Cap.3 - ...And let me kiss you.

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Harry's POV.

Louis era sopra di me e continuava a baciarmi senza tregua. Forse voleva

consumare la mia lingua, sicuramente gliel'avrei lasciato fare senza problemi.

Era lì. A stretto contatto con il mio corpo. Bastava a mandarmi in extasi.

Non mi ci volle nemmeno molto per sentire il dolore della mia erezione che spingeva contro i jeans.

Ma, a quanto mi parve di sentire premere sopra di me, anche per Lou era la stessa cosa.

Fremevo dalla voglia di togliergli quell'indumento decisamente di troppo.

Volevo che lui fosse mio, interamente. Che anche quelle parti, che le ragazzine urlanti avrebbero voluto avere, fossero solo mie.

E, sì. Ero anche decisamente curioso di scoprire se quella mongolfiera all'altezza del cavallo era reale o se s'infilava del cotone.

Sicuramente la prima. Era un tipo curato, amava vestire stravagante, anzi, estremamente da gay con le righe da marinaretto, ma era semplice. E farsi le seghe mentali per non essere abbastanza, specialmente in senso fisico, non era da lui.

Se solo avesse avuto una piccola parte della mia autostima, per capire di essere perfetto.

Meglio così. Avrei potuto farglielo capire io quanto lo era.. Per me.

Le mie mani iniziarono ad accarezzare la sua schiena, mentre le nostre bocche rimanevano avvinghiate.

Tutta la sua fascia muscolare scorreva sotto i miei polpastrelli. Certo che la palestra gli faceva davvero bene..

Tastai ogni centimetro della sua pelle, iniziando lentamente a scendere, soffermandomi sui suoi fianchi, per poi riniziare a risalirli.

Volevo farlo impazzire. Volevo che mi volesse più di quanto avesse mai immaginato. Volevo che mi desiderasse almeno un poco. Era una giusta pena per quanto mi aveva fatto aspettare in tutti quegli anni.

Da quando ci eravamo incontrati in quel bagno di X-Factor. I suoi occhi mi erano rimasti in testa, il suo sorriso nel cuore e il tocco della sua pelle, beh.. Sì, anche quello in testa, diciamo. Con una serie di conseguenze sui miei ormoni e sulla mia erezione.

Per i maschi funziona così. L'eccitazione è tra le massime dichiarazioni d'amore sincere. Una dichiarazione spontanea di "mi fai stare bene" e "mi piaci".

Una dichiarazione che non mente mai.

Quando le mie mani osarono finalmente arrivare al suo sedere iniziai a tastarlo senza pudore, infilando anche le mani dentro i jeans.

Lui parve gradire ed iniziò a far scendere le sue mani sul mio addome, iniziando a giocare con la lampo dei miei pantaloni.

Stavo scoppiando. L'erezione che premeva iniziava a farmi male e le sue labbra, che adesso si erano spostate sul mio collo, avevano iniziato a torturarmi lasciando baci umidi e piccoli morsi.

Mi avvicinai a mia volta al suo collo iniziando a torturarne una piccola parte. Volevo fargli un succhiotto. Volevo che il passaggio delle mie labbra lasciassero un segno, se non indelebile, almeno un poco duraturo.

Mentre ero concentrato nel mio intento lui mi tirò giù la cerniera dei jeans e mi aiutò a sfilarli sorridendo maliziosamente.

Finalmente la mia erezione iniziò ad essere più piacevole che dolorosa, trovando ormai come unico ostacolo i miei boxer.

Lui, invece, indossava ancora i pantaloni.

Era decisamente ora di toglierglieli. Insieme alle nostre maglie, ormai completamente sudate di eccitazione.

'Cos you've got that one thing.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora