2 0 - V E N T I

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    Verso il primo pomeriggio mi dirigo a casa di Niccolò. Non essendosi presentato in laboratorio tutto il mattino sono preoccupata.

    Ad aprirmi non è però il ragazzo di cui ho una cotta, bensì il suo amico.

    "Ciao! Matilde, giusto?" mi sorride. Indossa una felpa arancione, diversa da quella del mattino, ed un paio di jeans neri.

    "Eh, sì" sospiro imbarazzata. "Um, c'è Niccolò?"

    "È uscito un attimo a fare una commissione, accomodati"

    "Non so se è il caso, io-"

    "Dai entra, non ti mangio mica" sorride ancora. Annuisco e mi faccio strada in soggiorno.


    "Posso offrirti qualcosa?" mi chiede Diego dalla cucina.

    "No grazie" rispondo più gentilmente possibile.


    "Allora? Vivi da quel tipo lì? Seeley?" inizia a farmi l'interrogatorio dopo avermi raggiunta sul divano.

    "Oh, no. È un mio caro amico, mi prendo cura di suo figlio"

    "Capisco" accenna un sorriso, "Niccolò dovrebbe tornare a momenti"

    Annuisco e guardo in basso. Che imbarazzo stare qui, con Diego, a casa di Niccolò.


    "Ti piace la mia musica? Stamattina mi hai chiamato Izi" prende nuovamente parola lui.

    "Sì, molto" arrossisco.

    "Bene" ridacchia, "E quella di Niccolò? Immagino di sì"

.

    Il suono di chiavi nella serratura cattura la nostra attenzione. Fuori alla porta c'è un vociferare, non è solo.

    "Lo so amore ma è stato deciso così su due piedi" parla una voce di ragazza riferita a Niccolò.

    Amore??? Sento il cuore spezzarsi in mille, diecimila, centomila pezzettini minuscoli. È fidanzato?!


    "Ho capito" risponde freddo lui e si immobilizza vedendomi lì una volta entrato. Stupida stupida stupida!

    "Devo andare" dico a Diego con un filo di voce, lui mi guarda fisso negli occhi con un'espressione indecifrabile.


    "Ciaooo!" urla la bionda con una voce squillante. Gli occhi neri di Diego non la smettono di fissarmi mettendomi in imbarazzo ancora di più.

    Niccolò rimane in piedi impietrito sull'uscio e mi fissa anche lui. Non sopporto la pressione, l'ansia sale. Lo sento, sento un attacco di panico che arriva. Devo scappare, ora.

    "Devo.. andare" dico piano mentre mi alzo e raggiungo la porta, non degnando Niccolò di uno sguardo.

    "Hey" mi si avvicina, "Hai le labbra un pò viola, stai b-"

    "Ho detto che devo andare. Ciao a tutti" rispondo fredda e sbatto la porta uscendo.


    "Matilde! Aspetta!" Diego mi insegue di corsa.

    "Non ne val-"

    Buio totale.

***

    Un pezzo di stoffa freddissimo poggiato sulla mia fronte mi fa sbarrare gli occhi. Non riconosco dove mi trovo. Mi guardo intorno e provo a sedermi.


    "Non alzarti, non ancora" una voce sbuca fuori dal cucinino posizionato in un angolo.

    "Che cosa è successo?" sbuffo imbarazzata.

    "Sei svenuta" dice solo, "Ti capita spesso?"

    "No. Cioè sì, ma di solito so quando arriva e cosa fare. Ma stavolta.."

    "Sembravi sconvolta per qualcosa" Diego si avvicina con un bicchiere di acqua e me lo porge.

    "Grazie" raccolgo il bicchiere e sorseggio piano.

    "Anche io svengo spesso. Non che sia una competizione sia chiaro" ride da solo, sorrido e alzo gli occhi al cielo.


    "C'entra Niccolò?" continua con le domande. Basta. Ti prego, basta.

    "Forse, ma non mi va di parlarne scusa"

    "Scusami tu, non volevo intromettermi"

    "Non fa niente" gli sorrido. Infondo lui non c'entra niente, povero.


    "Ti va un pò di musica?" mi chiede, annuisco e finalmente mi siedo ed appoggio la testa allo schienale del letto.

    "Dove mi trovo? Questa è casa tua?"

    "No" ride, "Siamo nell'hotel in cui starò per le prossime settimane"

    "Ah" che scema, per forza è un hotel! Dovrò sembrargli proprio una tonta.


    "Non ho detto niente a Niccolò, per quello che vale" si avvicina allo stereo ed attacca il suo telefono al cavo aux.

    "Di..?"

    "Di te che sei svenuta nel suo giardino dopo aver visto Valeria"

    Valeria. Ecco il nome della sua.. fidanzata?

    "La conosci?"

    "Sì, non ti perdi nulla" risponde lui con nonchalance poco prima di far partire il suo nuovo singolo.


    Cerco disperatamente di distrarmi. Come faccio a non pensare a quella Valeria con il mio Niccolò? Ma poi era davvero mio lui? No. Non eravamo niente. E faceva male.

    "Manda a puttane i pensieri ed ascolta" sorride Diego mentre si butta sul letto accanto a me.

.

    "No, lo conosco. Sì, Seeley, ma-" sbuffo. "Va bene"

    Riaggancio la chiamata con Seeley e mi do un'occhiata in giro per la camera d'hotel di Diego. Si è allontanato dicendo di dover rispondere ad una telefonata, probabilmente di Niccolò. O magari no.

    Raggiungo il balcone ed appoggio le braccia sulla ringhiera, ammirando il panorama. Tramonto. Che bello il tramonto a quest'ora! Il cielo racchiude insieme sfumature di rosa, viola, e blu.


    "Non vorrai mica buttarti?" Diego sbuca dal nulla e mi provoca quasi un infarto.

    "Ma sei scemo?? Apparire all'improvviso così! Sarei anche potuta cadere e mi avresti avuta sulla coscienza per il resto della tua vita!!"

    "Woah, frena biscottino" ride, "Non volevo spaventarti"

    "Eh ma sta ceppa!" sbuffo, ride ancora più forte.


    "Ho detto a Niccolò che sei con me, continuava a stressarmi" cambia argomento e torna rilassato come prima.

    "Va bene, tanto ora devo andare" sposto lo sguardo dell'orizzonte colorato ai suoi occhi grandi e scuri.

    "Devi?"

    "Devo" ripeto, tornando a guardare quel bellissimo spettacolo della Natura. Parlo del tramonto, ovviamente.


    "Sai, ho letto da qualche parte che le persone che amano i tramonti sono le più tristi"

    "Grazie Piero Angela, lo so"

    "Sei triste?" si avvicina ed appoggia anche lui le braccia sulla ringhiera.

    "E tu?" lo guardo, sorride.


    Afferro il telefono dalla tasca e controllo le notifiche. Dieci chiamate perse da Niccolò. Ed ora cosa vuoi Peter?

Somewhere in Neverland // Ultimo ☆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora