"É tempo di cambiare" mi scriveva, ed io immancabilmente l'ascoltavo ma non capivo, cambiare cosa? infondo non le mancava niente, apparte il suo Moralista , decise un giorno di rinnovarmi, mi inseri il una copertina, blu, ricordo bene, ci scrisse su il suo nome, e mi intitoló "Diario di una principessa" e sul retro mi incise
"essere immaturi, significa esser perfetti "
Oscar Wilde.
Era il suo scrittore preferito aveva tutti i suoi libri, conosceva tutte le sue citazioni, forse lo amava perché era un po simile a lui, un po pazzo e stravagante, decise anche di prendermi e scrivere su di me al contrario, mi scrisse iniziando dall' ultima pagina e venendo verso l'interno, inizió proprio così.
"Ehi, questa sera mi sento strana, per questo sto scrivendo al contrario, in fondo questo é il mio diario, e posso farci un po quel che voglio, oggi non so proprio come descrivere il mio stato d'animo, l'unico agettivo che mi si addice é "strana".
Tutto é dovuto ad un piccolo particolare, che continua a frullarmi in testa, un piccolo chiarimento che forse non ci siamo mai dati.
Ricordi quell'estate al mare? Bene ci incontrammo per caso dopo il nostro litigio, e tu avevi davvero voglia di vedermi dicevi di volermi dare qualcosa, non so bene, Immagino fosse una menzogna solo per incontrarmi, ma va bè, decisi comunque di incontrarti.
Forse non ci crederai, ma ti darà di assurdo, ti racconto tutto dall'inizio.
Quella fatidica sera stava per arrivare, mi ero truccata giusto un po' messo i miei soliti pantaloni neri, e quella maglietta XXL di topolino che tanto ti piaceva, scendo e mi arriva una chiamata, immersa nei pensieri, in cui ovviamente c'eri tu, risposi al telefono, e era il mio amico, che doveva uscire con me, e in una telefonata rapidissima mi dice "ci vediamo in piazzetta" ero strafelice e straconvinta che fossi tu. Impaurita e in ansia nel rivedere quegli occhi che tanto mi facevano morire, mi diressi in piazzetta, e vidi arrivare lui, Luca l'amico che mi aveva chiamato.
E io subito nella mia mente "e lui? Che cazzo ci fa qua?" Si dirige verso di me è mi dice con aspetto sfacciato "cos'è quella faccia? Sembri quasi sorpresa!" Ed io facendo l'indifferente, gli risposi in modo scherzoso.
Aspettavo in ansia la tua chiamata, speravo sul serio che l'avresti fatto, speravo sul serio in un ritorno.11:30
Mi stavo ritirando e poi *sbam* spunti tu! Vabbe poi il resto della storia la sai no? la tua lettera, i miei pianti.
L'unica cosa che continua a frullarmi in testa é il perché?
Perché? Davvero quel giorno volevi incontrarmi? Perché non mi hai chiamata? Sono tante le domande che mi frullano in testa, al quale spero solo di avere una risposta, e smetterla finalmente di tormentarmi!
Devo smetterla di farmi del male, ormai è tempo di cambiare!Continuava a ripetermelo all'infinito, forse lo faceva anche per convincere se stessa, sapeva che tutto era complicato, era un enorme voragine di confusione che non faceva altro che confonderla.
Aveva deciso così, avrebbe sconvolto se è la sua insignificante vita.
Avrebbe portato me, sempre al suo fianco, io sarei stato il "testimone" dei suoi mutamenti.
STAI LEGGENDO
diario di una sedicenne
Teen Fiction... è iniziato tutto un folle mercoledì, a sconvolgere la vita di una sedicenne e a farla innamorare per la sua prima volta.