Capitolo 3

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Quando Niall arrivò di fronte alla stanza di Michelle si bloccò un attimo, che cosa voleva da lui? Che avesse capito? No, impossibile, era stato fin troppo bravo.

Bussò piano, e la porta si aprì silenziosa, rivelando una grande stanza dalle preti color grigio azzurre.
Al centro di essa c'era un letto King Size a cassettoni, di legno laccato nero, in fondo una grande porta a finestra dava sul retro della casa, Niall poteva intravedere il bosco da lì, dal vetro filtrava l'unica luce che illuminava la stanza.
Studiò ancora la camera da letto apparentemente vuota, era davvero grande, molto fredda, niente che potesse far capire qualcosa della ragazza: nessun quadro, nessuna foto, niente di niente.

Entrò piano, guardandosi intorno cautamente.
Non fece in tempo a girarsi che sentì una lama fredda contro il suo collo e la porta da cui era entrato sbattere con un tonfo.

<<Dimmi chi cazzo sei e cosa vuoi da noi>>

Michelle premeva la lama sulla pelle lattea del ragazzo davanti a lei, era di qualche centimetro più bassa di lui, ma abbastanza alta da potergli ringhiare quelle parole contro l'orecchio, quasi sussurandole, non volendosi far sentire da nessuno in quella casa troppo gremita di gente che per ora non avrebbe dovuto sapere dei suoi sospetti.

Il ragazzo tremò, cominciando a piagnucolare.

Michelle aggrottò le sopracciglia, prima di girarlo con una mossa veloce e allontanarlo da lei, allungando un braccio per far premere di nuovo la punta della lama contro il centro del pomo d'Adamo del biondo, che deglutì a vuoto.

<<Rispondi>>

Lei non si scompose quando vide i suoi occhi diventare lucidi, ma dentro di se i suoi dubbi su Niall stavano già scemando.

<<Voglio quello che vogliono gli altri, essere libero, proprio come Harry!>> Niall sbraitò, preso dal panico.

Michelle tolse veloce il coltello da lui e gli si avvicinò, prese con la mano sinistra la sua nuca e con la destra gli tappò la bocca, così che non potesse parlare e allontanarsi.

<<Non urlare>> sussurrò <<Ora ti lascio, non urlare o ti cavo un occhio, non scherzo>>

Niall annuì, non gli era passata neanche per un secondo in mente l'idea che scherzasse.

<<Mio fratello non si fida di te>> Cominciò lei.
<<Harry ti ha detto->>
<<No>> lo interruppe bruscamente, andandosi a sedere sul letto e indicando con un cenno del capo la sedia dietro dietro il ragazzo, che seguì le tacite istruzioni <<Harry non mi ha detto niente, ma non sono stupita Niall, non mi lascio sfuggire nessun dettaglio, non posso permettermelo con quello che facciamo>> un'ombra le oscurò gli occhi, ma passò subito <<Harry ti tratta diversamente, tutti gli altri ti trattano diversamente, eri l'ultimo arrivato nel carcere vero?>>
<<Qualche mese>> Confermò il biondo, confermando quello che la ragazza sospettava già.
<<Non hai avuto modo di dimostrare che si potessero fidare di te>>

Niall si passò una mano dietro la nuca, sfregandola nervoso, colpito e affondato.

<<Io mi fido>> Lo colse di sorpresa, i loro occhi si incrociarono <<Non saresti qui altrimenti>>

Niall sembrò sorpreso, arrossì poco, al pensiero che la ragazza, per la quale provava un profondo rispetto (anche se non ne sapeva il motivo), si fidasse di lui dopo un giorno di conoscenza più di quanto si fisassero i suoi compagni dopo mesi.

<<In più Louis ha detto che hai una gran testa, quindi sarai utile, Julia non può fare tutto da sola>> Niall aggrottò le sopracciglia al nome sconosciuto <<Te la presenterò>>

<<Quindi non devo andarmene?>>
<<Per ora, che la mia fiducia sia ben riposta o meno, averti sott'occhio mi è più utile, quindi si, sei dentro>>

Niall sospirò, prima di ripensare alla notte precedente.

<<Quanti anni hai?>> chiese di nuovo, curioso. Michelle abbozzò un sorriso.
<<Perché ti interessa tanto?>>
<<Hai detto che ti fidi di me, non hai motivo per non dirmi la tua età>> Niall fece spallucce, la sua motivazione gli sembrava più che giusta.
<<Dammi un buon motivo, uno solo, convincimi, e te lo dirò>>

Il biondo si prese il labbro fra i denti un istante, pensoso, guardandosi intorno, come se quella stanza potesse dargli un qualche tipo di suggerimento.
Poi arrivò.

<<Sono incuriosito da te>>
Michelle piegò la testa da un lato, ridendo poco <<Potevi dire qualunque cosa, così sembri uno stalker>>
<<Detto da te, che sai tutto di noi senza averci mai visti, è un po' ipocrita>>
Michelle indurì il volto, poi lo rilassò di nuovo, quando Niall scoppiò in una risata fragorosa.
Lei lo imitò, divertita dagli schiamazzi strani del ragazzo seduto di fronte a lei.
<<21>> mormorò.
<<Zayn aveva ragione, sei una ragazzina>>

Michelle si alzò di scatto, avvicinandosi al ragazzo pericolosamente, ancora seduti.

<<Questa ragazzina ti sta salvando il culo gratuitamente>> Ringhiò, abbassandosi sul suo volto.
<<Calma tigre non era un insulto, intendevo che quello che facciamo è degradante, quello che siamo, e tu sei piccola>>
<<Hai 6 anni in più di me Niall>> Sbuffò lei, interrompendo contrariata il suo discorso, che non sembrava volesse prendere una piega per lei positiva.
<<In questo mondo sono tanti>> riprese lui <<Poi sei un ragazza è diverso>>

Michelle puntò gli occhi infuriati nei suoi.

<<No, non intendevo->>
<<Dici troppe cose che "non intendevi" Niall>> lo interruppe ancora lei.
<<Mi dispiace, mi rendi nervoso>>

Il ragazzo si passò una mano sul viso, quando l'espressione di Michelle, ancora in piedi di fronte a lui, mutò in un ghigno divertito.

<<Perché ti rendo nervoso, Niall?>> Rise la ragazza, non lo stava prendendo in giro, era sinceramente divertita. Sapeva di essere una bella ragazza, ma ancora di più sapeva di essere intimidatoria.
<<Perché mi hai chiuso nella tua cazzo di stanza insieme a te e per prima cosa mi hai puntato un coltelo alla fottuta gola>> Si lagnò lui, alzandosi e sgusciando fuori dal coro della ragazza, avvicinandosi alla porta a finestra e dandole le spalle.
<<Non ti avrei ucciso>> Si giustificò lei.
<<Si certo>> il ragazzo alzò gli occhi al cielo.

Michelle ti si affiancò, senza guardarsi negli occhi, entrambi fissavano la medesima direzione, il bosco fitto si stagliava di fronte a loro.

<<Lo so che non mi avresti fatto male, che sei solo iperprotettiva verso il tuo gruppo e io sono quello nuovo>> Si girò verso di lei, il suo sguardo però non fu ricambiato <<Però mi rendi nervoso>>

Dopo pochi altri minuti di silenzio, Michelle propose di tornare dagli altri, che sarebbero sicuramente stati preoccupati, e i due salirono di nuovo, senza proferire altre parole.

The secret||N.H.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora