Capitolo 9

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La volante della polizia con i due agenti al suo interno ferma davanti ai cancelli di Villa Styles fece immobilizzare Michelle e Niall.
Se si fosse avvicinata qualche centimetro di più al ragazzo dietro di lei, Shell avrebbe potuto sentire il suo cuore accelerare rapidamente il suo ritmo.

<<Entra dal retro, tu e i ragazzi dovete andare nella palestra, Ashton saprà dove nascondervi>>

Gli occhi azzurri dell'irlandese erano ancora fossi sulla volante, il motore ancora acceso, i due uomini alla guida e al posto dal passeggero parlavano animatamente.

<<Niall, ora! Veloce!>>

Michelle spinse con poca grazia le mani contro il petto del compagno, allontanandolo e facendolo svegliare dai propri pensieri.
Cominciò poi ad avvicinarsi, fingendo indifferenza, appena la videro i due uomini scesero dall'auto, raggiungendola alla soglia.

<<Michelle Styles? Dov'era? Da dove viene? Perché torna ora?>> Il più alto dei due parlò.

Michelle non lo aveva guardato molto, ma aveva già intuito che avessero mandato proprio un elemento del genere per intimorirla.
L'agente era alto almeno un metro e ottantacinque, corpulento. Le spalle larghe a malapena entravano nella giacca di servizio, evidentemente stretta negli avambracci.
La voce era quella di un fumatore, sigaro, pensò lei, che ormai aveva ben imparato a notare i più piccoli dettagli.

Infilò le chiavi nella serratura della porta, non si girò neanche a guardarli.
Aveva smesso anni prima di fare la farsa della ragazzina spaventata.

<<A chi devo rispondere?>>

Entrò in casa, lasciando le chiavi nello svuota tasche a sinistra dell'entrata. Con quel gesto si prese giusto il tempo per controllare chi ci fosse nel divano davanti alla televisione.
Ashton alzò lo sguardo, finse sorpresa e si alzò di scatto.
Bene, era al corrente.

<<Deve rispondere al Metropolitan Police Service, come penso saprà, suo fratello è evaso>>

Michelle smise di camminare e si girò verso i due uomini, incrociando le braccia al petto, Ashton era ormai al suo fianco.

<<Certo che lo so, perché ho una televisione e guardo i notiziari, non sicuramente grazie a voi>>

Sapeva bene che i famigliari dei prigionieri erano i primi sospettati in caso di evasione, anzi, ci avevano messo anche troppo tempo ad andare da lei, ma ero pressoché normale non essere contattato telefonicamente, non venivano avvisati, semplicemente qualcuno gli si presentava a casa, così da poterli cogliere con le mani nel sacco in caso fossero stati proprio loro ad aiutare i fuggitivi.

<<Il corpo di polizia è stato molto occupato a cercarli, suo fratello e gli altri quattro>> Il secondo poliziotto parlò stavolta.

Guardò la sua espressione e quella di Ashton a fianco a lei alla menzione degli altri ragazzi.
Non ottenne nulla, Michelle quasi si trattene dal ridere alla non necessaria e drammatica alzata di sopracciglia del secondo agente.

Quest'ultimo era tutto fuorché intimidatorio, voleva esserlo, su questo non c'era alcun dubbio, ma non ci riusciva.
Forse avrebbe potuto sembrare vagamente spaventoso si quindicenni che si fumavano le prime dosi di erba nei parchetti, ma non a loro.

<<Ha cercato di contattarla?>>
Michelle sbuffò una risata.
<<Mio fratello è un criminale, ma non è un totale idiota, sapeva che questo sarebbe stato il primo posto dove lo avreste cercato>> Passò lo sguardo tra i due, finse rabbia <<Ci avete messo fin troppo tempo in realtà, sarebbe potuto venire qui a fare del male a me e ai miei amici, dovrei ricevere protezione non essere interrogata>>

I due poliziotti si scambiarono uno sguardo vagamente imbarazzato.

<<E suo padre? Potrebbe essere con lui?>>

Michelle strinse i pugni lungo i fianchi, le punte delle dita prudevano.
Avrebbe voluto puntare loro una pistola alla tempia e urlargli che suo fratello non aveva assolutamente nulla a che fare con il mostro che li aveva messi al mondo.
Ashton premette una mano alla base della sua schiena.

Calma, le stava dicendo, ti stanno mettendo alla prova.

<<Perché continuate a chiedere a me di quegli psicopatici della mia famiglia? Avete i vostri file, sapete cosa ha fatto lui, come potete anche solo pensare che potrei mai aiutarlo? Sapere dov'è o se ha qualcosa a che fare con mio fratello?>>

La rabbia, la vera rabbia, le colorò le guance di un rosso acceso, i pugni di nuovo chiusi le tremavano.

<<Quello che facciamo qui dentro è tutto completamente in regola, siamo un'organizzazione di ricerca onesta e legale, e voi mi nominate mio padre?>>

Il passo fin troppo lungo che fece verso l'agente più alto fece in modo che Ashton la prendesse per la vita, tirandola contro di lui.
Il respiro accelerato, gli occhi lucidi e le parole che le roteavano in testa e che avrebbe voluto urlare: mio fratello non avrà mai niente a che fare con lui.

<<Credo che sia ora che andiate>> Disse invece la voce di Ashton, che la teneva ancora stretta a se.

I due poliziotti titubarono qualche secondo, prima di avviarsi verso la porta.
L'australiano si staccò dall'amica solo per accompagnarli verso l'uscita, quando si girò di nuovo, Michelle non era più lì.

____

Quando l'anta della cabina nascondiglio in palestra fu aperta Harry e Louis, gli unici due che nella fretta erano riusciti a trovare delle armi, le abbassavano vedendo il viso arrossato e ansante di Michelle, che probabilmente aveva corso lungo le due rampe di scale per arrivare a loro.

Si buttò fra le braccia del fratello, stringendolo forte e affondando il viso contro il suo collo, tra i capelli, cercando di calmarsi.

Quando Harry sentì i singhiozzi della sorella, la strinse più forte, accarezzando piano le sue schiena.
Fece cenno agli altri ragazzi di andarsene e lasciarli soli.

<<Mi hanno chiesto se secondo me potevi essere andato da Des>> un singhiozzo le scosse tutto il corpo << Hanno insinuato che tu potresti stare con lui, anche se sapevano, era così ovvio che sapessero, lo hanno nominato di proposito, Dio volevo sparargli così tanto>>
<<Lo so Shell, lo so, è quello che fanno, mettono alla prova i tuoi nervi, ti entrano in testa finché non dici quello che vogliono sentirsi dire>>

La riccia si staccò, asciugandosi le lacrime con il dorso delle mani.

<<Torneranno, è arrivato il momento Harry>>

ULTIMO CAPITOLO AGGIORNATO, NON LEGGERE OLTRE, I SEGUENTI SONO DI UN'ALTRA STORIA, NON AVREBBERO SENSO COLLEGATI A QUESTO

The secret||N.H.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora