"E Fluctibus irruit in hostem"

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La Spezia, Raggruppamento subacquei e incursori Teseo Tesei.

Paolo Grazielli, tenente di vascello incursore della Marina militare Italiana, entrò nell'ufficio del comandante della caserma. L'edificio era uno dei pochi ad essere ancora agibile dopo gli attacchi Atlantidei. Li trovò Francesco Versino, anche lui tenente di vascello, ma dei palombari. I due si erano laureati entrambi all'Accademia di Livorno, entrati nel Comsubin ottennero con successo i rispettivi baschi verde (degli incursori) e blu (quello dei palombari). "Che ci fai qua?" chiese Paolo. "Credo lo stesso che ci fai tu" rispose Francesco. "Grazielli e Versino" chiamò una voce dall'interno dell'ufficio. I due entrarono e si trovarono davanti l'ammiraglio Gianmicheli, capo di stato maggiore della marina militare italiana. Balzarono sull'attenti ed esclamarono "comandi". "Comodi signori. Sedetevi" i due si sedettero di fronte alla scrivania. E la porta venne chiusa dietro di loro.

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