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//Day7//

questa mattina mi sentivo particolarmente rilassato, come se tutto stesse andando per il meglio.
mi stavo lasciando cullare dalle mie emozioni, che mi avevano fatto diventare momentaneamente la persona più tenera di questo mondo.

brividi percorsero la mia schiena al sol pensiero di rivedere il mio Apollo.
in realtà io volevo... volevo chiedergli il nome.
chissà come dev'essere, insomma, magari sarà dolce come chi lo porta.

camminai a passo svelto con il mio libro sottobraccio verso la panchina, la mia vecchia e cara compagna di viaggio da quando ho lasciato la scuola e mi sono dato al lavoro.
se solo potesse parlare... chissà quante cose deve sopportare oltre me tutto il giorno.

però quella mattina io, mi fermai prima.
il mio Apollo e qualcun'altro.
loro si stavano...

amando?

non capisco perché mi illudo così tanto, sapevo e so che lui sta con un altra persona...ma non capisco, doveva essere solo una cotta passeggera, insomma, non c'è bisogno di sentirti così, giusto?

voi ego dite di avere ragione e che io ne sono innamorato, magari avete ragione...
sì ho detto che magari avete ragione.

fatto sta che questa mattina sono tornato a casa e mi sono messo a leggere nel semi buio della mia camera.
odio farlo è così triste.

io sono triste.

adesso capisco chi è quella persona che lo telefona sempre...
deve renderlo davvero felice o almeno spero che lo faccia.
dovevo saperlo che ancora una volta, voi avete ragione e che, oltre i suoi sguardi, non potrò avere Apollo per me.
beh, almeno ho la lettura.

però voi mi fate così male
ed io sono così stufo di starvi sempre dietro.

dAmn. //p.jm.×k.nj.//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora