Ormai è deciso, la prossima settimana vi sposerete, è tutto pronto!” disse papà entusiasta -“No! Non lo voglio sposare, non sopporto neanche che mi guardi, che mi tocchi, non voglio passare il resto della mia vita con lui, papà ti prego” gli dissi piangendo in ginocchi di fronte a lui stringendogli la mano “papà ti supplico come puoi volere una cosa terribile come questa a tua figlia!” continuai piangendo. –“Io so cos’è giusto per te e ti assicuro che con Chiheb starai benissimo, lui si che è un uomo non come quel ragazzino che ti sei scelta! E adesso spostati ho altro da fare” disse dandomi un calcio, mi voltai verso mamma in cerca d’aiuto, anche lei piangeva, non mi disse una parola, mi prese la mano, mi sollevò da terra e mi abbraccio. –“Mamma non voglio sposarlo! Ti prego aiutami! Salvami da questo incubo!” dissi disperata continuando a piangere. –“Figlia mia, sai che quello che decide tuo padre non può cambiarla nessuno, ho parlato più volte con lui ma non ha voluto ascoltarmi, prega e spera nel bene Leyla”. Nonostante io avessi rifiutato Chiheb al fidanzamento, papà era riuscito a parlare con la sua famiglia e ad organizzare in pochissimo tempo. Appena Ali tornò dal suo viaggio gli raccontai tutto quello che era successo in suo assenza, ma non avevo mai parlato di un matrimonio combinato con Chiheb, fino all’ultimo, non avrei mai pensato che papà sarebbe giunto a questo, avevo sempre sperato in un cambiamento anche nei momenti peggiori, non avevo mai perso la speranza e non mi ero mai arresa a costo di litigarmi tutti i giorni con lui. –“Ho bisogno di parlarti urgentemente adesso Ali, ti prego” gli dissi in lacrime al telefono –“Leyla non piangere, sai che per te ci sono sempre e non ti abbandonerò mai” a quelle parole mi si gelò il cuore, come avrei potuto dargli quella terribile notizia. Decidemmo di incontrarci alla casa abbandonata e così fu. Appena lo vidi corsi da lui e lo abbracciai forte. Lui ricambiò l’abbraccio con una stretta più forte. Stare tra le sue braccia era così rilassante e tranquillizzante che subito mi calmai. Gli raccontai tutto dettaglio per dettaglio senza trascurare nulla. –“Tu non lo sposerai mai finché ci sono io, non permetterò mai che tuo padre ti obblighi a fare una cosa che non vuoi” disse con rabbia Ali. –“Non possiamo fare nulla” dissi piangendo, ormai avevo perso ogni speranza. –“E se ci sposassimo noi adesso, prima che arrivi la data del… vostro matrimonio” –“E come facciamo?” non capivo cosa volesse fare. –“Oggi pomeriggio andiamo in municipio e ci sposiamo, solo così tuo padre non potrà più fare nulla” –“Dici sul serio?” la sua era un’ottima idea come avevo fatto a non pensarci. –“Non posso perderti, non posso vederti a fianco di un altro uomo, ti ho sempre immaginata come la mia futura moglie” disse sorridendo ed accarezzandomi la guancia asciugandomi le lacrime. Così organizzammo la nostra missione: di pomeriggio ci saremmo incontrati vicino al solito albero e come testimoni avevamo scelto Wydad e Wissem che senza dubbio ci avrebbero aiutati. Dissi a mia madre che sarei andata a trovare Wydad e così andai in camera mia a prepararmi. –“Ma… è vero che ti stai andando a sposare con Ali?” chiese incuriosita Rania. –“Shhh, potrebbero sentirti, parla piano, chi te l’ha detto?!” –“Sono andata da Wydad stamattina e mi ha raccontato tutto, speravo di saperlo da te” –“Te lo avrei detto, non volevo fare girare la voce adesso, non deve saperlo nessuno” dissi preparando la borsa. –“Ma perché lo stai facendo?” –“Devo farlo, non posso sposare Chiheb”. Improvvisamente sentimmò scricchiolare la porta e ci zittimmo immediatamente entrambe, il cuore mi stava uscendo dal petto per la paura. Corsi a controllare se c’era qualcuno ma fortunatamente non vidi nessuno, doveva essere stata la corrente. Salutai Rania e uscì di casa –“Leyla, posso sapere dove stai andando così di fretta?” chiese incuriosito papà –“Ah da Wydada, l’ho già detto a mamma, sono in ritardo, vorrei tornare prima che faccia buio” . mi lasciò andare senza problemi, sembrava stranamente tranquillo, ignorai tutti i cattivi pensieri e corsi nel punto dove ci diedimo appuntamento, salì in macchina e partimmo. Arrivammo di fronte al municipio ed Ali parcheggiò l’auto, eravamo tutti elettrizzati per quello che stavamo per fare. Scesi dall’auto, Ali mi prese per mano e ci recammo verso l’entrata con Wydad e Wissem. -“Leyla! Non è un po’ presto per andare in municipio?” avrei riconosciuto quella voce tra mille, mi voltai di scatto e mi trovai davanti papà e Chiheb. Rimasi pietrificata. –“Non riesci proprio ad aspettare eh? È più forte di te vero? Vuol dire che ti accontenterò” mi staccò la mano da Ali e la diede a Chiheb. –“No!” urlai mollando la mano di Chiheb, subito papà mi diede uno schiaffo facendomi cadere a terra. –“Leyla!” disse Ali venendo da me –“Devi lasciare in pace mia figlia! Non riesci proprio a capirlo vero?” disse papà bloccandolo e facendo segno col capo a due uomini che vennero con lui che immediatamente iniziarono a picchiare Ali –“Ali! No!” dissi rialzandomi da terra ed andando verso di lui, ma subito Chiheb mi afferrò dal braccio con forza e mi fece entrare in municipio. Wissem corse ad aiutare Ali –“Lasciatelo stare! Giuro che vi denuncio per quello che state facendo! Salem non è così che ci si comporta” –“E’ tuo fratello che deve lasciarla in pace! Adesso spero che si dimenticherà di mia figlia! Ragazzi basta così spero che abbia imparato la lezione!” vidi attraverso il vetro della finestra Ali che perdeva sangue dal naso e non riusciva a rialzarsi da terra, non potevo smettere di piangere, stavo per impazzire, aprì la porta per uscire ma venni bloccata da Chiheb –“Ti prego lasciami! Non lo vedrò mai più, ti prego Chiheb!” lo supplicai in lacrime –“Vai…” disse mollandomi. Corsi da Ali, gli strinsi la mano e continuai a piangere accarezzandogli le ferite che aveva sul viso. Lui non capiva niente, le botte lo avevano frastornato, apriva gli occhi e li richiudeva, borbottava, non capivo cosa stesse cercando di dirmi, sentivo la sua mano stringere la mia. –“Perché zio! Guarda quanto si amano! Perché non permetti loro di stare insieme!” disse Wydad a papà commossa. –“Non ti riguarda, vattene a casa tu e tuo marito! E tu vieni con me ti devi sposare” disse papà strappandomi via da Ali. –“Portatelo via non voglio più vederlo!” ordinò papà a Wydad e Wissem trascinandomi dentro con la forza. Dopo circa un’ira, il desiderio di papà si era realizzato, ero diventata la moglie di Chiheb. Uscì dal municipio, Ali non c’era più lì, lì dove lo lasciai prima di entrare. Avevo lo sguardo perso nel vuoto, la testa che mi stava scoppiando e le lacrime che scivolavano da sole. Chiheb avvicinò la sua mano alla mia per stringerla ma io mi allontanai continuando a singhiozzare. Tornai a casa senza dire una parola –“Che è successo Leyla! Rispondimi!” disse mamma venendo da me e scuotendomi le spalle –“Non ha niente sta benissimo, la felicità l’ha stordita!” disse papà scoppiando in una sonora risata. –“Salem non mi dire che lo hai fatto?” –“L’avrebbe dovuto fare comunque, una settimana prima, una dopo, non c’è differenza”. Lasciai papà e mamma litigare e salì in camera mia. –“Leyla tutto apposto? Che è successo?” disse Rania vedendomi entrare in camera. Io non risposi, mi sdraiai sul letto tenendo gli occhi aperti e continuando a piangere in silenzio. –“Papà ci ha sentite parlare prima… era dietro la porta, mi dispiace Leyla” disse Rania abbracciandomi. Scoppiai a piangere. Ormai non c’era più nulla da fare, avevo perso Ali per sempre, la felicità che avevo iniziato a provare con Ali si era volatilizzata. Continuai a piangere senza fermarmi un attimo, preferivo morire più che soffrire così e vivere con una persona che non ho mai amato e che non amerò. Avevo perso ogni speranza, ero destinata a stare con Chiheb, era destino, era scritto, Ali era stato un bel sogno che stava scomparendo nel nulla.
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La ragazza dal viso coperto
DragosteSalve ragazze! Ho ritrovato la storia che avevo pubblicato tempo fa "la ragazza dal viso coperto" la sto ripubblicando per tutte quelle che la volevano leggere e non l hanno trovata ^^ buona lettura