nomi dei vostri fondatori? In più vi fate solo del male, Hogwarts è un posto sicuro che funge ad evitare simili conseguenze da fattori esterni e voi? Voi fate avvenire le conseguenze all'interno-
Harry si pulì un po' di sangue uscitogli dal naso a causa di una gomitata di Malfoy mentre cercava di fermare la rissa. Ron aveva un livido sul braccio, Ginny le nocche arrossate per la potenza del suo cazzotto sulla mandibola di Malfoy. Neville era quello che stava meglio anche se dolorante. Ron parló per primo: -Malfoy non è un nostro compagno. La sua famiglia ha ucciso i nostri cari e chissà, lo faranno ancora. Qualche volta una lezione bisogna dargliela o si monterà troppo la testa-
-Perché Piton l'ha portato via?- si intromise Harry -voglio dire, avremo tutti la stessa punizione, non è così?-
La McGranitt lo guardó arresa: -Non lo so, signor Potter. Malfoy è un Serpeverde e Piton, diretto responsabile delle sue azioni, ha il pieno controllo su di lui. Potrebbe anche decidere di usare qualche altra punizione-
-Lo potrebbe anche uccidere?!- chiese Ginny sconcertata.
-Magari- disse Ron -gli servirebbe provare a pelle qualche Incantesimo Senza Perdono-
-Oh, no, signorina Weasley- tenne a precisare la McGranitt -ai professori è vietato fare del male fisico agli alunni-
-...peccato- commentó Ron.
-Si, ma non ci possiamo neanche fidare di Piton, professoressa!- esclamó Harry -Lui era un Mangiamorte, non è così? La famiglia di Malfoy lo è, ora quei due staranno escogitando qualcosa-
-Potter!- la McGranitt stava perdendo il controllo, voleva dire che la situazione stava diventando grave -Toglieró 25 punti alla vostra Casa per questo episodio e spero che non succederà più. Andate ora, il professor Lumacorno vi aspetta per la punizione...e Potter...- mentre gli altri se ne andarono sconsolati, Harry aspettò che la professoressa continuasse a parlare. -Potter, Silente si fida di Piton come si fida di me. Pertanto anche tu devi pensarla allo stesso modo anche se i precedenti del professor Piton non sono dei migliori. La prego, signor Potter, non combini altri guai assieme ai suoi amici-. Harry annuì e fece per uscire dall'ufficio, poi si ricordò di una cosa: -Professoressa-
-Si, Potter?-
-Lei sa dove potrebbe essere la mia amica Hermione?-
-Pensavo fosse con voi, ma troppo acuta per ficcarsi in pasticci come il vostro. Davvero lei non ha notizie?-
-Non la vedo da ieri sera, professoressa-
La McGranitt restó in silenzio a rimuginare su ciò che aveva appena sentito. Era strano che un alunno di Hogwarts scomparisse da un momento all'altro tranne se era presente lo zampino di Albus Silente.

Harry si diresse da Lumacorno dove lo stavano aspettando gli altri. Quando svoltó un angolo incroció Malfoy che rimase sorpreso dalla sua apparizione. Tra i due l'intesa diventava forte non appena l'uno metteva a fuoco la figura dell'altro. Harry non perse tempo ad afferrarlo dal mantello e a chiedergli che cosa gli avesse detto Piton. Era sicuro che non gliel'avrebbe detto, ma meglio tentare. Malfoy lo strattonó e lo spinse via: -Ma sei impazzito? Non capisco se ci sei o ci fai, se non l'avessi capito abbiamo appena infranto una legge di Hogwarts. Stammi alla larga-
-Malfoy, non sei credibile. Sei il primo a dare fastidio e ora hai paura di fare a pugni. Che ti ha detto Piton? Ammettilo che sei un Mangiamorte come la tua viscida famiglia-
-Non appena avró la possibilità non avrai più solo una cicatrice. Devi farti gli affari tuoi, è chiaro, Sfregiato?- Malfoy diede un ultimo strattone per liberarsi completamente e andarsene. Harry gli urló dietro di andare al diavolo. Quando si voltó gli si paró davanti Piton: -Potter, voglio intuire che tu sia in ritardo per la tua punizione- Harry lo guardó torvo. Che cosa aveva detto a Malfoy? Gli aveva dato una punizione? Se ne andó senza rispondere e Piton lo scrutó con preoccupazione.

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