''E che hai fatto quando lo hai visto?'' mi dice Elena dopó qualche minuto quando le mie lacrime stanno per finire
''Nulla sono scappata in macchina e sono tornata a casa '' dico tra gli ultimi singhiozzi
''Ma ti guardava?'' mi domanda preoccupata
''Mi fissava che è diverso '' rispondo
''Ma era solo o con chi?'' chiede curiosa
''Con un gruppo di ragazzi e ragazze ma non so se erano del nostro gruppo o meno, fatto sta che guardavano tutti me e lui, forse ricordandosi di quella coppia'' dico mentre penso
''Mmm, senti va mangiamo che è meglio e non pensarci magari è stato solo un caso'' mi consiglia con il suo solito sorriso
''Si hai ragione, su chef mi serva il piatto del giorno '' dico ironica
''Ma certo cliente'' e scoppiamo entrambe a ridere e a parlare del più e del meno e io mi rendo conto sempre di più di quanto bene ci vogliamo da ormai 14 anni, e di quanto ci tenga alla mia salute e a tutto quello che fa per me ogni giorno.
''Amo vado a lavoro torno per le 8 ma mangio qualcosa a lavoro '' dico mentre esco di casa
''Va bene, come mai così presto?'' mi domanda confusa
''Che domande mi fai amo, stasera gioca la Juve'' dico ridendo
''Ah già la tifosa numero 1, vai a lavoro muoviti va''
''Ti amoooooooo'' urlo mentre chiudo alle mie spalle la porta
Al contrario oggi sono in orario, solo per poter tornare a casa in tempo per la partita farei di tutto, e poi stasera non voglio proprio perdermela
''Buongiorno signora, come va?'' dico mentre entro nel locale con la mia titolare che mi guarda un po' storta
''Buongiorno Aria, oggi hai una brutta cera tesorino'' mi dice forse accorgendosi che il mio buongiorno non era proprio uno dei più allegri che gli avessi detto
''Niente signora Rita, molto stanca tutto qua '' affermo io
''Eh ma io te lo dico sempre che studi troppo gioia'' classica frase che mi dice quando mi vede giù, alla milanese insomma
E se nella vostra mente vi stiate dicendo ''lo vorrei io un capo così'' non è sempre così, oggi sono in orario, ma quando arrivo in ritardo non è proprio quello il saluto che mi rivolge
In ogni caso in questo locale mi trovo molto bene, non mi spiace il mio lavoro, e non mi posso lamentare né di orari né di busta paga, ne tanto meno dei miei datori di lavoro, una donna che con i risparmi di una vita di coppia lascia il suo lavoro, per far realizzare il più grande sogno del marito barista, ovvero aprire un locale tutto loro, e ovviamente hanno coinvolto anche i figli nel loro grande progetto. E ovviamente un grandissimo successo, conosciuto in tutta Milano e non solo.
Insomma non mi fanno mai mancare nulla e a volte il lavoro per me è un momento per staccare la spina
''Buongiorno bella, oggi in orario stranamente'' mi dice il signore Alberto mentre mi viene in contro con il grembiule che prontamente indosso dopo avergli dato la mia borsa
''Eh già signore, ma le voglio ricordare che stasera gioca la nostra magica Juve'' affermo facendogli l'occhiolino e lui prontamente scoppia a ridere
''Eh già stasera '' dice Luca mentre mi viene incontro e mi da un bacio sulla guancia e senza farsi notare dai suoi genitori mi sussurra
''Se ti va puoi venire da me a vederla la partita'' no Gesù basta non ce la faccio più, Luca è un bravissimo ragazzo, e anche piuttosto bello, gioca a calcio e la mia passione per i calciatori è risaputa, ma non è per niente il mio tipo, quando parla mi fa venire il diabete, è troppo romantico e sdolcinato io non ce la faccio proprio
''Magari un'altra volta dai, oggi sono proprio esausta'' gli dico con gli occhioni dolci
''Tranquilla'' mi dice con un po' di tristezza in volto, mi dispiace un casino per farlo sentire così ma io non ci riesco proprio
''Lasciami stare la principessa'' dice Martina, sorella maggiore di Luca e un'ottima compagna di sbronze
''Amore mio'' dico mentre la abbraccio
(Stagione 2014-2015)
La partita è finita con 2-0 per la mia mitica Juve, Vidal e Llorente, con un giallo del mio campione, Marchisio a cui tengo veramente da tanto
Ma il famoso Dybala, che ora ho scoperto chiamarsi Paulo, e che sa poco e niente l'italiano date le interviste, ha giocato tutta la partita e devo dire che alla Juve potrebbe veramente fare comodo
Apro Instagram per vedere i post relativi alla partita postate dai miei giocatori e già che ci sono digito sulla tastiera del cerca ''Paulo Dybala'' e inizio a seguirlo
Oggi è una bella giornata qua nella mia Milano, ma qualcosa che già alle 8 del mattino deve andare male non manca mai
Lo schermo del mio cellulare si illumina e inizia a squillare e mi avvicino per vedere chi sia
Leggo ''Mamma''
Oddio che cosa sarà successo
<Pronto mamma dimmi>
<Aria ciao>
<Ciao mamma che succede>
<Niente era un po' che non ci sentivamo >
<Hai ragione come va?>
<Io come al solito, a te come va?>
<Ma si normale dai>
<Quando vieni a trovarmi qua a Verona, da papà sei andata un mese fa e a me non vedi da giugno>Eccola che sa come farmi girare le palle di prima mattina
<Senti mamma Pavia è più vicina di Verona e anche più accessibile, non mi fare storie>
<Lo so ma mi manchi, devi pensare anche agli altri qualche volta>
<Io ho scelto di farmi una vita mamma>inizio ad alzare il tono di voce
<Tu non mi appoggi tutt'ora, mi dici anche se avessi tempo dove troverei la voglia?><Ma non ci pensi che ci sto male anche io?>
<A cosa mamma, ad aver lasciato papà a casa da solo appena me ne sono andata?>
<Aria ne abbiamo già parlato di queste cose parliamo di altro per favore>
<Io non riesco a parlare di nient'altro mamma, io quello che hai fatto non te l'ho ancora perdonato del tutto>
<E allora dimmi come faccio a farmi perdonare e a far tornare le cose come una volta?>
<Hai voluto fare come volevi, ora non si può tornare indietro, e in ogni caso farmi una testa così per farmi venire da te quando sai che non ho tempo non é il modo giusto>
<Ma Aria>
<Ma niente mamma, ora devo andare a lezione, ci sentiamo un'altra volta>
<Va bene Aria, mi raccomando attenta a quello che fai>
<Ancora con questa storia mamma mi sembra di ripetere sempre le stesse cose ogni volta che mi chiami dio santo, ti ho già detto che sono cambiata e che ho lasciato perdere quel mondo, detto ciò non aspettarti una mia chiamata>
<Ma Aria>
E butto giù
Mia mamma non la sopporto, lei si è trasferita a Pavia da Verona dopo il matrimonio con mio padre e poi sono nata io, fin lì tutto normale finché non ho voluto trasferirmi a Milano da sola con Elena che e entrambi conoscevano benissimo, inoltre Milano e Pavia non sono molto lontane.
Mio padre mi aveva sempre dato il suo appoggio nel mio progetto, mentre mia madre mai, così quando mi sono definitivamente trasferita a Milano lei ha preso e se ne è tornata a Verona dai miei nonni abbandonando mio papà
E no non la perdonerò mai per quello che fatto a me e a mio padre.
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| Salvami tu |-Paulo Dybala
ChickLitAria una ragazza di 20 anni, studia moda a Milano. Per vivere lavora in uno dei locali più frequentati del centro della città. Abita con la sua migliore amica, l'unica della quale negli anni ha imparato a fidarsi. Di ragazzi non ne vuole sapere, ha...