Vinci o muori

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9. VINCI O MUORI.


-Che il mio nemico abbia la forza e che viva a lungo, affinché possa assistere al mio trionfo.-


(Napoleone Bonaparte)




Roxy storse il naso a quella notizia: un messaggio di Savannah le comunicava che avrebbe trascorso l'intera giornata con Octavius. Era comprensibile dal momento che quella sera si sarebbe tenuta la premiazione per il Pulitzer e il presidente avrebbe dovuto accogliere i candidati la mattina stessa. La cerimonia avrebbe avuto luogo presso il 620 Loft & Garden all'interno del Rainbow Room, che offriva una delle viste più splendide di tutta New York. Si erano svegliati presto ed erano tornati nell'attico di Theo e Aranel, la quale si stava preparando per la giornata, mentre Scott e Stiles si erano trasferiti a casa di Mason e Corey.


"Perché quella faccia? Qualcosa non va?" domandò Theo, mentre si versava la centesima tazza di caffè.


"Savannah deve stare con Octavius tutto il giorno perché ovviamente il presidente deve sbandierare la bella mogliettina a tutti."


"I sentimenti contano poco ora come ora, Roxy. Cerca di restare concentrata."


Il computer emise un bip, Roxy si fiondò sul divano per controllare la natura di quel segnale.


"Abbiamo un problema! Octavius ha comprato due biglietti aerei per la Malesia."


"Che bastardo!" mormorò Theo, leggendo sullo schermo che la coppia sarebbe partita l'indomani all'alba.


"Che sta succedendo?"


Entrambi si voltarono verso la porta del bagno: Aranel stava camminando verso di loro con indosso l'accappatoio e in testa un asciugamano come turbante. A Theo fece male il cuore darle l'ennesima pessima novità.


"Octavius e Savannah domani partiranno per la Malesia."


"No, no, no! In Malesia nessuna giurisdizione può toccarli e lui non potrà essere arrestato!"


Aranel diede un pugno sul cuscino del divano, era nervosa e frustrata, una combinazione letale. Theo le mise una mano sulla spalla per lasciare qualche carezza.


"Il nostro piano funzionerà prima che abbiano la possibilità di partire. Abbiamo poco tempo, è vero, ma possiamo farcela."


"Sei sicuro? Io ho qualche dubbio." Fece Roxy, richiudendo il PC. Aranel sospirò e si massaggiò le tempie.


"Dobbiamo sbrigarci. Io e Nadia abbiamo appuntamento al Rainbow Room con il signor Bennett tra un'ora, ci sarà anche Octavius e potremo spiarlo. Voi assicuratevi che per stasera sia tutto pronto."


Theo seguì Aranel in camera, doveva essere certo che lei fosse pronta a tutto. La ragazza si stava già infilando un abito di cotone bianco per poi calzare un paio di sandali di cuoio.


"Va tutto bene?"


"Cos'è che vuoi chiedermi davvero, Theo?"


"Voglio sapere che riuscirai a gestire la rabbia quando incontrerai Octavius più tardi."


Aranel si stava coprendo le labbra con un tenue rossetto rosa, poi illuminò gli occhi con un filo di ombretto argentato e li cerchiò con la matita nera.


"Ce la posso fare. Non lo ucciderò davanti a tutti, se è questo che intendi."


Theo l'agguantò per il gomito, prima che si chiudesse di nuovo in bagno, e la voltò verso di sé.

A touch of light 2 || Theo Raeken Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora