Capitolo 3

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Ho atteso una sua chiamata per tutta la settimana, ma nulla.
Sono comunque entusiasmata per il weekend,
anche se prima dovrò affrontare questo venerdì di fuoco.
Devo sopravvivere a tre ore di biochimica e due di matematica. Ce la posso fare.
Prima di entrare in classe, due mani forti e delicate, mi prendono per i fianchi e mi fanno girare.
Incrocio lo sguardo di Cole.
"Non si saluta?"
Mi ha spiegato che secondo lui, le sono passata di fianco, senza calcolarlo.
Allora, rimedio: "Giorno".
Accenna un sorriso e poi sparisce tra la gente nel corridoio.
Hellen esulta e mi abbraccia congratulandosi con me.
Mi ero dimenticata di parlarle di Cole.
Inizia a tempestarmi di domande sul "ragazzo belloccio", il soprannome che gli ha dato, senza ottenere nessuna risposta, perché la campanella mi interrompe.
"Dopo ti spiego, Helly."
"Va bene."

Non riesco a smettere di pensare al gesto di Cole.
Ci siamo scambiati due parole e, dopo essere scomparso per una settimana, se ne esce così.
Torno a casa ancora incredula.

Stasera ho casa libera: i miei hanno deciso di concedersi una vacanzina questo weekend, per staccare un po' dal lavoro.
Ho invitato qui Hellen, per non rimanere completamente sola.
Preparo birra, popcorn e Netflix.

Sono le nove e Helly suona al campanello, le apro e ci buttiamo sul letto, cariche, pronte per la serata "Netflix".
Squilla il mio cellulare.
È Cole.
"Pronto?"
"Oi. Ti ho chiamata per avvisarti che domani Jason darà una festa a casa sua, per le undici e mezza."
"Quindi niente cinema?"
"Niente cinema. Ti passo a prendere alle undici e un quarto?"
"D'accordo."
"Dormi che domani si fa bordello."
Attacca.

FINCHÈ NON SEI ARRIVATO TUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora