EROINA

216 13 1
                                    

Ron per mezzora stette a parlare di quanto fosse stato mitico l'attacco di Hermione: aveva steso Malfoy con un solo pugno e aveva ravvivato la vendetta della sua stupida fidanzatina facendola parere goffa e idiota. Molti ragazzi avevano accerchiato il "canta-storie" e, anche se Ron non era all'altezza di Lee Jordan, aveva il suo effetto. Non gli serviva aver visto l'episodio per poter aumentare la fama di Hermione. Era da un po' di tempo che si sentiva molto più vicino a lei di chiunque altro anche se non era sicuro dello stesso sentimento dell'altra parte. Non smise di crederci mai.
Hermione era seduta su una poltrona reggendosi il capo con una mano; le gambe sollevate da terra e rannicchiate verso di lei. Vicino c'erano Harry e Ginny e i tre ragazzi stettero a guardare Ron calarsi nella parte di oratore medievale. Harry rideva a certi toni fomentati dell'amico, era spassoso, gli piaceva molto ciò che faceva e cercava di farsi imitare anche dalle due ragazze senza troppa fatica. Ron accettava con piacere ogni risolino, commento di stupore e incredulità che arrivava alle sue orecchie. Harry si voltò diverse volte verso la protagonista di quelle storie.
-Che c'è, Harry?- chiese spazientita misto al divertita. Lui non rispose e continuó a guardarla in maniera maliziosa. Hermione si drizzó a sedere:
-Harry- rise -La smetti di guardarmi così?-

-Hermione- l'abbracció da dietro Ginny -Non c'è niente da spiegare, solo tu non te ne stai accorgendo-
Hermione per tutta risposta inarcó un sopracciglio e fece spallucce:
-Accorgendo di cosa? Ragazzi non so dove vogliate arrivare, se mi volete guidare sulla retta via se no non credo di essere capace di arrivarci da sola- dopo queste parole esplose un boato e tutti i Grifondoro acclamarono Ron come fosse stato lui ad aver preso a pugni Malfoy.

-Vorrei chiamare affianco a me l'eroina del giorno! Hermione, vieni e prenditi gli applausi che ti meriti!- Tutti erano impazienti di veder alzarsi Hermione, ma lei non era assai convinta. Rise imbarazzata quando Harry e Ginny la buttarono con la forza giù dalla poltrona e, ormai in piedi, tutti i ragazzi intorno la presero dai polsi, dalle braccia, dalle spalle e la spinsero sopra il tavolo accanto a Ron che la sorresse, preoccupato, dagli avambracci. Il tavolino era piccolo ma fatto apposta per due. I Grifondoro acclamarono Hermione come una leggenda.
-Ma dai, non ho fatto niente!-
Ron prese con dolcezza il braccio di Hermione e lo alzó al cielo vittorioso: -Hai fatto qualcosa che molti di noi non avrebbero il coraggio di fare, Hermione. Goditi questo momento- e rise.
-Grandissima, Hermione!- -Viva i Grifondoro!- -Sei un mito!- -Malfoy ti fa un baffo!- Hermione sorrise a tutte quelle acclamazioni e rise di gusto contagiata da quella di Ron.

-Che ti avevo detto?- mormoró Harry a Ginny
-Due fiori che stanno per sbocciare- concluse lei con un sospiro romantico.
Tutti si accorsero, poco dopo, dell'orario che si era fatto grazie al ruggito proveniente dallo stomaco di Ron. Per i Grifoni era ormai diventato un orologio dei pasti di riferimento perché suonava sempre all'ora giusta. Ginny diede un buffetto all'addome del fratello e si alzò seguita da Harry, Hermione e tutti gli altri.
-Ottimo lavoro, fratello!- esclamarono in coro Fred e George. Questi si lanciarono di corsa giù per le scale per accaparrarsi i loro "posti privati" in Sala Grande. In realtà il loro obiettivo era quello di cercare di compiere più scherzi possibili prima di sedersi a tavola. In tutto ciò, Ron si alzó facendo roteare gli occhi e si rivolse ai suoi amici: -Sono stufo di essere usato. So che sono funzionante come un orologio svizzero ma NON sono un oggetto. Almeno non fatemi notare che andate a mangiare solo grazie a me...-
-Oh, Ronald!- sospiró Ginny fingendosi dispiaciuta romanticamente...come una Giuletta verso un Romeo. Si appoggió a lui morente e pose il dorso della mano sulla fronte: -Non era nostra reale intenzione! La preghiamo di accettare le nostre più sentite scuse! Non si merita queste torture supreme!- mise il braccio intorno al suo collo e gli strofinó i capelli con l'altra mano aggiungendo, tanto per essere più fastidiosa, baci rumorosi su fronte, guance e naso. Tutti risero alla teatralità di Ginny tranne Ron che staccó con forza sua sorella da lui, disgustato: -Oh, insomma, Ginny! Sei così odiosa quando fai così...e togliti!- con un'ultima spinta riuscì a liberarsi della sanguisuga e commentó di non essere affatto contento. Hermione smise di ridacchiare ma non fece sparire il piccolo sorriso; si affiancó a Ron: -Sta tranquillo, stiamo solo scherzando-
Lui la guardó ma non disse nulla e sospiró.
-Dai, Ron, per davvero...pensa che se non ci fossi stato tu con il tuo stomaco, noi saremmo probabilmente arrivati tardi a cena-
-Se non ci fossi stato io, Hermione, avreste controllato gli orologi. Non è vero che il mio stomaco è sempre puntuale. Se fosse stato solo mal di pancia?-
-Il mal di pancia non fa quel rumore, Ron. E poi ti saresti lamentato-
-Potevo anche non lamentarmi-
-Tu ti lamenti sempre, Ron- aggiunse Harry che si beccó un'occhiataccia. Hermione recuperó l'attenzione di Ron: -Il punto è che in un modo o nell'altro sei stato importante per tutti noi. Sei sempre importante per i Grifondoro e non solo per la tua fame-
Prima che Ron potesse rispondere, entrarono in Sala Grande dove vennero investiti dal frastuono delle voci, in particolare dagli schiamazzi di Fred e George che si burlavano dei ragazzi del primo anno. Hermione li squadró. Imbecilli. Ginny, l'attimo dopo, diede corpo al suo pensiero. Le due ragazze si divisero un attimo dai maschi per poter andare a prendere posto dall'altra parte della tavolata, di fronte a loro. Intanto Ron si sentì un po' strano a causa delle parole di Hermione che gli rimbombavano nella testa.
Presi i posti, Albus Silente si alzó e richiamó l'attenzione per uno dei  suoi soliti discorsi. Solo la parte finale fece drizzare le orecchie ad ogni singolo studente presente nella Sala: -Infine, volevo comunicarvi con quale piacere quest'anno avremo modo di ospitare una seconda volta le nostre compagne francesi, Madame Maxime e le sue allieve!- si alzó un palpabile stupore nella sala seguito da un applauso che Silente soffocó con un gesto della mano: -E questa volta non dovremo stare in pensiero poiché non c'è nessun Torneo da affrontare. Le lezioni si svolgeranno regolarmente con la variante di attività diverse ogni fine settimana assieme alle nostre ospiti. Vi voglio, infine, avvisare di uno straordinario ballo di fine trimestre e di un altro in stagione primaverile per salutare le compagne. Detto ciò, vi auguro buon appetito- si risedette mentre la sala esplodeva in un boato quasi vittorioso. Neanche quando Grifondoro vinse la Coppa delle Case ci fu tanto trambusto. Le ragazze di ogni Casa iniziarono compulsivamente a parlottare, sghignazzare, lanciare gridolini di euforia più per il doppio ballo che per altro. I ragazzi, al contrario, si diedero pacche sulle spalle e sgranarono gli occhi parlando della possibilità di fare coppia con uno dei numerosi (neanche troppi) angeli francesi. Uno di questi fu proprio Ron che rimase come paralizzato ad una simile idea. Piano piano gli uscì un ampio sorriso sul volto e guardó Harry: -Capito, Harry? Potró rincontrare Fleur Delacour...e volteggerò con lei, la guideró come solo un cavaliere sa fare...e poi lei mi bacerà...!- gli occhi di Ron erano così sognanti che Harry non riuscì a evitare di ridere.
-Ron, non succederà mai- disse Ginny senza alzare lo sguardo dal piatto. Si portó alla bocca un cucchiaio di minestrone noncurante di ciò che aveva appena detto. Hermione cercó di salvare la situazione: Ginny stava diventando un po' troppo offensiva.
-In realtà Fleur già conosce Ron e, anzi, sono diventati anche grandi amici quindi perché non dovrebbe passarci del tempo insieme?-
-Grazie, Hermione- disse Ron -Ma il mio obiettivo con Fleur è riuscire a diventare qualcosa di più di un amico...almeno fino a quando non se ne andrà-
Ginny alzó il capo: -Per questo è impossibile- sorrise a Hermione e ricominciò a mangiare. Anche Ron prese la sua solita coscia di pollo e la brandì contro la sorella: -Ti pentirai quando sarò l'ultimo a ridere-. Sia Ginny che Hermione  si allontanarono di colpo cercando di evitare gli schizzi d'olio della coscia e si lamentarono dannando il ragazzo; la sorella lo minacció di far sparire ogni pezzo di carne nella sala se lo avesse fatto di nuovo. Neville aspettó la fine del bisticcio per iniziare a parlare, sbucato dal nulla come una talpa: -Io credo che quest'anno faremo colpo-
-Oh, puoi dirlo forte!- esclamarono Fred e George in coro.
-Le donzelle cadranno ai nostri piedi...- -...le stupiremo con tutto l'armamento necessario...- -...noi useremo i trucchi...- -...voi la vostra mascolinità...- -...e saremo a cavallo!!-
Hermione alzó un sopracciglio e guardò Ginny. Lei non ricambió lo sguardo perciò si posò su quello di Harry che era libero. Scosse la testa e lui rise divertito.
-Dubito che da quest'anno esca qualcosa di buono- commentó. Ron fece una smorfia: -Voi femmine siete troppo contraddittorie-
-Sta zitto e mangia, Ron- disse Ginny. Tutti ridacchiarono.

Specchi | RomioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora