11. La storia del Bambino e della Bambina

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C'erano una volta un Bambino e una Bambina che abitavano in un paese lontano lontano, lontano quasi quanto la Luna. Non sappiamo i loro nomi, però sappiamo che il Bambino era proprio un bel bambino e la Bambina era proprio una bambina carina.

Un giorno la Bambina decise di andare a raccogliere dei fiorellini. Cammina, cammina, cammina. I fiori erano appena sbocciati, erano profumatissimi, alcuni rosa, alcuni gialli, alcuni blu. Finché raccoglieva i fiorellini, canticchiava. Trallallà, trallallà. Continuava a canticchiare.
Ad un certo punto vide in lontananza un bambino. Era proprio il Bambino di cui parlavamo prima, vi ricordate? Non si capiva cosa stesse facendo, in mezzo a tutti quei fiorellini, ma andava avanti e indietro, era proprio indaffarato.
"Chissà cosa starà facendo quel bambino?", pensò la Bambina. Decise di avvicinarsi a lui per capire come mai continuasse a correre di qua e di là.
Appena gli fu vicina, lo salutò: «Ciao, Bambino!». Vedendo che era troppo impegnato per risponderle, la Bambina rimase zitta a guardarlo. Vicino a lui c'era un mucchio di mattoni tutti ammassati. Il Bambino andava a prenderli e poi li metteva tutti insieme. Continuò così per un po' di tempo.
«Cosa stai facendo?», chiese la Bambina incuriosita.
A quel punto, il Bambino alzò la testa. «Cosa c'è?», rispose.
«Cosa stai facendo?», ripeté la Bambina.
«Ma come cosa sto facendo? Non vedi che sto costruendo una casetta?»
«Una casetta? E cosa ci fai con una casetta?»
«Ma come cosa ci faccio con una casetta? Ci abito!»
La Bambina rimase ferma a pensare. Dopo un po' disse: «Posso giocare con te?»
«Giocare? Guarda che questo non è mica un gioco.», rispose il Bambino. «Io costruirò questa casetta con molta fatica e un giorno ci abiterò. Non è mica uno scherzo.»
Quel bambino non era molto simpatico, ma forse aveva solo bisogno di aiuto per costruire quella casetta. Come avrebbe fatto a costruirla tutta da solo? «Allora posso costruire questa casetta con te?», chiese infine la Bambina.
Il Bambino cominciò a riflettere. Non aveva mai pensato che ci potesse essere qualcun altro a costruire quella casetta con lui. E se poi l'avesse rovinata? E se poi fosse caduta a pezzi? Non c'era tanto da fidarsi della gente, diceva sempre il nonno. Quella bambina, però, aveva dei fiorellini profumati nella mano. Con dei fiorellini profumati nella mano, le persone sembravano un po' meno cattive. Perciò il Bambino disse: «Va bene, ma sarà molto faticoso.»
La Bambina, allora, posò i fiorellini sull'erba e cominciò ad aiutare il Bambino.

Il Bambino e la Bambina crebbero, ma non smisero di costruire la casetta. Inizialmente era solamente una piccola stanza, poi diventò una vera e propria abitazione, poi la ingrandirono. Dopo tanti anni di duro lavoro, la casetta diventò un castello bellissimo.
A quel punto, la Bambina ormai grande andò a raccogliere dei fiorellini.  Erano appena sbocciati, erano profumatissimi, alcuni rosa, alcuni gialli, alcuni blu. Tornò al castello canticchiando. Trallallà, trallallà. Decorò tutte le stanze con i suoi fiorellini.
Il Bambino ormai grande, intanto, la guardava. Lo sapeva che le persone con dei fiorellini profumati nella mano non erano poi così cattive.

Un bel giorno di primavera, finché gli uccellini cantavano e le farfalle svolazzavano, il Bambino e la Bambina ormai grandi si sposarono. Fu data una grandissima festa al castello e furono invitate molte persone. Tutti si meravigliarono della bellezza di quello splendido castello. Tutti mangiarono, danzarono e si divertirono.
Da quel giorno il Bambino e la Bambina, dopo tanta fatica e tante difficoltà, vissero per sempre felici e contenti.

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