Cap.4 - Again this time...

3.8K 126 363
                                    

Louis's POV.

Avevo posato le mie labbra su quelle di Harry, e la sua lingua, senza farsi pregare, aveva eluso ogni mia difesa e si era intrufolata tra le mie labbra. Adesso si stava scambiando saliva con la sua amante. Le nostre lingue s'intrecciavano, si desideravano, stavano facendo l'amore.

Era così bello stare così.

Il gusto di Harry era così dolce, penetrante.

Cosa cazzo stai facendo? La ragione continuava a mandarmi segnali e insulti che volevo seguire, senza riuscirci.

Stavo così bene.

La mano di Harry s'intrufolò tra i miei capelli stringendoli tra le dita, mentre il suo bacino si avvicinò ancora di più al mio.

Restammo avvinghiati fino a quando non sentimmo il respiro venir meno e fummo costretti a dividerci.

"Wow!" esclamò Harry ancora con il fiatone. Aveva qual suo sorriso irresistibile stampato in faccia.

Sicuramente non si aspettava, che tra tutte le cose possibili, succedesse proprio di baciarci.

Non me lo aspettavo nemmeno io.

Io ero etero. E quel bacio non era niente. Quello era stato un bacio da amici. E mi era piaciuto perché gli volevo bene. Anzi, non mi era nemmeno piaciuto più di tanto, poi.

La mia coscienza iniziò nuovamente a tamburellare nel mio cervello e i sensi di colpa iniziarono ad opprimermi e a pesare. Erano un vero e proprio macigno che pesava sul petto, proprio sopra i polmoni. La scusa dell'amico crollò precaria com'era stata costruita nella mia mente.

Feci un passo indietro cercando di allontanarmi dal sorriso splendente di Harry e riprendere il controllo del mio corpo.

Era un'impressione o ormai erano dei giorni che le cose sfuggivano al mio controllo? Dannazione, dovevo impormi di più. I sensi non potevano sempre averla vinta.

"Beh, almeno di' qualcosa, adesso." Continuò il riccio facendo un passo verso di me.

Mi allontanai ancora. Volevo scappare. Avevo paura che le pulsioni si appropriassero ancora delle mie azioni.

Gli diedi le spalle senza rispondergli e mi allontanai lentamente. Dovevo mantenere i nervi saldi.

Per tutta risposta lui mi rincorse fermandomi e afferrandomi una mano.

"Tu non sei etero. Tu mi ami. Lo so che è difficile.. Ma almeno dimmi qualcosa prima di scomparire ancora." Esclamò con la voce strozzata.

Che pezzo di merda.

Lui che si metteva a piangere? Ma per favore. Era un attore nato. Avrei quasi potuto crederci, se non fosse stato che era il mio migliore amico, che lo conoscevo bene e sapevo che se doveva piangere in pubblico lo avrebbe fatto soltanto dopo aver perso il campionato di calcio.

Sembrava ufficialmente un superficiale. Forse lo era, per molti.

Io sapevo che era una persona profonda, dal sorriso perfetto ed irresistibile, e sapevo anche che per nulla al mondo si sarebbe messo a piangere in pubblico. Lui teneva tutto per sé, anche se gli piaceva far credere alla gente di essere solamente il drogato di sesso sempre sorridente e spensierato. Nulla di più.

Non mi voltai nella sua direzione, non volevo incontrare quegli occhi che mi avrebbero incatenato ancora lì.

"Non torno a casa." Sussurrai, sicuro che mi avesse sentito. Mi liberai dalla sua presa e mi diressi verso la macchina lasciandolo da solo nel cuore della notte.

'Cos you've got that one thing.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora