'Cos you've got that one thing.

Cap.1 - Cos you make my heart race.

Harry's POV.

"Vaffanculo Harry." L'insulto di Taylor mi giunse accompagnato da un sonoro 'SCIAF', provocato dalla sua mano che si era divertita a schiantarsi contro la mia guancia. Cazzo come sapevano tirarli bene i ceffoni le donne.

Mi massaggiai un poco la guancia rossa per il colpo. "Mi dispiace davvero." Le dissi, pensando che questa motivazione per una ragazza potesse essere sufficiente. Evidentemente, non lo era per una ragazza non innamorata, figuriamoci per Taylor Swift, la ragazza più dolce della terra, follemente innamorata di me. Harry Styles. Il rubacuori di una delle boy band più famose del mondo. I One Direction.

Ok, sotto questo profilo ero un montato del cazzo, devo ammetterlo. Ma non ero cattivo. Ero semplicemente innamorato, ma di un'altra persona, di un altro profumo, di un altro sapore. E mi sembrava di poter avere tutte le persone di questa Terra. Tutte, tranne una. Una semplice persona che avrei voluto avere a qualsiasi costo. Louis Tomlinson. Il mio migliore amico. Dio, solo perché avrei volentieri violentato le sue labbra e suoi capelli, ma non solo, prendendomi cura del suo cuore non significavava che non fosse comunque il mio migliore amico, no? Succede spesso d'innamorarsi degli amici intimi. O forse anche solo dell'intimo degli amici..

Per lui le lacrime di Taylor stavano allagando il suo bellissimo viso, e sbavando il perfetto trucco. Si sarebbe ripresa. Era magnifica, dolce, famosa. Avrebbe trovato presto un altro ragazzo, non ne avevo nessun dubbio.

Mi fissavo la punta delle scarpe con le mani in tasca. Non potevo fare nulla. Era il finale peggiore per una relazione. Quando da una parte finisce l'amore e si spezza il cuore dell'altro. O forse per me l'amore per Taylor non era mai iniziato? Era solo affetto misto a ormoni quello che provavo e avevo sempre provato per lei.

Avrei voluto abbracciarla amichevolmente o asciugarle le lacrime, ma ogni mio gesto non avrebbe che peggiorato le cose. Lo sapevo bene. Quanti altri cuori avevo distrutto? Una grande cifra.. Ma, nonostante quel numero con così tanti zeri, non avrei sicuramente smesso. Non avrei smesso se non per lui. Era così. Tutte le persone mi stancavano. O meglio, mi stancava il fatto che Louis dopo qualche tempo si abituasse e non fosse per nulla geloso delle mie nuove relazioni. Così mi piaceva farlo morire segretamente facendo il gigolò.

Forse Louis non si era ancora reso conto di quello che c'era tra noi. Non si era ancora accorto che la "Larry Stylinson", come la definivano quelle frotte di fan urlanti, era fottutamente vera. E sapevo bene che non lo era solo da parte mia. Anche lui provava attrazione per me. Solo che lui non lo aveva ancora capito. Non capiva cosa avrei potuto dargli io. Si accontentava di quella Eleanor Calder. Perché quando non sai cos'è il meglio ti accontenti dell'abbastanza. Ovvio, no?

Dio, forse eravamo davvero due dannati froci. Chi se ne importava? La nostra felicità veniva prima delle stupide etichette della gente.

Taylor mi regalò il suo ultimo singhiozzo prima di scappare via chiudendosi la porta alle spalle e lasciandomi nella "casa Direction" da solo.

Noi cinque vivevamo insieme. Eravamo come fratelli inseparabili. Non riuscivamo nemmeno a vivere da soli. Mi ricordo quando avevamo provato a vivere da ragazzi autonomi. Mi era mancata subito la dispensa piena di Niall, i programmi di merda che guardava Liam, l'odore di sigaretta di Zayn e poi.. E poi Louis. Tutto. La sua risata, i suoi canti sotto la doccia alle sette di mattina (accompagnati da una buona dose di maledizioni e insulti), i suoi addominali scolpiti e forse, anzi, specialmente i suoi boxer usati abbandonati nella cesta del bucato dopo una dura giornata lavorativa.

Dovevo dare davvero l'idea del pervertito. Ma in fondo avevo solo.. Diciotto anni! Quale età migliore per divertirsi con gli ormoni a palla?

Così alla fine la vita da lupi solitari non era durata molto, e ci eravamo comprati una casa nella periferia di Londra.