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Albus Potter era bello e dannato, con quei suoi occhi verdi e spenti, una sigaretta sempre a penzolare dalle sue labbra carnose e i capelli neri scompigliatissimi. Tutte le ragazze volevano portarselo a letto, ma correva voce che stesse aspettando la persona giusta. Aveva la fama del bullo, era raro incontrarlo nei corridoi senza la sua banda al seguito. Aveva tante prede preferite, soprattutto secchioni senza una vita sociale, ma la persona che preferiva picchiare nelle docce dopo agli allenamenti di calcio era sicuramente Scorpius Malfoy, il solito ragazzino nerd con gli occhiali neri e i capelli mai fuori posto. 

L'ultima volta che lo aveva picchiato era stato il giorno prima, gli aveva lasciato un gran livido sullo stomaco. Non sapeva nemmeno perchè lo picchiava, forse lo aveva guardato troppo mentre passava nei corridoi, o forse si era scordato di pagargli la merenda, come tutti almeno una volta erano tenuti a fare, quando si era trasferito con la famiglia lì.

Quel giorno Albus era solo e gli capitò di dover correre al bagno. Dopo essersi liberato la vescica uscì dal cubicolo e quasi si scontrò con un piccolo uragano biondo dagli occhi azzurri come l'oceano. -Io-io scusa n-nnon vol-volevo-

 Albus sapeva che Scorpius balbettava solo quando era a disagio, come sapeva della sua voglia dietro l'orecchio sinistro che continuava a coprire con il ciuffo biondo, del fatto che odiasse le patatine fritte delle buste ma amasse quelle preparate dai kebabbari dietro scuola, come sapeva dell'amore incondizionato che provava per la scrittrice Virginia Woolfe. come sapeva del diario su cui scriveva frasi e poesie (una volta il biondo lo aveva lasciato sul banco durante l'intervallo e Albus, da bravo curiosone, lo aveva sbirciato). Sapeva della passione per il disegno, delle lucine appese nella sua stanza assieme alle polaroid di una vacanza in campeggio. Sapeva molte cose che gli altri non notavano.

Ma aveva paura. Paura che tutte queste cose fossero intese come un interesse da parte dei suoi compagni di classe. Scorpius rabbrividì, mentre Albus si allontanò quasi correndo, dopo aver spintonato via l'angelo biondo.


L'angelo e il diavolo, ecco cos'erano. Due anime destinate ad unirsi, prima o poi.


Albus si rifugiò dietro l'angolo, accese una sigaretta, aspirò forte. Nemmeno il fumo lo calmò. Buttò via la sigaretta appena accesa e ritornò di corsa in bagno. Udiva solo silenzio. Poi sentì un piccolo singhiozzo. Camminò piano fino all'ultimo cubicolo. Il ragazzino non aveva chiuso la porta, quindi Albus la spinse. Scorpius aveva tolto gli occhiali e gli occhi pieni di lacrime sembravano ancora più luminosi. Ma non fu quello che Albus notò: Scorpius brandiva una lametta sporca di sangue, le braccia erano piene di cicatrici, alcune vecchie, altre ancora rosse e altre ancora piene di sangue. Albus si accasciò per terra.

Non ci mise molto a riprendersi. Con un intero rotolo di carta igienica tamponò le ferite del biondo, poi cercò nella cassetta del pronto soccorso delle garze e il disinfettante. Riuscì a mantenere una calma che per una persona che aveva assistito ad una scena simile era difficile mantenere.

Riuscì a sollevare il ragazzino, troppo magro, troppo fragile, tra le sue braccia. Lo portò a casa sua.

-Tu stanotte dormi qui, con me- sussurrò. Si era reso conto appena in tempo che Scorpius non riusciva più a sopportare quella vita, con la madre scomparsa quando aveva otto anni e il padre drogato, il bullismo, l'autolesionismo. 

E si era reso anche conto che Scorpius era bellissimo mentre dall'altro lato del letto lo guardava senza parlare, perchè i silenzi valevano più di mille parole.


-Non ci sono scuse per ciò che ho fatto. Spero che tu un giorno o l'altro possa perdonarmi per ciò che ti ho provocato.-

-Io ti ho già perdonato.-sussurrò il biondo.

Albus lo attrasse a sé e lo baciò. Perchè ora tutto era giusto, tutto aveva un senso. E lui era pronto a scoprire se stesso.



Sono tornata. Era tantissimo che non usavo questo account per alcuni problemi che ho avuto con l'archiviazione delle storie. Questo account sarà da me usato solo per scrivere e pubblicare, per leggere ne userò un altro, in cui il numero di storie lette è veramente limitato. Ho poco tempo per tutto quest'anno, dato che sono in quarta superiore e i prof hanno magicamente deciso che siamo dei geni e che possiamo imparare a studiare intere pagine da un giorno con l'altro.

Vi auguro un buon fine settimana e se vi va, lasciate una stella. Ci tengo.

Oneshots e pills Scorbus boyXboyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora