Inizia a fare freschino e indosso la felpa.
"Ei, scusa, hai da accendere?"
Mi giro di scatto.
È un ragazzo moro, alto e palestrato, con una sigaretta spenta in mano.
Mi perdo per un attimo a guardarlo.
"Va che dico a te!".
Allora mi accorgo che mi stava parlando.
"Emh, sì, certo, tieni!" E gli pongo l'accendino.
"Grazie Roshelle" Mi risponde.
"E tu come fai a sapere il mio nome?!"
Chiedo confusa e anche un po' spaventata.
"È scritto sul tuo libro."
Divento rossa per l'imbarazzo.
"Giusto, che scema!"
"Tranquilla." dice mentre accende la sua sigaretta.
"E tu, sei...?" domando.
"Cole."
"Bel nome.", segue un'attimo di silenzio e decido di intervenire.
"Frequenti la Brighton?"
"Sì."
"Anche io, ma non ti ho mai visto in giro."
"Non mi stupisco"
"Che intendi?"
"Scommetto che stai sempre con la testa sui libri"
"Mi stai dando della secchiona?"
"Non è così?"
"Beh...studio per assicurarmi un futuro."
"Ah sì?"
"Sì."
"Allora vieni a darmi un paio di ripetizioni, visto che ti ritieni tanto brava."
"Se insinuerai ancora che sono una "secchiona", puoi anche scordatelo!"
"Scusa tanto, principessina."
Restiamo in silenzio un paio di secondi.
"Te lo fai un giro?" Mi propone.
"Ho lezione."
"Anche io."
"È vorresti saltarla?"
"Può essere."
"Non mi sembra una buona idea. Scusami ma devo proprio andare."
"D'accordo. Vediamoci uno di questi giorni."
Mi sta davvero proponendo di uscire?
"Quando?"
"Sabato? cinema e poi vieni da me."
"Andata."
"Ti do il mio numero." dice, mentre lo scrive sullo scontrino del mio panino.
"Ora devo scappare."
E corro via, felice.