London Calling

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Luke

È passata una settimana dalla mia evasione da Londra. Nessun telegiornale ha ancora denunciato la mia scomparsa. È tipico dei miei genitori evitare la stampa per problemi così grossi. La notizia potrebbe diffamare la nostra famiglia e compromettere le loro posizioni da re e regina. Sono più che sicuro che mi stanno cercando per conto loro. Sono già stati da Zayn ma da lui non caveranno neanche un ragno dal buco perciò sono tranquillo. Oggi è il compleanno di Cam. E io non sono lì con lei. A svegliarla con la sua torta preferita,quella alle mandorle e riempirle il visino di baci. La chiamo ogni sera,come promesso,all'ultimo rintocco delle campane reali. È come se riuscissi ancora a sentirle. Nonostante sia a miglia di distanza da casa. Goulburn non è così male. È un paesino tranquillo anche se qui la gente sa tutto di tutti. Le notizie girano veloci e i gossip sono all'ordine del giorno. Ho notato anche che tutti qui hanno paura della gente estranea. Devono per forza conoscerti altrimenti ti temono. E questo per me è un male. Recitare non è mai stato il mio forte e ho fin troppi segreti sulle spalle. Un passo falso e tutta la mia farsa svanirà nel nulla. E non voglio che succeda questo. Sto bene qui. Mi piace andare a scuola,correre per le strade senza essere fotografato o fermato,uscire in giro senza guardia. Posso finalmente respirare. Posso essere chi voglio.

"Luke"esclama mia sorella quando risponde al telefono.
"Ei piccola principessa. Auguri tesoro"sorrido. Mi manca tremendamente. Odio non poterla vedere.
"Non è un compleanno senza di te"mormora e tira su col naso.
"Non piangere. Ti prometto che verrò a trovarti il prima possibile"
"Non mi piace stare qui Lukey. Io voglio stare con te"singhiozza e sospiro,tirandomi con forza i capelli.
"Ascoltami. Verrò nel weekend. Ma dovrai seguire le mie istruzioni o mi rimetteranno di nuovo in gabbia"
"Va bene. Puoi venire al parco. La baby-sitter mi ci porta di nascosto e a quell'ora non c'è mai nessuno"bisbiglia. Probabilmente ha paura di essere sentita.
"Sei una bambina meravigliosa Cam"
"Lo so. Credo di avere il Q.I più alto della media"ridacchia.
"Sicuro che lo hai. Sei un genio"aggiungo e continua a ridere. Adoro la sua risata e adoro farla ridere.
"Ora devo andare. È ora di cena e se arrivo in ritardo sono guai"
"Va bene vai. E mangia anche le verdure".
Odia le verdure e la frutta. Fosse per lei vivrebbe solo di schifezze. Che mangia di nascosto grazie a me. La dieta reale non prevede grassi aggiuntivi.
"Uffi Luke. Anche a distanza sei un rompiscatole"brontola.
"Ah ah linguaggio principessa Camille"la rimprovero ironicamente.
"Ci sentiamo domani"
"A domani piccola".

Mike

Esco velocemente di casa e chiudo la porta,trovando Robert appoggiato al cancello di casa mia con lo zaino in spalle.
"Ei,scusa il ritardo"mormoro affannato e sorride.
"Buongiorno. Tranquillo,non ho fretta"aggiunge. Oggi è diverso. C'è qualcosa di diverso in lui. Sembra assente e triste.
"Tutto okay?"
"Si,perché?"
Scrollo le spalle e ci allontaniamo da casa mia.
"Tua madre come sta?"
"Un po' affaticata ma bene. Odia dover stare a letto senza fare nulla"rido.
"Si da sempre da fare. Deve essere una brava madre"
"Lo è. Sa essere molto...invadente e molesta e ficcanaso ma se la cava"spiego e le nostre mani si sfiorano accidentalmente. Ricevo la solita scossa dal suo corpo caldo e arrossisco immediatamente.
"Scusami"
"È tutto okay"sorride piano.
"Lavorerò all'hotel. Cioè fino a quando mia madre non si sarà ripresa"aggiungo e punta i suoi occhi scuri nei miei.
"Mi fa piacere. Avrò compagnia"
"Non hai conosciuto nessun altro? A scuola?"
Ci pensa un po' su prima di rispondere.
"Ho conosciuto diversi ragazzi. Volevano solo sapere del ragazzo nuovo. Niente di che"-borbotta-"Sei l'unico a cui interesso davvero a quanto pare"
"A Goulburn sono concentrate le persone più stupide del pianeta quindi non farci troppo caso. Io vado sempre oltre le apparenze"sorrido.
"Lo vedo. Sei curioso. Un vero detective"ride.
"Vorrei essere un detective un giorno. È la mia passione da quando sono piccolo"
"Sarai bravissimo ne sono sicuro"sorride e mi perdo nuovamente a contemplare il suo viso.
"Che c'è?"chiede,fermandosi sul marciapiede.
"Cosa?"
"Perché mi guardi così?"mormora e divento,se possibile,ancora più rosso di prima.
"Hai...hai un po' di dentifricio sul mento. Si,giusto una puntina eh"invento sul momento e si passa una mano sulla mascella scolpita.
"Ancora?"
"No. Nono,l'hai tolto tutto"esclamo prima di riprendere a camminare velocemente verso la scuola.

Him And I/Muke  *Non Revisionata Né Corretta*Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora