1 0 - D I E C I

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    "Per chi sono questi vestiti a nonna?" mi chiede mia nonna prima di azionare la macchina da cucire.

    "Parker, il bambino a cui faccio da babysitter. Ha uno spettacolo di Peter Pan tra due giorni"

    "Ha già imparato tutte le sue battute a memoria?" si aggiunge alla conversazione mia mamma.

    "Sì, è un bimbo in gamba. Le ripetiamo ogni sera prima di andare a dormire" sorrido al pensiero di vederlo recitare e cantare su un palco.


    "A che ora lavori oggi?" chiede mia mamma.

    "Lavoro più o meno" ridacchio, "È ancora un corso.. E comunque devo essere lì alleeeee" prendo il telefono e controllo i messaggi di Seeley. Domattina alle nove. "Nove"

    "Sono le nove meno dieci!" urla mia nonna, "Finiamo noi, vai a lavorare!"

    "Vado vado" bacio sulla guancia entrambe e mi fiondo in macchina.

***

    Mi aggancio la cintura di sicurezza, accendo lo stereo, e faccio partire la playlist Ultimo, giusto per rimurginare un pò. Salto le canzoni che mi mettono più tristezza e mi fermo a Cascare nei tuoi occhi. Sperando di non arrivare in laboratorio con le lacrime agli occhi.

    Faccio fatica a concentrarmi sulla strada da percorrere. Quella voce, che ascolto tutti i giorni mentre mi parla. E la ascolto anche quando non c'è. Quando sono da sola, quando sono in compagnia. Un disastro proprio!

    Arrivo a destinazione con cinque minuti di ritardo. Quei cinque minuti persi nel parcheggio cercando di uscire da quell'auto senza tremare nè piangere. Va tutto bene, continuo a ripetermi. Va tutto bene.


    "Buongiorno Seeley" accenno un sorriso, sperando che non si accorga di come realmente sto: uno schifo.

    "Mati! Aspettami nell'aula 21. La seconda sulla destra. Arrivo subito" mi sorride e mi abbraccia forte.

    Cammino piano e faccio come dice. Una volta arrivata fuori dall'aula menzionata sento delle voci urlare, mi fermo all'istante.


    "Niccolò ma ti pare il caso?? Non mi hai rivolto la parola per tutta la sera!" una voce femminile urla.

    "Hai parlato tu per tutti e due" risponde freddo lui.

    "Ma cosa cazzo vuol dire?? Hai guardato il telefono per tutto il tempo! E togliti quei maledetti occhiali e guardami quando ti parlo!"

    "Renée smettila. Ne parliamo dopo" la liquida lui.


    Seeley mi supera ed apre la porta per me, annuisco ed entro. Niccolò alza gli occhi da terra e mi guarda, posando poi gli occhiali sul banco. Osservo i banchi, tre file. Mi posiziono in prima fila, lasciando un Niccolò perplesso in ultima fila con Renée.

     I prossimi ad entrare in aula sono Lens, Daisy, ed un paio di altre persone mai viste. Seeley ci presenta e fa sedere Camille accanto a me. Per tutto il meeting sono distratta, assente, con lo sguardo nel vuoto. Seeley se ne accorge ma non dice niente, al contrario mi sorride gentilmente. Scarabocchio qualcosa sul foglio bianco, una frase, "cascare nei tuoi occhi e poi vedere se cammino". Sbuffo. Ma che cavolo mi succede?


    "È una bella frase" prende parola Camille, la guardo.

    "Lo è"

    "Stanca?" chiede, annuisco.

    Daisy si avvicina, mi afferra il foglio ed incomincia a leggere ad alta voce. Vorrei sotterrarmi sotto tutta la terra del mondo. Le mie guance, ormai rosse come il fuoco, emanano un calore snervante.

    Mi alzo, mi scuso con Seeley, e lascio la stanza a passo svelto. Niccolò rimane imbambolato a guardarmi per tutto il tragitto fino alla porta, per poi posare lo sguardo su Lens. Si alza e mi segue.

.

    "Mati!" mi chiama dal corridoio, "Matilde!" mi raggiunge a passo svelto.

    "Che c'è Niccolò?" sbuffo.


    Lui se ne sta lì senza dire una parola. Mi guarda e sta zitto. E quelle maledette lentiggini che alla luce sembrano molte di più. E se ne sta lì, con quei maledetti occhi color cioccolato nei miei. Senza dire neanche una parola.

    Ma io vado Niccolò, ciao.

Somewhere in Neverland // Ultimo ☆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora