D i c i o t t o A n n i P r i m a
Aurelia sbuffa con forza mentre corre dietro il ragazzo che le ha appena rubato la borsa. E' spuntato dal nulla e se l'è presa, mentre lei era seduta sulla spiaggia, a guardare il tramonto. Il breve momento di pace che stava vivendo era stato distrutto, e avrebbe fatto una bella ramanzina a quel ragazzo quando l'avrebbe acciuffato. Deve spintonare diverse persone mentre corre dietro al ladro e finalmente l'aver corso per anni a scuola da i suoi frutti. Le da infatti il vantaggio che le serve, riuscendo così a raggiungere il ragazzo.
"Con me non funziona, stronzo," scatta Aurelia mentre gli strappa la borsa dalle mani. Prima che lui possa fare altro, lo afferra per il braccio e cerca di spingerlo a terra. "Siediti, adesso parliamo." Quando il ragazzo non si muove, lei con il piede gli colpisce il retro del ginocchio, facendogli piegare la gamba. Questo le permette ti trascinarlo su una panchina, costringendolo a sedersi. "Allora, come ti chiami?"
Il ragazzo la guarda con occhi spalancati, chiedendosi perché lo voglia sapere. Non può non essere preoccupato che lo possa portare dalla polizia. Quello che ha fatto è stato un atto di disperazione, voleva prendere solo i soldi che aveva nel portafoglio, e lasciarle tutto il resto, ma la ragazza si era resa conto del suo intento, costringendolo a rubare tutta la borsa. Il senso di colpa lo investe in un istante e prende dei respiri profondi, rassegnato dal fatto che la ragazza lo denuncerà senza alcun dubbio. Se lo merita; lo sa bene.
"Harry Styles," dice nervoso. Prende un altro respiro profondo e nasconde le mani dentro le maniche della sua maglia.
"Allora dimmi, Harry, perché hai pensato fosse una buona idea rubarmi la borsa?" chiede Aurelia con un sopracciglio sollevato.
"Guarda, mi dispiace tanto," dice Harry con un pizzico di disperazione. "Io ... non mi denuncerai, vero?"
"Ho una mezza idea," risponde, ancora irritata per quello che è appena accaduto. "Non ho apprezzato affatto quello che hai fatto e meriti una punizione." Rimane sorpresa quando Harry spalanca gli occhi. Stringe le labbra tra di loro quando nota la paura in quegli occhi, qualcosa che non si aspettava da un ladro come lui. C'è qualcos'altro dietro? C'è un motivo per cui Harry ha tentato di derubarla? Scuote la testa e allontana quei pensieri, sapendo che anche se ci fosse una giusta causa non annulla il suo tentativo di rubare.
"Per favore non consegnarmi alla polizia," la prega Harry. "Lo so che ho sbagliato. So che non avrei dovuto tentare di derubarti. Non posso andare in prigione, per favore, ho una famiglia che dipende da me." Sente i suoi occhi riempirsi di lacrime mentre le possibili conseguenze delle sue azioni lo travolgono. Se questa ragazza lo denunciasse, non si potrebbe più prendere cura della sua sorellina, o di sua madre. Suo padre non c'è, quindi non conta, ma le due donne della sua vita dipendono da lui. Come ha potuto essere così stupido?
Aurelia osserva Harry mentre entra nel panico e comincia a preoccuparsi. Nonostante la rabbia che prova per lui, prova anche pena. La sua famiglia dipende da lui e probabilmente lui è la loro sola entrata. Pensa allora a cosa stiano facendo i suoi genitori, quale sia la sua situazione, e se ci sia un modo per aiutarlo. E' irremovibile sul fatto che gli serva una bella lezione, ma forse può anche aiutarlo.
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Disconnected [Italian Translation]
Fanfic[completata] Nell'ultimo anno si era allontanato. La ignorava, la apprezzava di meno, ed era andato contro le promesse che si erano fatti. Nonostante il figlio che avevano avuto insieme, si era staccato dalla famiglia che una volta amava. All right...