Capitolo 1

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Il riccio alla guida premeva con forza il pedale dell'acceleratore, come se quell'auto evidentemente di seconda mano, rubata poco prima, avesse potuto raggiungere la velocità da lui desiderata.
Le urla dei suoi compagni, che lo spronavano ad andare ancora più forte, non aiutavano affatto lo stato di ansia in cui si trovava.

I cuori dei cinque ragazzi, fin troppo giovani per la situazione che si trovavano ad affrontare, battevano nelle loro casse toraciche a ritmi che mai avrebbero pensato di poter raggiungere.
Il biondo in uno dei sedili posteriori pensò di poter avere un attacco cardiaco da un momento all'altro.

<<Vi dovete tutti dare una calmata, o faremo un incidente e la polizia sarà l'ultimo dei nostri problemi!>>

Louis aveva ragione, e lo sapevano tutti, d'altronde era il più grande e anche quello con più esperienza.
Nessuno più di lui voleva togliersi da quella situazione, era in carcere da quando aveva compiuto la maggiore età, mentre prima si trovava in riformatorio.
Non ricordava l'odore della libertà, e non aveva alcuna intenzione di perdere l'unica occasione che avrebbe avuto di cambiare vita.

Gli altri erano spaventati, ma per lui era diverso, sapeva che se lo avessero trovato per lui non ci sarebbero state altre possibilità. Troppe volte aveva tentato di scappare, troppe altre era stato ammonito per il suo comportamento scorretto dietro le sbarre, neanche si ricordava quante erano state quelle in cui lo avevano sbattuto nel freddo dell'isolamento.
Sapeva quale sarebbe stato il prossimo passo, e non poteva permettere che accadesse.

<<Almeno dicci dove ci stai portando>>

Sta volta fu Zayn a parlare, anche lui sapeva mantenere abbastanza bene il controllo solitamente, ma in quel momento tutti riuscivano a percepire quanto anche lui fosse spaventato.

<<Non sono sicuro al 100% che non abbiamo qualche microfono addosso>> Il guidatore diede una veloce occhiata dallo specchietto retrovisore al ragazzo dalla testa bionda tinta seduto dietro. Era nuovo del gruppo, avevano accettato di portarlo con loro solo perché era un genio dei computer e li aveva aiutati, ma non si fidavano, sopratutto Harry <<Quindi per ora non vi dirò nulla, ma dovete fidarvi>> continuò.

Dopo quelle che sembravano ore di viaggio, l'auto finalmente svoltò in un viale lungo e sterrato, completamente ricoperto di ghiaia bianca.
Da sotto le ruote si alzò un enorme polverone grigiastro, che andò a confondere la vista del guidatore, il quale però, anche dopo anni, conosceva a memoria quel tratto di strada.
Quando l'auto si fermò Harry si giró verso gli altri, fece un cenno del capo a Zayn, che con una mossa veloce aprì lo sportello alla sua destra e spinse fuori il biondino, che cadde con un tonfo, poi richiuse l'auto e abbassò le sicure, senza prendersi la briga di accertarsi che il ragazzo a terra stesse bene.

<<Credo che sia ora che tu ci dica dove ci hai portato, Harry>>

Il più grande, dopo ore di silenzio, riprese a parlare, guardando gli occhi del riccio dal posto del passeggero al suo fianco.

Harry si fidava di Louis, più di chiunque altro, era stato il primo ad arrivare, si erano ritrovati in cella insieme, pochi mesi dopo arrivò Zayn, e in fine Liam.

<<Andiamo da mia sorella, sono anni che non la vedo, ma lei ci aiuterà, ne sono sicuro>>

Niall, rimasto fuori ma ormai alzatosi in piedi, stava battendo al finestrino del passeggero, imprecando ad alta voci e inveendo contro i ragazzi all'interno dell'auto.
Fu ignorato ancora per un po'.

The secret||N.H.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora