Diamoci una mossa

417 47 38
                                    

Una donna, probabilmente sulla trentina, sedeva dietro un'enorme muretto in marmo nero con, sopra, una scritta incisa con delle lettere in oro.

Esposito's Company.

Quel cognome rappresentava un obbiettivo.
La donna continuava a battere sulla tastiera con le sue dita, dalle unghie rifatte ed esageratamente lunghe. Erano tinte di un rosso cremisi, così come le sue labbra evidentemente rifatte.
I capelli, tinti di biondo, erano tirati all'indietro e legati in una perfetta coda.

Quando Thomas, con al seguito Brenda e Sonja, entrò nella grande sala d'ingresso, si guardò per un attimo attorno.

File e file di uomini e donne in abiti eleganti camminavano con passo svelto, chi parlando al telefono o con colleghi. Nessuno sembrava averli notati.

Tutto d'un tratto, l'auricolare all'orecchio di Thomas emise un bippio. Posò sue dita sul piccolo oggetto in plastica e, quando sentì la voce di Minho, guardò dritto verso la segretaria che, non avendoli ancora notati, continuava a battere sui tasti.

«Ho fatto.» Sussurrò l'asiatico.

Con veloci quanto grandi falcate, Thomas e le ragazze raggiunsero la scrivania. Inizialmente, la donna non sembrò notarli ma, quando Sonja si schiarì la voce, lei sollevò il viso dallo schermo.

Un sorriso falso piegò le sue labbra.
«Posso fare qualcosa per i signori?» Appena notò il moro, però, il suo atteggiamento divenne l'opposto.

Dolce, gentile, sorridente.
«Sì, abbiamo un appuntamento con il signor Esposito a mezzo giorno. Siamo arrivati in anticipo perché il signor White ha affari molto più importanti.» Parlando, la bionda si riferì a Thomas che, al suo fianco, continuava a stare in silenzio e a guardare la donna.

«Oh, capisco... Aspetti un secondo che controllo l'agenda del signor Esposito.» Riportò gli occhi sul monitor, mentre Brenda e Sonja si lanciavano un'occhiata leggermente preoccupata.

Nel mentre, in uno dei furgoncini all'esterno, Minho aveva ackerato i sistemi di sicurezza dell'organizzazione, infiltrandosi nell'agenda dove aveva aggiunto l'appuntamento con il signor White.

«Ecco qui, vi chiedo solo ti attendere altri pochi minuti, devo informare il signor Esposito del suo arrivo.» In risposta, Sonja annuì, allontanandosi poi assieme agli altri due verso un angolo del salone.

«Okay, siamo praticamente dentro. Ora?» Chiese Brenda, guardando i suoi coetanei.

Thomas guardò l'orologio che teneva al polso. Le 9.56.
In quel preciso momento, dal retro del grande edificio Minho, accompagnato da Frypan, stava entrando come addetti alla pulizia. Ovviamente, prima, dovevano passare tra due guardie e, grazie alle carte d'identità false fatte dal coreano, non ci furono problemi.
O almeno finché le guardie non li fermarono una seconda volta.
«Dovete prima passare sotto il metallo detector.»

Entrambi avevano con se due zainetti, i quali all'esterno potevano contenere oggetti personali, in realtà erano pieni di cimici ed aggeggi elettronici il cui uso era consapevole solo al coreano.

Si guardarono, il ragazzo più grande leggermente agitato. Diversamente, la spia semrbrava tranquilla: diede lo zaino ad una delle guardie e poi aprì le braccia. Nessuna luce rossa si accese.

Toccò poi ad Alby, il quale guardava la spia stupefatto.
Fece come poco prima l'asiatico e, quando sentì la piccola paletta in metallo non fare alcun rumore quando controllò lo zaino, si sentì molto più tranquillo.

Salutarono i due addetti alla sicurezza, prima di entrare nell'edificio. Minho portò due dita al piccolo auricolare che teneva all'orecchio.
«Noi siamo dentro. Voi?»
«All'entrata, la segretaria sta tornando ora.»

Muoveva in modo esagerato i fianchi e, stringendo al petto un tablet bianco, con il marchio della compagnia a coprire il logo dell'aggeggio elettronico, arrivò davanti ai tre.
«Il signor Esposito è temporaneamente occupato in una riunione, ma mi ha detto che potete aspettarlo all'ultimo piano.- Dando una leggera spinta a Brenda, affiancò Thomas.- Prego, seguitemi.»

Il moro le sorrise, assecondando le sue smancerie.
Presero un ascensore, colmo di addetti che o parlavano al telefono oppure erano occupati a mesaggiare.
Quel posto sembrava un formicaio.
Ognuno aveva un suo compito, ben preciso, e non si doveva trasgredirlo.
E i nostri protagonisti stavano puntando alla regina (o forse re è più appropriato, ma non importa).

Quando arrivarono al piano più alto, ormai l'ascensore era vuoto. Nessuno andava negli ultimi piani se non si era collaboratori oppure era una situazione di crisi.

La donna vi portò in una saletta.
C'era tre telecamere che, ben presto, si sarebbero spente.

Minho, nel mentre, era entrato nella vasta sala di sicurezza. Assieme ad Alby aveva atterrato due uomini e tutti gli addetti all'interno della stanza.
Scemo non era, poco ma sicuro.

Accese il computer centrale e, mentre cercava di superare ogni tipo di barriera, Alby controllava che nessuno arrivasse.
«Sei arrivato alla casa?» Chiese Thomas, cercando di nascondere il vero significato di quelle parole.
Mentre gli occhi dell'asiatico continuavano a settare sullo schermo blu, un sorriso schernitore piegò le sue labbra.

«A volte mi fai proprio pena Thomas.»
In quel momento, il moro avrebbe affogato l'amico in un lago di benzina. Come poteva essergli amico?

«Taci.»
In pochi secondi, la telecamera si spense, difatti iniziò a puntare verso il basso.
Brenda e Sonja si alzarono in piedi, la prima tirò fuori una pistola silenziata, la seconda un rilevatore termico e uno smanietizzatore (?) in caso avessero dovuto aprire delle porte.

La bionda sospirò, prima di guardare entrambi i suoi compagni.
Thomas continuava a parlare con Minho, probabilmente stavano litigando su qualcosa di stupido. Brenda invece controllava i colpi del caricatore e, appena entrambi finirono, guardarono la bionda.

«Diamoci una mossa.»

S.a.
Finalmente sono riuscita ad aggiornare!!

Mi scuso per l'immenso ritardo e, sempre in ritardo, vi dico buon Natale!
Spero che abbiate ricevuto i regali che volevate!
Detto questo, vi ricordo di colorare la stellina e se avete critiche o suggerimenti, tutto nei commenti!

Bye!

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 27, 2018 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Bullet /Newtmas' AU/ SOSPESADove le storie prendono vita. Scoprilo ora