9. Pioggia

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Piove. Piove tantissimo.

Prendo le chiavi, il portafoglio, saluto mia madre - che mi chiede dove io possa pensare di andare con questo brutto tempo - e scendo. Accendo la macchina.

Prima di arrivare da lei, mi fermo in pasticceria. Prendo i bignè alla crema, i suoi preferiti.

Appena sotto casa sua, parcheggio. Suono al citofono sotto la pioggia. Risponde sua madre. "Chi è?"
"Sono x, c'è y?"
"Ah, ciao x! Te la chiamo subito, vuoi salire intanto?"
"No, grazie mille. Aspetto giù."
"Con questa pioggia? Sei sicuro?"
"Sì, le dica di sbrigarsi!"

Torno in macchina ormai fradicio. Dopo meno di un minuto y appare dalla porta di casa e sale velocemente dalla parte del passeggero.

"Ti stavo aspettando." è l'unica cosa che dice. Le sorrido. Non serve aggiungere altro: è la pioggia a parlare per noi. La pioggia che scivola sui finestrini, che scorre per la strada, che non si ferma mai. La pioggia che insistente continua a scendere, incurante di chi c'è intorno, di chi la odia, di chi la ama.

La porto in un parcheggio deserto che offre la visuale della città ora grigia. Prende i pasticcini e comincia a mangiare. Me ne porge uno. Di sottofondo, c'è il rumore della pioggia che continua a battere sui vetri, sul cemento. La pioggia incessante. La pioggia che non si arrende. La pioggia che esprime il nostro amore.

La pioggia.

Da quando mi ha detto che ama la pioggia la porto sempre qui. A guardare le gocce sul finestrino. A guardare la città bagnata. Ad ascoltare. E se piove di notte, a danzare sotto la potenza di quelle piccole goccioline che si posano sui capelli, sulle ciglia, sulle guance e poi scivolano giù, dopo essersi gustate l'infinita bellezza di una ragazza qualunque. Anzi, della mia ragazza. Nessuno la vede ballare di notte sulle note delle sue canzoni preferite, eccetto me. Eccetto la pioggia.

La prima volta che la incontrai, eravamo in un bar ad aspettare che finisse di piovere.

La prima volta che la chiamai, mi disse che aveva visto un lampo bellissimo, più bello di tutti gli altri.

La prima volta che mi baciò, sentii le sue labbra percorse da una pioggerellina leggera.

La prima volta che mi disse "ti amo", stavamo correndo sotto la pioggia.

La prima volta che facemmo l'amore, fuori c'era il temporale.

Dopo tante prime volte, seconde volte, terze volte ed ennesime volte, siamo ancora qui sotto la pioggia. Una pioggia ostinata, che senza volerlo accompagna il nostro amore.

Manicomio (degli innamorati)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora