Chapter 5

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*Jo*

"perché lo fai?" la sua domanda mi lascia senza parole, sorpresa e a corto di una risposta.

Perché lo faccio?

"perché lo fai Jo?" incalza di nuovo "ti comporti così con tutti i tuoi pazienti? Lo fai solo con me, ma perché?" le sue continue domande e deduzioni mi confondono e rimango impalata davanti lui, le mie mani ancora sulle sue guance, mentre le sue sono ormai sui miei fianchi.

Per quelle che sembrano ore infinite e silenziose rimaniamo a fissare uno negli occhi dell'altra: c'è silenzio ma sto bene. "dimmelo, perché io ho bisogno di saperlo" mi sussurra di nuovo.

Vorrei perdermi in quel paio di occhi color nocciola, vorrei sparire al loro interno e restarci per sempre; è inutile negarlo oramai. A questo punto cos'ho da perdere? Tutto il mio cercare di nascondere quello che sapevo di provare per lui è stato inutile, perché forse ora i miei sentimenti sono ancora più forti.

Ogni volta che lo vedo sento il mio cuore saltare un battito, per poi iniziare ad impazzire al suono della sua voce, sento la pelle avvamparmi e bruciare sotto al suo tocco, mi scordo del mondo esterno alla vista delle sue labbra abbracciare ogni parola con delicatezza e tranquillità...come si può definire tutto questo?

"i-io lo faccio- s-sei tu Ashton...sei solo tu" queste parole escono dalla mia bocca come un sussurro, deboli ma intense. Mi sento più leggera di almeno venti chili dopo aver sganciato questa bomba: cosa succederà ora? Cosa pensa lui di me? Prova le stesse cose per me? Cosa intendeva dicendo che lui ha bisogno di saperlo?

Entrambi rimaniamo di nuovo in silenzio, io non so se la mia confessione l'abbia scioccato oppure no, la mia mente inizia a vagare creando milioni di congetture e film mentali su come si evolverà la mia vita d'ora in poi.

"wow" sorride "pensavo me lo stessi immaginando" dice e ad entrambi sfugge una risata "ma...sono felice che sia così, perché non riesco a starti lontano, penso solo a te e - cazzo - ho perfino voglia di venire qui a fare questa roba piuttosto che dormire in camera mia!"

Il suo tono è scherzoso ma il significato di quello che dice è ben più serio, intenso e vero. Credo che sia questo quello che volevo dirgli, quello che anch'io provo per lui; cioè, come mi sento riguardo a lui.

Tutto sembra così giusto e così sbagliato al tempo stesso.

Non posso stare con Ashton, lui è un mio paziente. Mi piace da morire, ma non possiamo farlo, non finché si trova qui dentro e non finché io sono il suo medico. Se lo scoprisse il mio capo verrei licenziata istantaneamente, butterei all'aria tutti gli anni di studio e di tirocinio. Sono davvero disposta a farlo? La risposta è che non lo so.

Sono talmente immersa e concentrata nei miei pensieri che non mi accorgo che le mani di Ashton si sono spostate sulla mia vita e le sue dita penetrano nella mia pelle nel tentativo di rialzarsi i piedi. Io mi risveglio dal mio stato di trans e lo aiuto ad alzarsi. Ashton si appoggia su una stampella per essere più stabile.

"Ashton..." inizio, ma quello che volevo dire mi sparisce dalla mente, come per magia non appena incontro di nuovo i suoi occhi.

Come riacquista stabilità faccio un passo verso di lui e lui verso di me, ci troviamo a soli pochi centimetri e la sua figura torreggia sulla mia. Appoggio la mia mano sulla sua - riesco a sentire le sue nocche sporgenti strette attorno al manico della stampella - e la faccio scorrere lungo il suo braccio fino ad arrivare al suo bicipite e vi stringo attorno le mie dita. I suoi muscoli si tendono leggermente prima di rilassarsi sotto al mio tocco leggero. L'altra mia mano è ancora sul suo fianco, come una delle sue è sul mio, stringendolo come se avesse paura che me ne andassi, o che lui possa cadere.

The Crash || Ashton IrwinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora