Ultima Speranza

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Un mese dopo.

New York
"Warthog 1-1, ho il bestione a tiro, sgangio" l'A-10 sganciò una bomba sul Mostro gigante che però ne rimase appena ferito "Wathog 1-1, bersaglio non abbattuto". Nel frattempo tra le strade della città diverse squadre di Marines e dell'esercito fronteggiavano gli atlantidei, a Time Square una squadra di marines, indietreggiava sotto il tiro delle non meglio precisate armi atlantidee, che sparavano dei dardi, probabilmente velenosi a velocità simili, se non uguali a quelle delle normali armi da fuoco. "Stanno arrivando i rinforzi sergente" gridò uno dei militari della squadra quando vide un carro armato Abrahms in arrivo. Il carro superò la squadra di Marines e si posizionò davanti a loro, aprì il fuoco contro i nemici a piedi e contro quelli che sembravano mezzi da combattimento Atlantidei. Mentre il carro faceva fuoco col cannone e con la calibro 50, i Marines si spostarono sui fianchi in modo da aprire la formazione. I colpi volavano dappertutto, ma i Marines non si ritirarono. D'un tratto il gigante, spuntò dietro un palazzo, afferrò il carro e lo scaraventò lontano, costringendo i marines alla ritirata.

Chicago, sede provvisoria delle Nazioni Unite

"Procuratore, mi permetta di esporre la mia soluzione alle Nazioni." disse la dottoressa McArthur al procuratore generale delle Nazioni Unite. "Dottoressa, in quella sala, tutti vogliono delle soluzioni e alla svelta. la proposta che mi fa lei non sappiamo nemmeno se può funzionare, si basa su delle leggende" rispose il procuratore in maniera decisa "Atlantide stessa si basava su delle leggende, la porta di Atlantide era una leggenda e vogliamo parlare dei kraken?! Non credo che ne avesse uno nell'acquario in salotto". Il procuratore la guardò, tirò un sospiro e disse "e va bene. ma se non accetteranno se ne faccia una ragione". La dottoressa lo ringraziò e lo seguì nella sala riunioni.

All'interno della sala, si sentiva un continuo parlare, i rappresentanti delle varie nazioni continuavano a discutere di ciò che stava succedendo. Come New York anche altre città erano state attaccate, tra queste Lisbona, Miami, Rio De Janeiro e anche città che non si affacciavano sull'atlantico come Tokyo, Honolulu, Napoli, Livorno e tantissime altre. Finalmente entrò il procuratore generale che diede inizio alla riunione. "Signori, silenzio per favore. Sappiamo tutti che la situazione diventa sempre più drastica ogni minuto che passa, mentre noi parliamo le nostre forze cercano di contrastare il pesante attacco da parte degli Atlantidei in diverse città del globo. Siamo qui per trovare una soluzione e vincere questa guerra. È qui con noi la dottoressa McArthur, archeologa e colei che forse conosce meglio Atlantide qui dentro. La Dottoressa ha insistito perche le permettessi di esporre alcuni elementi che ci dovrebbero permettere di eliminare o per lo meno indebolire la minaccia. Passo ora la parola a lei, che chiarirà meglio quanto appena detto." la dottoressa salì sul podio dove il procuratore aveva appena detto queste parole e prese lei stessa la parola "buongiorno a tutti. Ringrazio innanzi tutto il procuratore generale per questa opportunità. Senza dilungarmi troppo. Sappiamo benissimo tutti che il maggior problema è portato dai mostri giganti, anche noti come Kaiju (dal giapponese), che supportano gli eserciti Atlantidei. Ebbene, come potete vedere dalle immagini sullo schermo, Gli atlantidei, controllano questi mostri da un vero e proprio centro di comando, situato nei sotterranei della città. Il punto è che se si riuscisse a distruggere o comunque mettere fuori uso questo centro, si riuscirebbe anche a togliere agli atlantidei il controllo su queste creature, e di conseguenza darci una possibilità di mettere fine a questa guerra." La dottoressa si fermò, per cercare di capire come la stessero prendendo i capi di stato. Dopo qualche secondo il silenzio fu rotto. "Mi scusi Madame" iniziò il presidente Francese "come facciamo ad essere sicuri che questa cosa sia effettivamente reale? insomma, nessuno è mai stato ad Atlantide per accertarlo" la dottoressa rispose esattamente come aveva risposto al procuratore generale qualche minuto prima. Si discusse a lungo di questa possibilità, fino a quando non venne il momento di valutare il da farsi.

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