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Ettore seduto in un tavolino all'angolo con davanti un drink pieno e un bicchiere vuoto
Non ci voglio credere vuol dire che c'è anche Giulia?
Oltretutto sapendo anche che lavoro qua?
Non sarà questo a rovinare la serata
"Aria tavolo 21 hanno finito vai a prendere i bicchieri per favore" mi dice un mio collega
"Si vado subito"

"Como lo fueron?" (com'erano?) Chiedo gentilmente
"Todo perfecto linda" (tutto perfetto bellissima) mi risponde Paulo con un sorriso stupendo
E con le guance rosse metto delicatamente i bicchieri sul vassoio
"Ustedes quieren algo más?" (Desiderate altro?) Domando nel caso del bis
"Nono, no queremos estar borrachos" (no, non vogliamo ubriacarci) mi dice il fratello scatenando le risate di tutti
"Yo quiero un cocktail para dos" (io voglio un cocktail per due )dice lasciandomi senza parole, intente condividere con me?
"Vale, lo traigo ahora mismo" ( bene lo porto subito) dico dirigendomi velocemente a recapitare l'ordine da Martina
Mentre faccio gli appena due metri che separano il bancone dal tavolo vedo la scena la vedo bene
Giulia vestita e truccata esattamente come poche ore prima seduta lì, in braccio a Ettore che pomiciano, ma io riesco a vedere solo una cosa, ha in mano una banconota
Mentre li fisso, Ettore mi vede e mi fulmina con quei due occhi azzurri

"Marti mi ha chiesto un cocktail da condividere, CON ME" dico con entusiasmo cercando di scordarmi di tutto
"Ah signore vedi di non ritrovarti ubriaca che se no mia mamma ti uccide"appena pronuncio queste parole mi sento afferrare di forza prima nei fianchi e poi alla gola
"Lasciala giù" urla Martina mentre arrivano tutte le guardie e la clientela si gira a guardare
"Fottiti, lei é mia" risponde prontamente Ettore

E mentre le guardie cercano di togliermi da un uomo di un metro e novanta e superpalestrato senza successo sento qualcosa di freddo alla gola

"Se non vi allontanate la uccido" non riesco nemmeno a piangere
L'unica cosa che riesco a fare é girarmi per poterlo vedere in faccia
"La tua amica é veramente una troia, pensavi che non mi avrebbe detto niente, tu forse non hai ancora capito che tu sei mia" mi urla in faccia
"Tu sei solo un gran bastardo, fatto e fuori di testa" e sento un bruciore alla base del collo
Quando finalmente le guardie riescono a staccarmelo dal collo riesco a vederlo bene negli occhi
Quegli occhi che ho amato così tanto e ora così rossi e così diversi
Ho ancora la forza di sferragli un pugno diretto in faccia e vedere i suoi occhi impazzire e il sangue uscirgli dal naso con le guardie che a forza lo portano via e lo portano nella macchina dei vigili

Vedo solo la faccia di Giulia che piange e cerca di venirmi in contro ma scappo e me ne vado nel bagno del personale
Andare via non é da me
Mi guardo allo specchio con il mascara colato, il rossetto sbavato e quel taglio fortunatamente solo superficiale ma che perde sangue
Mi butto per terra é l'unica cosa che riesco a fare
Vorrei solo chiamare Elena e tornarmene a casa
Ma qualcuno bussa alla porta
"Non voglio vedere nessuno" urlo piangendo
"Aria" ma Chi é che dice Aria cosí?
"Aria puedo entrar?" É Paulo
Gattono fino alla porta strusciandomi sul pavimento e giro la chiave
Non so perché ma voglio vederlo
Apre la porta e la cosa che vedo per prima sono quegli occhi verdi e un sorriso
Anche nei momenti peggiori io guardo sempre i particolari
Sorridere ad una ragazza che sta piangendo su un pavimento di un bagno con del sangue sulla gola dopo che un ragazzo voleva accoltellarla non é da tutti
Apre la porta e si stende di fianco a me sempre sorridendo
Facendo ridere anche me
"Vuoi un abbraccio?" Riesce a dirmi
"Si" é l'unica cosa che riesco a rispondere a singhiozzi
Lo abbraccio più forte che posso, respiro il suo profumo che non ho mai sentito prima
Si stacca dopo qualche secondo
"Ti aiuto a lavarti"
Così mi accompagna al lavandino e mi aiuta a lavarmi la faccia e il collo
"Ti accompagno io a casa" mi dice
"No figurati Paulo c'è la faccio"
"Non era una domanda, claro?!" Adoro quando gli scappa qualche parola di spagnolo
"Va bene"
É così dopo essermi un po' sistemata usciamo insieme dal bagno
Ho paura a tornare a casa
Ettore non é mai solo
Mi accompagna nella sua macchia (niente popo di meno che una Maserati sobria)
"Come fai ad avere qua la macchina?" Gli chiedo istintivamente
"No es mi coche" (non è la mia macchina)
"Ah ok" rispondo un po' fredda data la sua risposta
"Tranquila" detto in spagnolo suona ancora più rilassante e mi poggia la mano sulla coscia e la massaggia lentamente
"Paulo ti spiace se chiamo un'attimo la mia coinqui..." non faccio in tempo a chiamare che mi arriva una chiamata da lei
Nel frattempo stiamo entrando nella stradina dove c'è il mio appartamento
"Ary non venire a casa fermati a dormire da un'altra parte"
"Va bene notte amore mio"
"Notte vedrai che andrà tutto bene"
Elena ancora una volta mi salva da tutto
"Qué pasa?"(che succede?)
Mi chiede mentre ci avviciniamo a casa
"Torniamo indietro Paulo"
"Cómo?"
"Sono tutti li dobbiamo andarcene"
É mentre fa una manovra azzardata
"Quién?" (Chi?)
"I suoi amici Paulo, sono un gruppo e non si abbandonano mai"
"E come fanno a sapere dove abiti?"
"Poi ti spiego ora andiamo via per favore"
"Tranquila" mi dice sorridendo

"Ti porto al mio hotel"
"Gracias"
"De nada niña" oh mamma com'è dolce

Arriviamo in hotel e andiamo in ascensore
Ci appoggiamo distanti nella parete opposta a quella con uno specchio
Sono stanchissima e quasi non mi reggo in piedi
"Cómo estas?" (Come stai?)
"Male Paulo, malissimo" gli rispondo guardandolo dallo specchio
"Quieres dormir sola?"
Con tutto quello che é successo ho proprio bisogno di stare un po' sola ma con lui é diverso
"Si" ma perché ho risposto si?
"Bien"
Arriviamo al quinto piano dove ci sono le camere
"Io dormo con mio fratello ma stanotte dormiamo tutti con il mio migliore amico così puoi stare tranquilla" mi dice in un perfetto italiano
"Grazie mille"

Entro in camera e gli auguro una buona notte
La prima cosa che faccio é aprire la portafinestra che dà sul balcone
Siamo a novembre ma ho bisogno di fresco
Mi spoglio di tutto e resto in intimo tra i miei pensieri sul balcone
Rassicuro Elena con un messaggio e appoggio le braccia sul bordo del balcone
Le lacrime vengono da sole
Iniziò ad urlare e butto a terra tutto quello che c'è sul balcone, fortunatamente solo due sedie e un tavolo
Credo che le mie grida si sentano ovunque
É la porta si apre
Mi sono dimenticata di chiuderla a chiave
É la paura mi assale

| Salvami tu |-Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora