capitolo 3

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Sono le 12.40 speriamo che non abbiano ancora iniziato.
Entro in sala riunioni e sfortunatamente Enrico e un uomo, che presumo sia Riccardo Niva, sono già seduti.
Enrico mi rivolge uno sguardo omicida, ma io cerco di non farci troppo caso.
<Scusate per il ritardo, ma c'era traffico> provo a dire.
<Non si preoccupi signuri'> mi dice in tono gentile il cliente.
È un signore che avrà massimo 55 anni, ma se li porta un po' male.
<Lisa siediti. Stavamo giusto discutendo sulla situazione del signore> mi fa Enrico.
<Lui ci conferma di essere innocente> inizia, ma lo blocco subito.
<Scusate, ma cosa è successo? Per quale motivo la accusano?> mi rivolgo a Riccardo.
<Mia moglie è stata trovata morta a casa nostra. Io però non ho un abili> mi risponde così.
<E dov'era?> era meglio stare zitta, perché Enrico mi guarda come se avessi fatto la domanda più stupida del mondo.
<Di solito esco la sera tardi, per rinfrescarmi un po' le idee.> Mi dice col suo forte accento napoletano.
<Ah capisco..> rispondo imbarazzata.
<Comunque ha fatto bene a rivolgersi a noi.> è Enrico a parlare stavolta e lo trovo quasi troppo gentile.
Accompagno il signore alla porta, dopo che ci siamo accordati sull'orario del prossimo appuntamento.
<Buona giornata signuri'> mi dice sorridendo prima di imboccare l'ascensore.
Torno da Enrico e lo trovo sulla poltroncina che si versa del liquore.
Me ne offre un po', ma io lo rifiuto.
Mi piace solo il vino.
<Enrico, ti senti bene?>. È nervoso, ma non capisco cosa sia successo.
<La signora trovata morta è una donna molto ricca e gli inquirenti hanno scoperto che quest'ultima, circa un mese prima della sua morte, avesse stipulato un'assicurazione sulla vita e in caso di morte tutti i suoi beni sarebbero andati al marito.>
<E non hanno figli?> gli chiedo.
<Per l'appunto. Avevano anche avuto una discussione su questo ma la madre era stata intransigente. Tutto doveva andare al marito.> mi dice.
<E perché non potrebbe essere stato il figlio?>
<Perché, al contrario del padre, lui ha un alibi. Era con la sua fidanzata nella loro casa a Mergellina.> mi risponde.
"Interessante" penso "povera donna".
<Ma perché sei nervoso?> Gli chiedo.
<Mio cugino sta tornando dall'Australia> mi risponde.
<E?> Domando.
<Io e lui non avevamo un buon rapporto.
Più che altro sono io che proprio non lo sopporto. Però...> Sì ferma, mi sta per confessare qualcosa che gli costa davvero caro. E so già a chi si sta riferendo.
<Però assomiglia tantissimo a Tommy. E quando lo vedo mi sembra di stare di nuovo con lui. Anche se non eravamo davvero fratelli, io gli voglio tanto bene. Però non sono nervoso solo per questo. Sono agitato perché lui ci ha sempre provato con le mie compagne. Anche se prima di te e Nina [lo dice con un filo di tristezza nonostante lo avesse tradito. Era pur sempre sua moglie!] non ho mai avuto una relazione seria. E lui, nonostante lo sapesse che dopo qualche giorno avrei lasciato quella ragazza [il solito donnaiolo] non perdeva occasione per provarci. E quindi non voglio che ci provi anche con te> dice alzando il tono di voce.
Probabilmente ora sarò rossa come un pomodoro,ha appena detto che la nostra sia una relazione seria! Non sono ancora abituata alla sua gentilezza continua.
Lui lo nota e si avvicina rapidamente al mio viso, prendendolo tra le mani e iniziando a tracciare piccoli cerchi con il pollice vicino al mio orecchio destro.
Sto perdendo il controllo, il suo dolce profumo mi penetra nelle narici e i suoi occhi chiari che mi vedono dentro. Inizia a baciarmi, e Dio, vorrei solo che il tempo si fermasse per poter continuare a baciarlo, ma come sempre il sogno si interrompe a causa di un telefono che squilla.
È di Enrico. [Sbuffo]
<Su forza rispondi> dico con tono irritato, ma lui, dopo aver controllato chi fosse stacca la chiamata e torna verso di me. Il suo tocco sulla mia pelle è delicato, intenso, dolce e ogni volta risveglia sensi che per troppo tempo hanno dormito.
So già come andrà a finire tutto questo, ma non mi voglio fermare, sono ancora troppo desiderosa delle sue carezze sulla mia guancia e dei suoi baci sulle mie labbra.
Ci fermiamo un attimo per riprendere fiato e lui mi sorride, con quel suo sorriso stupendo di cui mi sono innamorata.
<Torniamo al lavoro?> Mi propone.
<Ancora cinque minuti> rispondo io tornando a baciarlo.
Ma qualcuno irrompe nella stanza...

Non dirlo al mio capo 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora