The Crash || Ashton Irwin

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"presto dategli ossigeno!"

"preparate la sala 4!"

"chiamate il dottor Morgan, presto!"

"aumentate la dose di morfina avanti!"

"la sala è pronta, fate entrare la barella forza!"

Una grande quantità di voci confuse si mischiano nella mia testa non appena riprendo conoscenza, come se fossi in una grande centrifuga tutto attorno a me sembra girare a mille. Tutto è annebbiato e sfocato, una mascherina copre il mio naso e la bocca dandomi una mano a immagazzinare una piccola quantità di ossigeno con ogni respiro.

Non ho idea di dove mi trovi in questo momento, ma a giudicare dalle voci attorno a me, dallo straziante dolore in ogni osso del mio corpo potrei giurare di essere in ospedale.

Almeno credo, spero.

Cerco di socchiudere gli occhi tentando di girare la testa di lato, ma qualcosa mi blocca il collo e una penetrante fitta di dolore si dirama da sotto il mio orecchio torturando ogni singolo osso della mia spina dorsale. Griderei, ma sembra che non ne sia più capace.

Non ho idea di cosa mi sia successo, cosa mia stia succedendo o cosa mi succederà.

Chiudo gli occhi strizzandoli più forte che posso cercando di stabilizzare il dolore lancinante che si è impossessato del mio corpo. Decido di fare un altro tentativo girando gli occhi leggermente; camici azzurri macchiati di un rosso vivo, muri bianchi, tutto sembra muoversi a velocità supersonica, anche se credo di essere io a muovermi.

La mascherina sul mio viso viene rimossa e rimpiazzata con un'altra.

"okay respira lentamente...così, bene" dice una voce al mio fianco. Vorrei chiedere spiegazioni, chiedere cosa mi stia succedendo ma la voce sembra essermisi bloccata in gola.

Prima che possa mettere a fuoco l'ambiente attorno a me le mie palpebre si fanno sempre più pesanti, fino a quando non sono più in grado di mantenerle aperte. Tutto diventa nero, e cado in un sonno magicamente privo di dolore.

***

Bianco. Disinfettante. Dolore.

Questo è tutto quello che riesco a vedere, sentire e percepire da settimane.

Niente intorno a me sembra essere diverso, tutto è fottutamente bianco, tutto puzza fottutamente di disinfettante e tutto fa fottutamente male.

Il mio corpo è imbottito di antidolorifici che dovrebbero mascherare il dolore che provo. Be' indovinate un po'? non fanno un cazzo. Ogni mia cellula prova un dolore atroce, fatta eccezione per le mie gambe; sembrano essere insensibili, come intorpidite. Non riesco a muoverle, ma sento che ci sono e sento che fanno meno male di tutto il resto.

Non ho ancora riacquistato completamente la memoria di quanto mi è successo. Tutto quello che so è che ho fatto un incidente mentre stavo correndo una delle gare più importanti della mia vita, e mi sono ritrovato magicamente qui.

Rimango a fissare il bianco davanti a me, il mio sguardo è vuoto e spento; ma come altro potrebbe essere?

Sono bloccato in un fottuto letto d'ospedale, torturato dal dolore. Ho perso la corsa più importante della mia vita a causa di un incidente di cui non ricordo pressoché nulla, non ho nessuno e come se non bastasse non posso andarmene da questo posto di merda per Dio solo sa quanto perché non son in grado di camminare.

"signor Irwin come si sente oggi?" la mia infermiera entra nella mia stanza per controllare i miei valori e le flebo collegate al mio braccio.

Grazie al cielo sono in una stanza singola, così non dovrò sopportare le fastidiose lamentele di altri pazienti senza speranze come me. Ascoltare le mie stesse lamentele mi è più che sufficiente.

"come ieri, come cazzo dovrei sentirmi" rispondo seccato. 'come sta signor Irwin?' la solita fottuta domanda di merda ogni giorno. Come se la risposta cambiasse. Non posso camminare, come potrei stare?

"be'," dice scrutando il monitor di fianco a me e scribacchiando qualcosa nella mia cartella appoggiata sul tavolo in fondo al mio letto "sembra che oggi pomeriggio potrà iniziare con la riabilitazione" mi comunica sorridente.

Riabilitazione?

"riabilitazione? E per cosa?" come se ci fosse la possibilità di recuperare qualcosa di me a questo punto.

"non vuole ricominciare a camminare?"

"certo perché ci riuscirò" rispondo sarcastico. Non sento praticamente un cazzo dalla vita in giù, come potrei camminare!?

"noi pensiamo di si" risponde di nuovo sorridente. Credo che sia costretta a farlo, sorridere dico. Deve essere così se sorride sempre anche a un coglione come me "alle tre passerò per portarla nell'ala per la fisioterapia"

Io annuisco e basta affondando la testa all'indietro nei cuscini.

Fisioterapia.

+++

N/A: ciao a tutte, questa è la mia nuova storia!

sarà una storia breve, non so quanti capitoli avrà, ma credo che più o meno saranno una decina.

spero che come primo capitolo vi sia piaciuto, ditemi tutto quello che pensate nei commenti sotto, mi raccomando! ;)

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